Cupido di Veermer riaffiora dopo un complesso restauro ingenerando grande soddisfazione per la sensazionale scoperta ma aprendo lo spazio ad un sensato dubbio circa la mano che decise di oscurarlo.
La ragazza che legge una lettera davanti alla finestra è il titolo del dipinto di Jan Veermer oggetto della misteriosa apparizione del cupido dopo il restauro e fu dipinto dal pittore fiammingo intorno al 1657.
Un olio su tela conservato nella città di Dresda presso il Gemäldegalerie,e raffigura una donna nell’atto di leggere assorta una lettera davanti ad una finestra che irradia la luce in tutta la stanza mentre sulla parete di fondo, come conseguenza della luce, viene proiettata l’ombra della ragazze immersa nella lettura.
Quale sia stato il contenuto dell’epistola, non lo sappiamo di certo ma dopo un lungo e complesso restauro sappiamo senz’altro che quelle ombre sullo sfondo sono ormai scomparse.
Al loro posto è riaffiorato un mignifico cupido che Jan Veermer dipinse insieme a tutta la scena, dandogli evidentemente un significato ben preciso.
Quale mano misteriosa rese invisibile il cupido di Jan Veermer?
Il cupido in questione, riemerso effettivamente alla fine di un ultimo laborioso e delicato restauro completato nel 2018, già da anni aveva destato qualche sospetto circa la sua misteriosa presenza che la spoglia parete dello sfondo dunque nascondesse di fatto un segreto era ormai ipotesi accreditata emersa durante alcuni studi scientifici di approfondimento sull’intera tela.
Quanto al dubbio circa la figura del cupido nascosta da uno strato successivo di pittura, era emerso già nel 1979 dopo una radiografia alla quale il dipinto fu sottoposto. All’epoca si decise di non intervenire materialmente ma di dare spazio ed ulteriori approfondimenti su questo quadro che in effetti di vicissitudini ne aveva già passate abbastanza, attribuito prima e Rembrandt poi a Pieter de Hooch e solo alla fine a Jan Veermer.
Un cupido quello riaffiorato nel quadro La ragazza che legge una lettera davanti alla finestra, del tutto simile nelle fattezze a due angeli presenti in altrettante tele dipinte sempre da Jan Veermer e precisamente in Donna in piedi alla spinetta e Concerto interrotto.
Questa corrispondenza di fattezze tra i tre dipinti lascia propendere la critica verso l’esclusione della mano di Veermer nell’atto di coprire il cupido ormai parte integrante del dipinto.
In effetti, successivi approfondimenti scientifici hanno acclarato che nelle stratificazioni rimosse vi era certamente una parte composta da materiale estraneo alla pittura, catalogato come composto da agenti atmosferici e scorie.
Evidenza scientifica questa che porta ad affermare con certezza come il quadro fosse stato esposto per un certo lasso di tempo nella versione originale con il cupido sullo sfondo, escludendo dunque un intervento dello stesso Jan Veermer a copertura postuma dello stesso.
Il cupido emerso, è raffigurato a sua volta all’interno di una tela, quindi nella dimensione della scena dominante rappresenta fisicamente un quadro che la direttrice del museo di Dresda dove è conservato ama definire:
un quadro nel quadro
Quale mano sia intervenuta a modificare la scena, quando e soprattutto per quale motivo, rimane il mistero che questa tela dovrà ancora sostenere nell’incanto della quiete che dimostra nel suo complesso.
Analizzando di fatto tutti gli elementi in nostro possesso forniti dalla ricognizione puramente visiva del dipinto, anche un occhio poco avvezzo o esperto può percepire come la presenza del cupido posta a sovrastare la figura della ragazza che legge, rappresenta nella sua dimensione mitologica la lealtà e la sincerità, basi sulle quali trova solide fondamenta l’amore.
Quindi forse, la pennellata di bianco potremmo rispettosamente ipotizzare che l’abbia data una delusa innamorata di qualche secolo fa rimasta delusa e ritenendo il suo cupido inefficace.
Riflessione senz’altro irriverente e al momento difficilmente confutabile quindi a te la scelta se farla tua o meno ma a prescindere, direi che il mistero continua.