Il Colosseo, proprio oggi nella giornata nazionale del paesaggio, si impegna in un nuovo ruolo ma forse sarebbe meglio dire che si tratta di un ritorno ad un ruolo che gli appartiene fin dagli albori.
Ha avuto il suo battesimo web il Parco Green, un progetto presentato oggi al pubblico in prima mondiale dall’ente Parco archeologico del Colosseo.
La novità che coinvolge romani, italiani e tutta la popolazione mondiale è visionarie da subito visitando il sito www.parcocolosseo.it/parco-green.
L’intero progetto ha la volontà di valorizzare al meglio e attraverso più aspetti l’intera area, in questo caso puntando tutto sull’aspetto green.
A cura di Francesca Boldrighini, il nuovo sito sarà portavoce di tutte le iniziative e promette eventi molteplici ed originali.
Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo così presenta l’iniziativa:
Il Parco archeologico del Colosseo ha un patrimonio verde unico al mondo.Per questo, da sempre, ci impegniamo al massimo per proteggerlo e valorizzarlo, dando il nostro contributo alla crescita di un’economia sostenibile in senso più ampio, infondendo nel nostro pubblico, e soprattutto nelle nuove generazioni, la consapevolezza che la tutela dell’ambiente è compito di ognuno di noi.
Il Parco archeologico del Colosseo è sicuramente un sito archeologico di rilevanza mondiale ma grazie alle sue immediate pertinenze è anche una grande area verde che si estende dal Foro Romano al Palatino, il tutto racchiuso da ben 40 ettari nel pieno centro storico della città eterna.
Un vero e proprio parco all’interno del quale la vegetazione nasce e cresce spontanea, così come da sempre si sviluppa la macchia mediterranea.
Ecco che nelle immediate adiacenze del Colosseo trovino grandi alberi secolari messi a dimora da metà ‘800 con l’intenzione di richiamare con essi lo spirito dei giardini imperiali.
A questa rievocazione storico-naturalistica vanno aggiunti, sempre nelle immediate vicinanze, i rinascimentali orti Farnesiani sul colle Palatino che, in fasi successive, hanno abbellito l’area conferendo al circondario quel tocco verde così affascinante.
Vista la disponibilità di verde nei dintorni del Colosseo, con facilità l’area verde area verde stata naturalmente scelta come habitat da molti mammiferi quali rettili, insetti e uccelli.
Ed è proprio con questa spinta naturalistica ch , fin dalla sua istituzione, il Parco archeologico del Colosseo ha cercato di salvaguardare e mettere in risalto il patrimonio archeologico in sé racchiuso, ma anche l’ambiente naturalistico circostante, diventato a sua volta nel tempo, anch’esso un patrimonio al quale dedicare lo stesso impegno e la stessa dedizione.
In questo clima di salvaguardia generale e concreta, hanno preso vita molti progetti con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, diminuire l’inquinamento, conservare la biodiversità e i diversi ecosistemi, attraverso anche la promozione di un modello di vita rispettosi dell’arte come della natura e facendolo entrare nella quotidianità dell’intera area.
Il Parco archeologico del Colosseo, area verde ma produttiva
Le cose semplici sono le più indicate per realizzare grandi progetti, perché alla fine non bisogna inventarsi niente che non sia già alla portata di tutti per riproporlo in una nuova chiave ed aprire la porta del nuovo.
Le parole magiche in luogo del più convenzionale apriti sesamo nel Parco archeologico del Colosseo, ed in particolare con il progetto Parco Green, sono molto ma molto semplici: olio, vino e miele.
Tre semplici alimenti che il Parco Green del Colosseo sta portando in auge come fiori all’occhiello.
Da due anni infatti sul Colle Palatino viene prodotto l’olio dalle piante d’ulivo che adornano la collina.
Un progetto a tutto tondo questo che contempla nello stesso tempo, rispetto per l’ambiente. ricostruzione dell’ambiente naturale che storicamente più assomiglia a quello esistente all’epoca in cui il foro romano era popolato da cittadini e non da turisti e impatto paesaggistico a prova di zoom.
E ancora nel Parco archeologico del Colosseo sarà piantato, in un’area appositamente individuata, un vitigno autoctono che almeno sulla carta promette una copiosa vendemmia e un assaggio altrettanto soddisfacente.
Infine il miele, già indicato come miele di Roma che vanta al momento solo quattro arnie a dimora ma che sulla carta ha già pronto il suo progetto di espansione.
Insomma, tutti al Colosseo e per una volta la star indiscussa non sarà solo l’anfiteatro Flavio.