Caro iCrewer, domani 15 luglio, alle 21:15, si terrà il quarto appuntamento della rassegna culturale Attorno al Museo, voluta per il 41° Anniversario della Strage di Ustica. L’appuntamento è Il Segno di Ustica.
Sappiamo bene, dopo 41 anni dal disastro, quante persone persero la vita e come vengano tenute nascoste le colpe e chi ha sbagliato qual terribile 27 giugno 1980. Per onorare le loro vite, perse per l’errore di qualcuno, le famiglie delle vittime continuano a ricercare la verità per dare giustizia a chi non può più difendersi.
Per le 81 vittime, ancora oggi vediamo rassegne ed incontri organizzati, tra questi spicca la rassegna Attorno al Museo.
Il Segno di Ustica
Il segno di Ustica, una conversazione sull’eccezionale percorso storico artistico nato dalla battaglia per la verità portata avanti dall’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.
All’incontro, coordinato dal presidente dell’Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi e realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico Parri, partecipano Luca Alessandrini (storico e direttore Museo della Resistenza di Bologna – Istituto Storico Parri), Daria Bonfietti (presidente Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica), Giuseppe De Mattia (artista), Flavio Favelli (artista) e Andrea Mochi Sismondi, curatore della pubblicazione che dà il titolo alla serata.
Nel corso della discussione ci si concentrerà sugli stimoli profondi che hanno portato così tante artiste e artisti – autonomamente o su input dell’Associazione – a confrontarsi con la strage e con la molteplicità di questioni che la vicenda solleva.
Si partirà dal volume di recente pubblicazione Il segno di Ustica (Cue Press, 2021), per il quale il curatore Andrea Mochi Sismondi ha incontrato più di cinquanta tra artiste e artisti che si sono posti in relazione con la strage e studiose e studiosi che hanno approfondito il fenomeno per confrontarsi con loro sui diversi approcci che ne hanno contraddistinto il lavoro.
Progetti artistici che entrano in risonanza con il parallelo percorso di ricerca storica che ha portato alle recenti pubblicazioni Ustica. Una ricostruzione storica di Cora Ranci, edito da Laterza e 1980: l’anno di Ustica a cura di Luca Alessandrini, edito da Mondadori.
Grazie al coordinamento di Roberto Grandi, all’intervento di Daria Bonfietti e alla testimonianza diretta degli artisti Flavio Favelli e Giuseppe De Mattia, si condividerà con il pubblico una costellazione di pensieri che intende sollecitare una riflessione aperta sulla dimensione politica dell’arte e sul suo rapporto con la storia.
Serata a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti, sul sito di Attorno al Museo.
In continuità con quanto proposto negli ultimi anni, la proposta artistica di Attorno al Museo parte da opere prime originali che sappiano rivolgere il proprio sguardo al futuro e alle nuove generazioni nella consapevolezza che solo interrogandosi e mantenendo viva l’attenzione sul passato e sulla storia sia possibile dare risposte ai continui mutamenti a cui siamo sottoposti quotidianamente.
Una ricerca importante, quella fatta da Andrea Mochi Sismondi. Cerca di capire come l’Arte e gli artisti riescano ad essere più sensibili e vicini a queste tragedie. Sappiamo che gli artisti hanno un’innata sensibilità e che riescono ad arrivare dritti al cuore dello spettatore, scuotendo gli animi ed i pensieri.
Ecco come l’autore introduce il libro:
L’incontro con la strage di Ustica è una di quelle esperienze che sono in grado di cambiare la prospettiva attraverso cui guardi il mondo. È accaduto a me, quando ho iniziato ad approfondire cosa era successo nei cieli tra Ustica e Ponza il 27 giugno 1980, ed è accaduto ai molti altri artisti e studiosi che si sono posti in relazione con la strage. È accaduto naturalmente a tutti coloro che sono stati coinvolti direttamente dalla vicenda, ma anche a migliaia di altri cittadini: donne e uomini che hanno colto in questa storia un insieme di elementi che li chiamavano in causa in quanto individui appartenenti a una comunità che si dichiara fondata su basi democratiche.
Questo sicuramente è un incontro da non perdere, mentre il libro di Andrea Mochi Sismondi, Il Segno di Ustica, è un libro da leggere e da studiare, per capire i meccanismi e le relazioni tra arte e politica.