Il Parco Archeologico di Cupra marittima è protagonista di un’importante scoperta. L’archeologo Marco Giglio, dell’Università di Napoli, insieme al suo team di ricerca ha scoperto i colori originali del grande tempio romano di Cupra che fu costruito agli inizi del I secolo d.C..
Nella sua prima fase il tempio presentava colori e immagini del terzo stile pompeiano che caratterizzavano le case più ricche di Pompei. Il tempio presentava pareti con grandi riquadri, il giallo nello zoccolo, il rosso intenso e il nero nella fascia centrale, tinte unite intervallate da decorazioni con fiori e candelabri, nicchie per statue e il soffitto azzurro intenso.
Cupra, la scoperta del colore originale del tempio
Prima di questa scoperta si conosceva solo il tempio della Bona Dea ad Ostia decorato in terzo stile, oltre al criptoportico di Urbis Salvia nelle Marche e il tempio romano di Nora in Sardegna.
La città di Cupra aveva preso il suo nome dalla divinità del Tempio ed era abitata dalle famiglie degli eserciti di Marcantonio e Ottaviano.
Secondo gli studiosi la perdita dei colori originari potrebbe essere stata causata da un restauro che era stato effettuato intorno al primo quarto del II secolo d.C., necessario per gravi problemi di staticità e finanziato dall’imperatore Adriano.
Cupra, qualche cenno storico e geografico
Cupra marittima è in provincia di Ascoli Piceno e appartiene al comprensorio della riviera delle Palme che si trova nel basso litorale marchigiano e si è costituito nel 2000. Per la Regione Marche rappresenta un importante polo di attrazione turistica ed è così chiamato perché caratterizzato da lunghi viali di palme della specie Phoenix canariensis, Washingtonia e Phoenix sylvestris.
Oltre a Cupra marittima, fanno parte di questo consorzio San Benedetto del Tronto, Grottammare, Acquaviva picena, Monteprandone, Offida e Ripatransone.
Dal 1997 Cupra marittima ha ricevuto l’importante riconoscimento Bandiera Blu europea per la pulizia del suo mare ed è caratterizzata da tre colline che si trovano alle spalle della marina: Sant’Andrea, Marano con l’incasato medievale e Boccabianca.
Marano costituisce il nucleo originario del paese, nella seconda metà dell’800 si forma il borgo marinaro, mentre in contrada castelletta possiamo trovare dei resti delle necropoli della civiltà picena che risalivano all’VIII – II sec. a.C..
In epoca augustea Cupra diventò una colonia romana, che corrispondeva alla Regio V Picenum, famosa per la produzione di olio, olive e per il commercio marittimo. Il nome di Cupra deriva dalla Dea Cupra che era un’antica divinità picena che fu compresa poi nella religione dei romani che le dedicarono il tempio.
Il Parco archeologico di Cupra marittima si estende a Nord della città su una superficie di circa 32 ettari e appena al di fuori della città sono riconoscibili le strutture di una villa romana, frequentata fino al IV sec. d.C. con ninfeo con vasca centrale.
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