L’11 dicembre 1994, il presidente russo Boris Eltsin ordinò l’ingresso delle truppe russe in Cecenia, segnando l’inizio della Prima Guerra Cecena. Questo intervento seguì la dichiarazione unilaterale di indipendenza della Cecenia, che il Cremlino non aveva riconosciuto.

Inizia l’intervento militare russo in Cecenia
L’11 dicembre 1994, la Federazione Russa avviò un’invasione militare su vasta scala per riprendere il controllo della Repubblica Cecena di Ichkeria, la quale aveva unilateralmente dichiarato l’indipendenza. L’intervento fu ordinato dal presidente russo Boris Eltsin, il quale intendeva utilizzare la forza militare per ristabilire l’autorità costituzionale di Mosca sulla regione separatista. L’operazione, inizialmente pianificata come una rapida azione di polizia, si trasformò in un sanguinoso conflitto che vide le forze russe scontrarsi con una tenace resistenza da parte dei combattenti separatisti ceceni.
La Cecenia ha radici culturali moto profonde a a oggi la unisce un sentimento anti-russo, come accade per le zone di confine, è caratterizzata da incroci di culture e religioni che hanno contribuito a forgiare quella che oggi è la personalità dei suoi popoli. La Cecenia è stata teatro di guerra, luogo di lotta, di reclutamento e di pluralità religiosa, come i musulmani sunniti, cristiani ortodossi e qualche altra minoranza.
Quivi migliaia di persone sono state deportate e confinate in Siberia alla fine degli anni Cinquanta. Le ultime due guerre contro la Russia hanno avuto risvolti politici determinanti, che hanno lasciato il segno. La Prima Guerra Cecena (combattuta dal 1994 al 1996) terminò con la dichiarazione d’indipendenza dalla Russia e la nascita della Repubblica cecena d’Ičkeria. La Seconda Guerra Cecena, invece, (combattuta tra il 1999 e il 2009) ebbe un esito diverso soprattutto per i russi, e vide scontrarsi l’esercito della Federazione contro i separatisti.
Nella Prima Guerra le forze russe avanzarono su Groznyj, la capitale cecena, seguendo in quella che fu una devastante battaglia urbana all’inizio del 1995, che portò a massicce perdite civili e militari e quasi alla completa distruzione della città. Nonostante la superiorità schiacciante in termini di potenza di fuoco e aerea, l’esercito russo incontrò difficoltà significative nell’affrontare la guerriglia cecena e subì pesanti perdite.
La guerra continuò per quasi due anni, caratterizzata da violenze estreme, atrocità da entrambe le parti e una crescente opposizione pubblica in Russia al conflitto. I leader ceceni riuscirono a mantenere un’efficace capacità di combattimento e, nell’agosto 1996, lanciarono un’offensiva a sorpresa che riconquistò Groznyj.
Questi eventi portarono infine ai negoziati di pace e alla firma degli Accordi di Chasavjurt il 31 agosto 1996, i quali posero fine alla prima guerra, ritirarono le truppe russe e rinviarono la decisione sullo status definitivo della Cecenia per cinque anni. La regione ottenne così un’indipendenza de facto fino allo scoppio della Seconda Guerra Cecena nel 1999.