Al Corviale, il murale appena ultimato ha già i giorni contati, per lui infatti è iniziato l’inesorabile conto alla rovescia verso la data di demolizione.
A causa della ristrutturazione programmata a beneficio dell’intera struttura, l’opera dell’artista JDL sarà rimossa e si trasformerà in NFT, acronimo di Non-Fungible Token.
Diventerà dunque un’opera d’arte immateriale con tanto di certificazione poiché il Non-Fungible Token, cioè un certificato di autenticità digitale, che attesta le caratteristiche, l’originalità e la proprietà di un bene materiale o digitale.
Si tratta di uno strumento utile per tracciare la proprietà di file digitali. L’oggetto certificato dall’NFT è originale e non interscambiabile.
Detto in altre parole, tutti gli NFT sono come degli oggetti da collezione in formato digitale.
Invece di ricevere un vero e proprio dipinto a olio da appendere a una parete, l’acquirente compra un file digitale tanto pratico quanto intangibile.
In più, ne acquista i diritti di proprietà esclusivi che possono appartenere ad un solo proprietario alla volta.
E’ proprio l’era della cyber arte ed il Corviale mi pare si sia messo questa volta proprio in prima fila dopo, gli anni bui del degrado a cui è stato suo malgrado sottoposto da una gestione poco accorta rispetto al progetto iniziale che prevedeva un chilometro di unità abitative da destinare a residenza popolare incastonate in un sistema virtuoso.
In qualche modo, un po’ digitale ante litteram il Corviale lo è sempre stato con il suo, neanche poi tanto velato, essere sulla carta e non essere di fatto ma ormai le cose sono andate così e i tentativi fatti in questi ultimi anni hanno un po’ rimediato al lungo periodo socialmente ombroso che ha caratterizzato l’area.
Qualora volessi farti avanti e valutare l’idea di diventare cyber collezionista sappi che il loro prezzo attuale è 0,0154 USD per NFT e rassicurati perché gli esperti dicono che il prezzo di NFT è inferiore del 99,94% rispetto al massimo storico che è stato di 27,89 USD.
Onorevole e da citare inoltre il fatto che i proventi della vendita è stato preannunciato find’ora, andranno in beneficienza.
Al Corviale un murale di 40 metri
Un murale dei record quello del Corviale, con i suoi 40 metri chiamati a colorare il “Serpentone”, nome con cui l’intero complesso familiarmente è conosciuto ai più.
Esso porta la firma di JDL, al secolo Judith de Leeuw, unastreet artist olandese apprezzata in tutto il mondo.
L’opera è decisamente imponente e realizzata nell’ambito di Street Art for Rights Forum Festival, sulla parete nord-est della struttura nella periferia romana, divenuta nel tempo uno dei muri simbolo della Capitale, è stata finalmente inaugurata con un pochino di ritardo.
I lavori di “Icarus” sono iniziati lo scorso 15 dicembre e dopo oltre un mese Corviale è ora la sede di una delle opere più significative della Città Eterna: realizzata da JDL con il supporto operativo degli street artists Spike, Smok, Marqus, Boogie, Joys e dell’inossidabile team di Street Art For Rights, la gigantesca opera murale si aggiunge alle oltre 30 realizzate negli ultimi anni.
Al centro del nuovo muro c’è il riferimento al mito di Icaro: il quale notoriamente, incurante dei suoi limiti, osò volare troppo vicino al Sole con le ali di cera e precipitò in mare.
Metafora di una società cicala, avida di profitti che punta inesorabilmente ad avere il massimo oggi senza preoccuparsi del futuro.
Nell’opera JDL del Corviale, raffigura due donne: la prima ricoperta di olio che precipita nel vuoto, una seconda invece che lotta, riuscendo a divincolarsi e a ritrovare la libertà volando.
La donna sulla sinistra diviene simbolo dei tanti uccelli che si ritrovano invischiati nel petrolio in mare per colpa dell’uomo; quella sulla sinistra invece rappresenta chi ce la fa, con forza e tenacia.
Vale davvero la pena andare a guardare questo murale dall’altura che segna di fatto l’inizio del chilometro del Serpentone, non te ne pentirai.