Dopo 27 mesi di Conclave, finalmente viene eletto papa Celestino V. Eremita e mistico di grande fama, conosciuto e rispettato da tutti i regnanti d’Europa, Celestino V sembrava destinato a portare una nuova era di spiritualità e pace nella Chiesa. Ma la sua storia prenderà una piega inaspettata e singolare.
L’ascesa di un eremita al papato
Pietro Angelerio, noto come Celestino V, era un uomo devoto alla vita monastica, distante dalle complessità del potere ecclesiastico. La sua elezione a Papa fu accolta con entusiasmo, soprattutto dai fedeli che vedevano in lui un simbolo di purezza e dedizione spirituale. Tuttavia, l’essere improvvisamente catapultato da una vita di meditazione e solitudine alla guida della Chiesa fu un cambiamento enorme.
Celestino V: la difficile decisione di abdicare
Quattro mesi dopo la sua incoronazione, Celestino V prese una decisione storica: abdicare. Questa scelta scioccò molti, ma per Celestino fu un atto di profonda riflessione e consapevolezza dei propri limiti. Dante Alighieri, nel suo celebre Inferno, lo menzionò come “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, interpretando la sua decisione come un atto di codardia.
Un esempio di umiltà e consapevolezza
Celestino V è ricordato non solo per la sua abdicazione, ma anche per l’umiltà e la consapevolezza che lo portarono a tale scelta. La sua breve permanenza come Papa e la successiva decisione di ritirarsi sono visti da molti come un esempio di integrità personale e spirituale. Piuttosto che aggrapparsi al potere, Celestino scelse di ritornare alla sua vita eremitica, unendosi di nuovo alla natura e alla preghiera.
Alla fine, la storia di Celestino V ci offre una lezione sulla importanza di conoscere i propri limiti e sull’umiltà necessaria per fare scelte difficili ma giuste. Ti sei mai trovato in una situazione dove hai dovuto prendere una decisione difficile, ma sapevi che era la cosa giusta da fare?