Claudio Baglioni è un artista che non può certo mancare nella colonna sonora di San Valentino. Questo grande poeta dell’amore, con la sua lunga ed importante carriera, ci insegna tuttavia che l’amore non è solo E tu, Amore bello, Sabato pomeriggio, Questo piccolo grande amore e tanti altri celebri titoli.
Il 4 febbraio è stato pubblicato l’ultimo album di inediti del cantautore romano dal titolo, In questa storia che è la mia. Si tratta del suo diciassettesimo album in studio e come dichiara lo stesso autore è un concept album di carattere autobiografico. Claudio Baglioni si estende così verso un concetto più ampio dell’amore e ripercorre la sua vita e la sua carriera.
“Ho vissuto per lasciare un segno”
Così recita l’incipit della traccia Altrove e qui, brano del quale è anche uscito un videoclip realizzato con contributi dello speciale televisivo di RaiTV “In questa storia che è la mia”, con la partecipazione di volti noti del cinema. Il pezzo apre quest’album traboccante di melodia, aria e vita, amore per la musica, ricordo, speranza, amore per l’umanità, speranza per un mondo nuovo. I 14 brani inediti sono aperti da un’introduzione detta Capostoria e da un finale Finestoria. Ogni singolo brano è intervallato da brevi frammenti di pianoforte e voce che andranno poi a comporre un “puzzle” finale.
Claudio Baglioni, “In questa storia che è la mia”
50 anni di carriera condensati in un album, che lo stesso Baglioni definisce artigianale. La nostalgia degli anni 60 e 70 l’ha portato a compiere una ricerca musicale molto raffinata e a mettere insieme un gruppo di musicisti di qualità che hanno creato tutto manualmente senza ricorrere al digitale, se non per dei ritocchi finali.
Tra un brano e un altro, Claudio Baglioni inserisce degli intermezzi al pianoforte che costruiscono il puzzle del suo esordio e si ricompongono poi nel bellissimo e significativo brano Uomo di varie età. Un ragazzo che esordì a soli 13 anni e che dal quartiere Centocelle di Roma, passando da un provino all’altro, trascorrendo i suoi pomeriggi tra pianoforte e chitarra, riuscì ad imporsi nel mondo della musica leggera italiana, lasciando un segno indelebile per molte generazioni di innamorati, ma anche per tutti coloro che sanno apprezzare un talento puro, una musica pulita e scritta col cuore.
Un altro brano degno di menzione è Dodici note, una vera e propria dichiarazione d’amore, piena di “chiaro-scuri”, verso la musica, fedele compagna di oltre 50 anni di grandi emozioni e di sogni che hanno trovato la giusta realizzazione.
Prima dell’uscita del film di Gabriele Muccino e del tour Dodici note a Caracalla, annullato a causa del Covid, avevamo già parlato del singolo, Gli anni più belli, nel quale la nostalgia degli anni 60 e 70, non è solo rimpianto, ma gioiosa rievocazione di un cuore che non invecchia mai e che prosegue il corso della sua vita come un fiume a volte in piena e a volte tranquillo.
“Quello che mi fa andare avanti è la curiosità, perché c’è sempre qualcosa ancora da fare e imparare.
A me il successo è capitato quando meno me lo aspettavo e non ci credevo più, quindi ho vissuto tutta la mia vita professionale, e lo sto facendo ancora oggi, per meritarmi il successo che ho avuto tanto anni fa e che trovo ancora oggi inspiegabile”.
Questo è quanto dichiara lo stesso Baglioni con grande professionalità e umiltà. Il suo album è inoltre stato concepito come un atto d’amore che si concretizza in uno spettacolo totale che prenderà forma in un concerto in streaming al teatro dell’Opera. In questo modo Claudio Baglioni vuole esprimere la sua solidarietà con il mondo dello spettacolo fortemente penalizzato dal Covid.
“L’arte in questo tempo complesso si è fermata, anche se non a livello creativo. È una delle attività che è stata davvero colpita al cuore. Molti di noi hanno visto finire del tutto l’attività dal vivo. Ma è proprio questo il momento di sperimentare nuove idee ed esplorare nuove possibilità. Per questo ho deciso di trasformare il mio ultimo concept-album – ‘In questa storia che è la mia’ – in un’Opera, con l’Orchestra, il Coro e il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, utilizzando ogni spazio del teatro – palco, platea, gallerie, foyer, corridoi, camerini – come spazio scenico, nel quale musicisti, coristi, band, ballerini e performer daranno vita ad uno spettacolo di arte totale, senza il pubblico, che verrà trasmesso in streaming. Un progetto che, probabilmente, non sarebbe nato in un altro momento. Abbiamo cercato di fare di necessità virtù e, dato che, purtroppo, il pubblico non potrà venire a teatro, abbiamo deciso di portare il teatro, in tutta la sua bellezza, al pubblico”.
Per concludere, ritengo doveroso ricordare tutti i musicisti che hanno contribuito con Claudio Baglioni alla realizzazione del disco:
Claudio Baglioni voce, pianoforte, chitarra; Paolo Gianolio, chitarre, Massimo Varini , chitarra acustica; Mattia Tedesco, chitarre, Danilo Rea, pianoforte, tastiera; Giancarlo Ciminelli, flicorno; Gavin Harrison batteria, percussioni. Silvia Aprile, cori; Claudia Arvati cori; Serena Bagozzi, cori; Serena Caporale, cori; Frankie Lovecchio cori; Rossella Ruini, cori; Michele Ranieri, cori, orchestra Italiana del Cinema, strumenti ad arco e ottoni; CV Ensemble Orchestra, strumenti ad arco e ottoni; Alessia Dall’Asta, flauto (traccia 12); Alessandro Tomei sassofono soprano.
Caro Icrewer, se vuoi fare un regalo di San Valentino alla tua dolce metà puoi trovare l’album, In questa storia che è la mia, disponibile su Amazon.