In occasione della Giornata internazionale della donna, l’università la Sapienza di Roma ospita un incontro dedicato alle figure femminili nella Divina Commedia. L’obiettivo è combinare la Festa della Donna con il 700º anniversario della morte di Dante.
Occorre tener presente che nel Medioevo la donna non aveva una specifica collocazione nella società e che l’uomo deteneva un vero e proprio potere su di essa. Ogni donna era costretta alla casa e il suo unico dovere era la procreazione.
Al contrario nella Commedia, la donna è spinta propulsiva: il motore, il nucleo fondante dell’intero capolavoro. Sono, infatti, figure che dominano la scena ma, rispetto alla grande presenza di uomini nell’opera, il loro reale numero è esiguo. Sono donne appartenenti alla mitologia greca, alla storia sacra. Sono sante o peccatrici.
Dante: le donne nella Commedia
Tante sono le presenze femminili nella Commedia. Dall’amore lussurioso delle figure confinate all’inferno si passa alla dolcezza di Pia de` Tolomei nel Purgatorio per approdare infine in paradiso all’amore divino di Piccarda Donati e soprattutto di Beatrice, che Dante ha incontrato da bambino eleggendola a proprio angelo personale.
Le tre figure principali dell’intero poema sono Beatrice, Santa Lucia e la Vergine Maria. Beatrice è stata la prima donna che incontriamo – o meglio che Dante incontra nel suo cammino. La questione sul loro vero incontro è ancora dibattuta: presumibilmente il Sommo poeta la vide per la prima volta quando aveva circa 9 anni e se ne innamorò perdutamente.
Ma chi è Beatrice? È l’amore giovanile di Dante, è la donna nella quale egli ha riposto il suo ideale, il suo amore umano e il suo amore spirituale. Ella è Bellezza, Poesia, Filosofia e Virtù. Beatrice ha in sé la ragione del viaggio di Dante.
Nell’Inferno, infatti, colto dal dubbio se proseguire o meno il cammino, Virgilio gli dice che in cielo ci sono tre donne a proteggerlo: la Vergine Maria, Santa Lucia e la stessa Beatrice. È ancora la donna stilnovistica, che ha gli occhi belli come le stelle e che parla con voce dolcissima.
Lucia era una vergine siciliana che morì per la fede e divenne la santa che protegge dalle malattie agli occhi. La santa, sollecitata dalla Vergine Maria, si rivolge a Beatrice, che poi accorre in aiuto del poeta. Ricompare nel Purgatorio, quando trasporta Dante addormentato fino alla porta d’entrata. La Vergine Maria è, invece, la mandante del viaggio.
Le donne che incontriamo nell’Inferno sono esempi di lussuria e perdizione: Semiramide che ebbe molti amanti, Cleopatra regina d’Egitto ed Elena, causa della guerra di Troia. Francesca – protagonista dell’intero V canto – che tradisce il marito in nome dell’amore per Paolo, del piacere e della bellezza. Assume lei il ruolo di guida nella rievocazione della sua vicenda.
La Commedia di Dante – ricchissima di incisive figure femminili – è ancora in grado di parlare a tutti noi, risvegliando riflessioni profonde. Nel capolavoro dantesco, s’incontrano donne volitive e forti, donne che scelgono, donne che pagano per ciò che hanno scelto.
Si incontrano donne la cui libertà le ha rese oggetto di violenza e prevaricazione. Pensiamo a Pia de’ Tolomei (Purgatorio), uccisa dal marito per sospetta infedeltà (o per convolare a nuove nozze). La sua storia – paragonabile a quelle dei moderni femminicidi – è racchiusa in soli sette versi, che ricordano l’essenziale di tutta la sua vita. E ancora, a Piccarda Donati (Paradiso), rapita dal convento dove aveva preso i voti per essere data in sposa.
E forse, è esattamente questo il tema su cui è necessario riflettere: le donne libere fanno tremare la storia, fanno fiorire l’umanità. Perché averne paura?
Ricordiamo che l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale Youtube Sapienza lunedì 8 marzo 2021 alle ore 11.00.