Per il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, caro iCrewer, ti voglio presentare le 21 donne della Costituente e Madri della Costituzione, che hanno combattuto e hanno saputo far rete, per vedere tutelati diritti e principi, ancora oggi fulcro della nostra società. Alcune di loro sono andate dimenticate, ma resterà indelebile nella storia il loro segno e il loro passaggio.
Il 2 giugno del 1946 si votò per il referendum istituzionale che avrebbe definito la forma di governo nel nostro Paese. Al referendum poterono votare sia gli uomini che le donne, grazie al riconoscimento del suffragio universale, il 31 gennaio 1945.
Il 2 giugno, dopo il referendum, venne venne eletta l’Assemblea Costituente, che elaborò e approvò la Costituzione della Repubblica Italiana, che entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
L’Assemblea Costituente era formata da 556 deputati, di cui 21 donne (il 3,7% del totale): 9 della Democrazia Cristiana, 9 del Partito Comunista, 2 del Partito Socialista e 1 dell’Uomo Qualunque. Provenivano da tutta le provincie, erano giovani, molte sposate e con figli, 14 erano laureate.
Le Donne della Costituente: chi sono?
Ma chi sono queste 21 magnifiche donne che hanno avuto la possibilità di presiedere nell’Assemblea Costituente?
Con il loro contributo viene formalmente sancito nella Costituzione il principio di uguaglianza tra i sessi. Raggiungono traguardi importanti, prime tappe di un processo che va verso il riconoscimento di una sostanziale parità, tanto nelle istituzioni quanto in famiglia e nel lavoro. Un percorso che ancora oggi è in continua evoluzione e crescita.
Tra le 21 donne della Costituente, 5 entrano a far parte della Commissione per la Costituzione (25 giugno). La Commissione era formata da 70 uomini e 5 donne. Le Madri della Costituzione erano: Maria Agamben Federici, Angela Gotelli, Nilde Iotti, Lina Merlin, e Teresa Noce.
Le deputate e le loro battaglie
Bianca Bianchi. Bella, giovane ed elegante. Il suo aspetto ha oscurato le sue conquiste nell’Assemblea. Si batte per il riconoscimento dei figli naturali. La questione è stata parzialmente risolta solo con la Riforma del Diritto di Famiglia del 1975.
Laura Bianchini. La deputata DC si batte per la pacifica convivenza tra scuola pubblica e scuola privata. Sottolinea che la scuola di Stato non è dello Stato, o al suo servizio, ma è per la maturazione libera dei cittadini; così come le scuole, pur aperte dalla Chiesa ma nell’interesse della società, sono per i cittadini e per la loro formazione.
Elisabetta Conci. Presenta due interrogazioni con risposta scritta riguardanti rispettivamente “Provvedimenti in merito alle concessioni a favore dei pensionati in base a convenzioni speciali” (seduta del 6 febbraio 1947) e “Liquidazione delle pensioni dirette ed indirette” (seduta del 12 maggio 1947).
Maria De Unterrichter Jervolino. Da buona trentina, porta in Assemblea la questione relativa alla cittadinanza degli abitanti dell’Alto Adige.
Filomena Delli Castelli. Conferma la sua determinazione nel sostenere la causa dei diritti femminili, costante che ha unito tutte le costituenti indipendentemente dallo schieramento politico. Questo impegno delle prime donne elette al nostro Parlamento troverà riscontro in vari articoli.
Maria Federici. La deputata fa parte della Commissione per la Costituzione, e si batte per l’uguaglianza della donna sul posto di lavoro. Le battaglie della Federici ancora vengono portate avanti, perché ancora esistono discriminazioni ai danni delle lavoratrici.
Nadia Gallico Spano. Si dedicò in particolare al miglioramento della condizione femminile, convinta che l’emancipazione femminile fosse condizione necessaria per l’emancipazione della società nel suo insieme.
Angela Gotelli. Rientra tra le donne della Costituente e si batte per i diritti delle donne. Il suo intervento sul tema dell’accesso della donne alla magistratura sarà ritenuto tema essenziale.
Angela M. Guidi Cingolani. Sottolinea costantemente come le donne e i loro movimenti rappresentano la cittadinanza attiva, costruttrici della democrazia italiana.
Leonilde Iotti. Fa parte della Commissione per la Costituzione e questa esperienza contribuisce a rafforzare le sue prese di posizione nella difesa dei diritti delle donne. Una donna, benché giovane, che capisce fin dal primo momento l’importanza storica di definire una Costituzione, che rappresenta una rottura con il passato.
Teresa Mattei. La più giovane tra le donne della Costituente. In prima fila nella lotta per la parità fra uomini e donne, e per l’accesso delle donne alla magistratura, ottiene che venga aggiunto all’articolo 3 della Costituzione:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Angelina Livia Merlin. Lotta per il miglioramento delle condizioni della donna, fino ad abolire della regolamentazione della prostituzione.
Angiola Minella. Al centro dei suoi argomenti, ritroviamo l’attenzione per l’assistenza ai più bisognosi e all’ospitalità. Va oltre la concezione beneficienza come grazioso dono offerto dall’alto ai più poveri da parte delle dame di carità o dalle classi più abbienti, gelose tuttavia dei propri privilegi.
Rita Montagnana Togliatti. Ha sempre fatto notare la sottorappresentazione delle donne, che oggi viene tutelata con l’istituzione delle quote rosa.
Maria Nicotra Fiorini. Lotta per tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri. Ma vota a favore della riduzione dell’indennità giornaliera per le madri, in considerazione della contingente situazione economica per niente florida.
Teresa Noce Longo. Tra le donne della Costituente e le Donne della Commissione per la Costituzione. Si batte per la protezione della maternità, per l’apprendistato, per la parità di salario, per la pensione ai vecchi che ne erano privi, per il lavoro a domicilio.
Ottavia Penna Buscemi. Fa parte della Commissione per la Costituzione per soli 6 giorni.
Elettra Pollastrini. Sottolinea che le condizioni di lavoro dovevano, non solo consentire alla donna l’adempimento della sua essenziale funzione familiare, ma anche assicurare alla madre e al fanciullo una speciale e adeguata protezione.
M. Maddalena Rossi. Tra le donne della Costituente è la più audace. Prende parte alle battaglie più difficili facendo squadra con le altre Costituenti, ma dimostrando una particolare determinazione nel difendere le sue convinzioni anche sui temi più difficili.
Vittoria Titomanlio. Ultima tra le donne della Costituente, ma solo per un ordine alfabetico, la Titomanlio ha partecipato alla commissione per la Disciplina giuridica delle Imprese artigiane e a quella parlamentare consultiva per l’Assicurazione obbligatoria contro le malattie per gli artigiani. Riesce a dare una base di certezze normative legate al diritto alla salute.
21 donne che hanno lottato e combattuto per diritti e doveri, che meritano di essere ricordate per il loro contributo fondamentale per la formazione della nostra Costituzione.