Il 2021 segna un evento importante. A distanza di circa un anno dall’arrivo della pandemia, che ha profondamente modificato la vita di ciascuno di noi, l’arte reagisce e si riorganizza. Il 2021 è, infatti, l’anno di un preziosissimo anniversario: settecento anni fa, a Ravenna dove fu esiliato, moriva Dante Alighieri, il Sommo Poeta della Commedia.
Trieste: Dante 700 è un’occasione irripetibile per ricordare il suo genio.
Per sottolineare il valore della genialità e del bello, ancora di più. Saranno molteplici le iniziative che si svolgeranno tra le due città più care al Poeta: Firenze, dove nacque, dove incontrò Beatrice e se ne innamorò, dove lottò per il suo ideale politico, dalla quale venne poi cacciato; Ravenna, dove spese la vita da esiliato, dove svolse gran parte della propria attività poetica, dove fu sepolto.
Per commemorare questo anniversario, dunque, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’ausilio di Ambasciate e istituti culturali italiani hanno organizzato un grande evento intitolato Dante 700 con ben oltre 500 rappresentazioni letterarie, teatrali e musicali, lungo tutto il 2021.
Il ricco programma sarà presentato in streaming su Youtube (youtube.com/MinisteroEsteri) mercoledì 17 marzo alle ore 10. Saranno presenti a Dante 700 anche il Ministro Luigi Di Maio, il Segretario Generale Elisabetta Belloni e tutto il Comitato Tecnico Scientifico.
Non solo Firenze e Ravenna, però, omaggeranno il Sommo Poeta. Anche la città di Trieste onorerà Dante Alighieri aderendo a Dante 700 con numerosi eventi e donando per l’occasione i luoghi più suggestivi ed evocativi del suo territorio.
Il Parco di Miramare, gli antichi contatori del gas, la Grande Grotta rifletteranno e faranno da scenario a emozioni e umori della Commedia; faranno da palcoscenico agli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in occasione di #Dantedì, trasmesso in streaming il 25 marzo.
Dantedì è la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. La data, il 25 marzo del 1300, è quella che gli Accademici riconoscono come l’inizio del viaggio della Commedia, nell’aldilà, in quella “selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!”, così spaventosa che “poco è più morte”, ma dov’è possibile imparare, trovare il Bene, diventare migliori.
“Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte. Io non so ben ridir com’ i’ v’intrai, tant’ era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.” Il 1300 era, infatti, un anno importante per la Chiesa: Bonifacio VIII indiva il primo Giubileo, si guardava con fiducia al futuro, spirava un forte vento di rinnovamento.
Dante 700: i luoghi di Trieste
Ritornando a Trieste e al nostro viaggio, questo sarà interpretato dai sette attori della Compagnia Stabile: Filippo Borghi, Emanuele Fortunati, Francesco Migliaccio, Riccardo Maranzana, Ester Galazzi, Jacopo Morra e Maria Grazia Plos sotto la guida del professore Fabio Romanini (Dipartimento Studi Umanistici, Università di Trieste), un moderno ‘Virgilio’.
Paolo Valerio – responsabile del progetto – ha immaginato come rifrangere le parole recitate nelle emozioni provocate dal paesaggio e dai contesti visivi. In questo viaggio è possibile entrare in tanti luoghi suggestivi della città di Trieste.
L’antico contatore del gas ospiterà il Purgatorio, la Grotta Gigante dell’altopiano carsico sarà palcoscenico di alcuni canti dell’Inferno. Per il Paradiso, invece, non si poteva che chiedere ospitalità al Museo Storico del Parco e del Castello di Miramare.
Il 2021, settecentesimo anno dalla morte di Dante, così, è un anno con un forte valore simbolico: ci ricorda che l’arte e la poesia sono strumenti di bellezza e di speranza. Ci ricorda di una storia che non dovremmo mai più dimenticare. Grazie a Dante 700 e a Trieste sarà possibile ripercorrere molte tappe del suo cammino di uomo e poeta.
Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Che grande insegnamento ci offri, Dante, nonostante il tempo, nonostante siano trascorsi settecento anni.