Da venerdì 22 novembre 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale Belve (Overdub Recordings), il nuovo singolo dei Gravenia.
Belve è un brano che esprime rabbia, sentimento provato dal protagonista, costretto a vivere in una società sempre più rapida e meccanica, dove le notizie non fanno in tempo a essere assimilate che già la nostra mente ne viene inondata da altre. Questa mancanza di tempo e di stimoli crea lo spunto per l’alienazione.
I ritmi veloci e incalzanti del groove sono dettati dalla frenetica follia sociale con cui il protagonista è costretto a scontrarsi prima di riflettere su stesso, sulla vita e tutto ciò che lo circonda.
Spiega la band a proposito del brano: “Belve è uno dei pezzi più tirati che abbiamo, un urlo di rabbia rivolto alla società che trova ascolto in noi stessi. È il primo pezzo che abbiamo scritto”.
Dopo Cosmo, Belve è il nuovo singolo dei Gravenia, pubblicato da Overdub Recordings e distribuito via Ingrooves (Virgin Music) /Universal, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 22 novembre 2024.
Biografia
Gravenia è un progetto stoner rock che nasce a Palestrina (RM) da un’idea di Simone Costantini (voce e chitarra) resa concreta dopo l’incontro con Gian Lorenzo Bruno (basso) e Gianmarco Botteri (batteria) nell’ottobre 2022.
La forte affinità mostrata fin dall’inizio li ha portati in poco tempo a esibirsi in alcuni live club della zona e a registrare il loro primo album nel Rock & Bones Studio di Marco Schietroma a Fiuggi (FR).
Il progetto, in attesa del 22 novembre
Il progetto rappresenta uno stato d’animo immaginario di forte alienazione da una società contemporanea basata su tendenze e materialismo. Gravenia è una valvola di sfogo essenziale per preservare il più possibile la loro attitudine alla musica e alla scrittura, in una forma ruvida e istintiva, quasi passionale verso la rabbia.
Il loro messaggio è un invito ad abbandonarsi in un viaggio introspettivo sulla condizione umana, qualsiasi essa sia, disturbata da un rumore di sottofondo ossessivo che arriva a saturazione. Echi e delay si intrecciano, creando disordine nelle trame dirette della voce e del solido tappeto sonoro. Le distorsioni si aprono in maniera fluida, creando un forte ronzio elettrico che conferma la scelta di un modus operandi analogico.
Le liriche sono sintetiche, molto più vicine alla poesia che alla prosa e fanno riferimento a immagini suscitate da sensazioni perlopiù surreali, piuttosto che a descrizioni dettagliate di storie o di eventi, lasciando libertà di campo all’interpretazione personale dell’ascoltatore.