Guernica: può un’opera così immortale, come quella celebre di Pablo Picasso, essere riproposta e reinterpretata alla luce di questi tempi in cui l’orrore del genere umano si manifesta in maniera subdola, a colpi di ignoranza e il virus aleggia come un’entità astratta che pur imponendo l’uso delle mascherine, svela la profonda crudeltà della vita?
Il fotografo e artista spagnolo Josè Manuel Ballester ci mostra quindi una possibilità e si assume la responsabilità di dar di nuovo voce a Guernica. La sua reinterpretazione dal titolo Around Guernica 2009/2020 è stata allestita presso il Museo Guggenhaim di Bilbao fino al 21 febbraio 2021.
Da Guernica a Around Guernica 2009/2020
Around Guernica 2009/2020, un’opera che misura 3,5 x 7,8 metri, non è altro che una versione svuotata della Guernica originale. Scopo di Ballester è quello di mostrare l’assurdità della violenza umana e delle guerre e per rendere l’idea ripropone l’opera privandola di uomini e animali. L’unico elemento della Guernica originale che Ballester conserva è il lume che è posto in alto, simbolo di una quotidianità stravolta. In basso accanto alla spada spezzata rimasto il fiore, simbolo di una seppur timida speranza.
Ballester attraverso la collaborazione con un’azienda di Bressanone, la Durst Phototechnik S.p.A che è conosciuta come leader mondiale del sistema di stampa inkjet. Il museo Guggenhaim si è rivolto a Etudios Durero, che utilizza la tecnologia Durst e ha stampato su materiale di lino bianco, tessuto a mano questa particolare versione della celebre opera di Picasso.
Questa tendenza di Ballester di eliminare dalle pitture celebri uomini e animali fa parte del progetto Hidden spaces nato più di dieci anni fa. L’artista aveva infatti deciso di analizzare gli spazi architettonici e naturali di altre celebri opere come Las Meninas e Il giardino delle delizie.
In questa opera e nelle parole di Ballester è chiaro il riferimento alla pandemia:
«l’assenza umana per le strade ha creato immagini insolite di strade, viali e piazze completamente vuote, ma la parte più inquietante era sapere che tutti gli abitanti erano lì, che erano a pochi metri da me, protetti entro le mura delle loro case. Nonostante fosse così vicino, il silenzio regnava sovrano»
L’opera, che costituisce la principale attrazione della mostra al Museo Guggenheim di Bilbao, è infatti contornata da altre foto che documentano il lockdown.
Guernica di Pablo Picasso
Guernica di Pablo Picasso è oggi esposta nel Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid. L’artista ricorda il bombardamento avvenuto nella città basca di Guernica il 26 aprile 1937. Da allora Guernica è diventato simbolo degli orrori della guerra, delle devastazioni e della sofferenza.
Fu il governo repubblicano a commissionare l’opera al pittore, in quanto doveva essere esposta nel Padiglione spagnolo nell’esposizione del 1937 a Parigi. Inizialmente Picasso era indeciso sul soggetto, ma poi quando venne a conoscenza del bombardamento su Guernica ad opera dell’aviazione nazista e in combutta con i franchisti, cominciò a dipingere dal 1 maggio e terminò a giugno 1937.
Successivamente il Governo repubblicano cadde e Picasso non volle che il suo dipinto fosse esposto in Spagna. Per molti anni venne infatti ospitato presso il Museum of Modern Art di New York, poichè Picasso dichiarò che il quadro avrebbe potuto far ritorno in terra spagnola solo alla fine del franchismo.
Vi ritornò nel 1982, esattamente 9 anni dopo la morte di Picasso e 6 anni dopo quella di Francisco Franco.
Il Cubismo e la frammentazione della forma accentuano la drammaticità dell’opera. Egli realizza un’opera ambientata sia in interno che in esterno, in quanto le abitazioni vennero completamente scoperchiate dai bombardamenti e l’intimità domestica venne violata.
La struttura, seppur novecentesca, richiama la tradizione pittorica, in quanto è piramidale, con al vertice il lume e a trittico. Due donne sono collocate all’estremità destra e sinistra del quadro. Entrambe hanno espressioni di angoscia e dolore e hanno in comune una struttura degli occhi a forma di lacrima. La donna di destra alza gli occhi al cielo mentre la casa sta andando in fiamme, quella di sinistra è seduta e tiene in braccio il suo bambino privo di vita.
Un’altra donna si muove dalle destra alla sinistra del quadro e viene colta anch’essa nella sua intimità, poichè è nuda. L’altra che si affaccia dalla finestra e tiene in mano il lume a petrolio simboleggia l’antichità che si scontra con il progresso. Il lume a petrolio viene infatti avvicinato a quello elettrico, poichè molto probabilmente Picasso voleva rappresentare questo tragico contrasto nel quale il progresso, quando si manifesta con tragedie di questa portata, anzichè portare miglioramenti porta un’involuzione.
Al centro abbiamo la figura del cavallo che con le zampe si reca verso destra, ma con la testa è rivolto verso sinistra e ingoia una bomba, ai suoi piedi la figura di un uomo che giace a terra con una spada spezzata, mentre sulla sinistra possiamo osservare la colomba con un’ala spezzata e il toro.
Il cavallo, l’uomo con la spada spezzata e il toro rappresentano i simboli della Spagna che subisce una profonda ferita nella sua identità e nella sua vitalità. Infatti il cavallo e l’uomo con la spada rappresentano tutte le tradizioni cavalleresche delle Spagna e un tipo di guerra regolata da codici cavallereschi ben precisi e improntati sulla lealtà, che vengono sconfitti da un nemico sleale che colpisce dall’alto e in maniera vigliacca la popolazione civile, irrompendo con la sua brutalità nella quotidianità.
Anche il toro è simbolo della Spagna e in particolar modo della corrida. La sua figura incombe sulla donna che ha in braccio il figlio privo di vita. Il toro ha un volto umano poichè in questa tragedia di immensa portata, l’essere umano è regredito al livello della bestia, o meglio è diventato più crudele della bestia.
Quale può essere il senso della ricerca in Around Guernica 2009/2020
Se osserviamo invece la Guernica “svuotata” osserviamo che è rimasto lo studio delle forme che fece Picasso. Possiamo forse percepire un senso di frammentazione della vita. Un altro nemico subdolo ha spezzato ogni connessione reale e fisica tra gli esseri umani, il progresso ha svelato quelle crepe di solitudine e di fragilità di un sistema.
Nella Guernica di Picasso è possibile percepire l’urlo di angoscia di un’umanità spezzata. Nella nuova Guernica del 2020 si percepisce l’urlo del silenzio ancor più angosciante perchè alla ricerca di un nuovo equilibrio in una realtà sempre più reificata e meno umana. Rimane la speranza come del resto c’era anche in Picasso, ma in questo deserto emotivo è rappresentata dal pallido riflesso del fiore accanto alla spada spezzata.