L ’Art Forum Würth Capena presenta prima mostra personale in Italia di Christopher Lehmpfuhl (Berlino, 1972) “Pathos und Pastos. Christopher Lehmpfuhl nella Collezione Würth”, dal 16 settembre 2024 al 4 ottobre 2025 presso l’Art Forum Würth di Capena (RM).
L’esposizione Pathos und Pastos (patos e impasto) è composta da più di 40 opere, per lo più appartenenti alla Collezione Würth, come le scultoree rappresentazioni urbane e i luminosi paesaggi naturali dei viaggi compiuti in diverse parti del mondo (India, Islanda, Italia).
Le influenze maggiori dell’artista sono da un lato, l’Impressionismo, con il suo approccio immersivo ai paesaggi – Lehmpfuhl è un pittore en plein air – dei quali cerca di cogliere l’effimero della luce all’aperto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dall’altro, l’Espressionismo, che permea le sue opere di personalità e stati d’animo, trasformando gli spazi della tela in manifestazioni dell’interiorità piuttosto che in luoghi oggettivabili.
Ogni creazione di Lehmpfuhl contiene litri di una vernice pastosa, grumi di materia stesi manualmente in un’esecuzione organica e magistrale. Un gesto significativo che apporta un enorme lirismo alle sue tele che fanno appello alle emozioni fino a scuotere chi le guarda. Proprio da qui il riferimento, nel titolo della mostra, al Pathos con cui Aristotele designava uno dei tre pilastri della persuasione: in questo caso, il modo in cui l’opera d’arte emoziona lo spettatore. È questa grande capacità di comunicare che ha affascinato il Prof. Dr. h. C. mult Reinhold Würth che, da anni, è uno dei principali collezionisti dell’opera dell’artista.
Nella selezione delle opere esposte convivono paesaggi urbani (tra i più celebri quelli incentrati sulla nativa Berlino, inesauribile fonte d’ispirazione per l’autore) e dipinti di viaggio. Le condizioni atmosferiche sono una parte essenziale del suo lavoro e influenzano sia il materiale che il pittore. In mostra è presente anche una selezione di opere del ciclo Neue Heimat (nuova patria), di proprietà dell’artista. Questo ciclo, carico di memoria e significato personale, rappresenta il processo di elaborazione del lutto per la morte dei genitori. Si distingue notevolmente dagli altri lavori in quanto realizzato in bianco e nero, dipinto in atelier con il pennello, e basato su fotografie del padre. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Swiridoff con la prefazione di C. Sylvia Weber, direttrice della Collezione Würth, i saggi di Thomas Gädeke, Susanne Zargar Swiridoff e Kirsten Fiege e il contributo dell’artista.
Christopher Lehmpfuhl
Nasce a Berlino nel 1972, città in cui attualmente vive e lavora.
Fin da giovane, dimostra un talento innato per l’arte, sostenuto dalla sua famiglia e dal pittore Wolfgang Prehm.
Studia all’Università delle Arti di Berlino con il rinomato artista tedesco Klaus Fußmann e durante
questi anni viaggia in Lapponia e Australia, esperienze che arricchiscono la sua visione artistica.
Nel 1998 viene promosso primo allievo di Fußmann, vince il prestigioso premio artistico GASAG
e diventa membro dell’Associazione Artisti di Berlino.
Lehmpfuhl è noto per la sua capacità di catturare la bellezza e l’essenza dei paesaggi attraverso
la pittura en plein air. I suoi viaggi lo portano in tutto il mondo, dal Giappone all’Egitto, dall’Irlanda
alla California, dalla Provenza all’India. Seguendo la tradizione impressionista, dipinge all’aperto
per immergersi completamente nei luoghi che rappresenta, trasformando la sua pratica artistica in
un’esperienza sensoriale completa.
I suoi dipinti sono il risultato di un intenso dialogo con il mondo attraverso le impressioni che si depositano sulla tela grazie agli occhi, alle braccia, alle mani e ai colori del pittore.
Lehmpfuhl ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Franz-Joseph-Spiegler e il premio
d’arte della Fondazione Cultura della Cassa di Risparmio di Karlsruhe. Le sue opere sono state
esposte in musei e gallerie internazionali, e nel 2016 ha partecipato ad Art Basel.