Fin troppo facile ricorrere al sensazionalismo dell’horror attraverso l’uso del sangue per irrorare di colore un dipinto che forse da solo avrebbe poco e niente da dire.
Sembra ormai essere un nuova frontiera che certamente muove i suoi passi dalle origini della pittura, quando per fissare i colori sulle pareti delle caverne, venivano usati pigmenti facilmente reperibili in natura, l’unica al tempo a poterli tra l’altro fornire.
E invece sembra essere tornato di moda il dipinto con il sangue al posto delle tempere o qualsivoglia altro materiale atto ad essere usato in campo artistico.
Ne prenderò ad esempio alcuni tra i più noti, arrivati agli apici della notorietà, non certo per pregio artistico ma per una mirata e ben assestata campagna mediatica che ha saputo cogliere gli aspetti più raccapriccianti dell’argomento, sciorinandoli con le musiche giuste ed immagini certamente create ad hoc al fine di soggiogare l’ingenuità di chi in qualche modo dimostra attenzione per argomenti di questo tipo.
Buon sangue non mente
L’incertezza viene lasciata cadere non a caso anche sulla tipologia di sangue utilizzato, come se con pochi spiccioli in un laboratorio, neanche troppo attrezzato, non si possa in poche ore arrivare a capire scientemente di che tipologia di sangue, il quasi sempre anonimo artista, si è sentito ispirato per il capolavoro di turno.
Eppure le cronache riportano sempre che non si è riusciti a sapere con che sangue l’artista ha dipinto il suo quadro, per buona pace dei lettori che invece attendevano tra lo sgomento e l’incuriosito il gruppo sanguigno spennellato.
Sangue umano il più raccapricciante; Sangue di animale il più sacro, poiché richiama antichi rituali biblici dal sapore d’altri tempi o ancora sangue proveniente da un’altro pianeta, ancora francamente poco dibattuta come ipotesi di utilizzo ma senz’altro affascinante e orripilante al pari delle altre.
Ma il colpo di scena arriva nel momento in cui per la prima volta si inciampa per caso in un mezzo trafiletto neanche troppo esplicito che ti catapulta nella notizia che molti artisti scelgono di dipingere le loro opere con il sangue. Già inorriditi, per un non so che di macabro che alberga in ognuno di noi, cercando di approfondire con celato disgusto, quello che all’apparenza ha tutta l’aria di essere la nuova frontiera del bello, si scopre che il non plus ultra dell’espressione artistica, in certi casi ovvio, risulta essere l’utilizzo del sangue mestruale.
Perché c’è sempre sangue e sangue
Il respiro si ferma quasi a rincorrere la voglia reale di stare al passo con i tempi, volendo trovare nella notizia le motivazioni che possono spingere ad un tale singolare utilizzo.
Inoltre, nell’articolo sul quale sono inciampata, sottolineava come l’artista dovesse autolimitarsi nelle sue creazioni dovendo fare i conti con il calendario lunare, in relazione al quale, non me ne vogliate, l’artista è costretta a relegare la sua vena creativa poiché l’originalità sta nell’utilizzo autoctono del sangue poiché e gliene rendo grazie, nelle mie ricerche, al momento, non ho trovato menzione di sangue ceduto, prestato o conto terzi.
E non mancano poi le storie che il proprietario del quadro, casualmente sempre ritrovato in cantina dopo la dipartita di un familiare stretto che mai in vita, per timore reverenziale, ha nominato il prezioso dipinto conservato gelosamente, forse nel timore che smisurati cataclismi potessero travolgere la serenità familiare.
Casualmente spuntano anche racconti fatti da vecchie zie che non possono più né confermare né smentire, conditi da una piccola storia credibile, specialmente se proviene da quella provincia americana che per individuarla bisogna usare il massimo dello zoom su google maps.
Il tutto fortificato da una telecamera lasciata accesa casualmente una sera che in famiglia si voleva riprendere dalla tv, la finale del super bowl e che durante la notte ha sensazionalmente ripreso il quadro dipinto con il sangue di uno sconosciuto che ballava in salotto, porte che sbattevano e lampadari spenti risplendere di macabra luce intermittente.
Salvo poi far finire tutto on line dietro lauto compenso.
Cosa ci sia sotto di vero non lo so ma credo che mi terrei lontana da tempere non convenzionali e sappi, caro lettore di iCrewPlay che oltre al sangue credo che venga usato anche molto altro di non artisticamente convenzionale ma questa è un’altra storia.
Se proprio fossi interessato seguimi e potrai toglierti il dubbio.