Al momento la Corona di Sant’Edoardo è ancora al suo posto nelle fortificate e rassicuranti mura della Torre di Londra, di fatto la casa dei gioielli della corona, dei Beefeater, di corvi e di altre storie raccapriccianti che non mancheremo di raccontarti, magari nella rubrica del mistero.
I Tabloid ormai non parlano d’altro, la macchina del cerimoniale di stato inglese è pienamente a regime perché manca davvero poco a quello che per diritto va annoverato tra gli eventi dell’anno e forse di più:l’incoronazione del sovrano d’Inghilterra.
Succede al trono di Elisabetta II, suo figlio primogenito che per tantissimi anni abbiamo imparato ad indicare come il Principe Carlo e quasi un po’ ci dispiace abbandonare questo appellativo e che, ad ogni citazione, partiva in scivolata come se le due parole fossero attaccate.
Ma tant’è, ormai è fatta! Dopo il primo atto formale in tal senso, avvenuto immediatamente il giorno successivo la morte della Regina Elisabetta II, per consentire “of course” la continuità e soprattutto la stabilità del paese, sabato sei maggio sarà invece il giorno dell’investitura ufficiale, quella rigorosamente scandita dal cerimoniale di corte e che è legata a tradizioni centenarie.
La Corona di Sant’Edoardo protagonista inconsapevole della nascita di un RE
Forse più importante di chi la indossa, la corona , nell’immaginario comune ha da sempre rappresentato una qualsivoglia simbologia, attraverso la quale veniva soprattutto veicolato il messaggio di unicità e in molti casi potere.
La storia dell’uomo ci ha abituati a corne di spine per Gesù sulla croce, di ferro quella dei re Longobardi e la la maggiorate d’oro tempestate di pietre preziose alcune delle quali uniche al mondo.
La Corona di Sant’Edoardo appartiene ovviamente a quest’ultima categoria e per quanto Re Carlo sembra aver dato ordine affinché sia una cerimonia più ridimensionata, la simbologia non si tocca.
Fatta però eccezione per le misure perché sembra proprio che Carlo III proprio non ci stia nella circonferenza della Corona di Sant’Edoardo, fatto questo che ha necessitato di una modifica alla circonferenza del prezioso copricapo.
Nulla di eccezionale se si tratta di far allargare, come accade nel nostro quotidiano, un anello ormai troppo stretto o largo, ma per una corona le cose cambiano e di molto, considerato il fatto che si tratta di un oggetto dal valore inestimabile che ha i suoi anni e che sostiene gemme preziose di varia caratura e foggia.
Sembra però essere andato tutto per il meglio e ne avremo contezza il prossimo sabato quando sarà effettivamente posta sul capo di Carlo d’Inghilterra proclamato, davanti agli occhi del mondo, Re Carlo III.
Sarebbe bello immaginarla capace come il cappello dell’altrettanto inglese Harry Potter, di leggere il pensiero di chi la indossa e allora sì che sapremmo davvero cosa si prova in quel precisissimo istante in cui la Corona di Sant’Edoardo toccherà la fronte del nuovo sovrano d’Inghilterra con la sua base d’ermellino, sembra, per quest’occasione, sostituita da un surrogato ecologico.
La Corona di Sant’Edoardo è alta più di 30 centimetri, realizzata in oro a 22 carati ed è anche molto pesante, il suo peso si aggira sui 2,28 kg; proprio per questo il sovrano la indosserà, per meno di un’ora.
E come una cenerentola, la Corona di Sant’Edoardo, assolto il suo compito istituzionale nella cerimonia simbolica, maggiormente di valenza religiosa, tornerà nella torre di Londra vigilata dai corvi e dalla leggenda che li unisce a doppio filo alle sorti del monarca d’Inghilterra ma questa, è un’altra storia.
Lunga vita al RE !