Chi non conosce la storia del conte Dracula, il misterioso conte vampiro? Nonostante ne esistano versioni diverse, tutte hanno un elemento in comune: lo spargimento di morte e sangue.
Ma chi era il conte Dracula?
La nostra storia ebbe inizio il 2 novembre del 1431 (un giorno emblematico oserei dire) a Sighisoara, nella mitica regione della Transilvania, in Romania, quando nacque Vlad III di Valacchia, figlio di Vlad II Dracul voivoda di Valacchia.
Vlad III prese il patronimico Dracula dal padre Vlad II Dracul, egli infatti era membro dell’Ordine del Drago, un ordine militare del Sacro Romano Impero Germanico, che si imponeva di eliminare definitivamente l’eresia hussita, una corrente eretica che proveniva dalle idee di Jan Hus, secondo il quale la casta ecclesiastica godeva di benefici immotivati e criticava l’infallibilità del papa.
Jan Hus venne condannato al rogo e la sua morte fu una miccia che divampò in proteste violente. Per eradicare il problema Sigismondo di Lussemburgo fondò l’ordine, il quale nonostante divenne importante in gran parte d’Europa, anche in Italia ci furono cavalieri del Drago, esempio Alfonso V d’Aragona, quando lo stesso Sigismondo morì, l’ordine venne sciolto.
Il simbolo dell’Ordine era un Drago con la coda avvolta attorno al collo.
Nel Medio Evo il drago era associato al diavolo e per Dracula si intende appunto figlio del diavolo.
Questo suona alquanto strano se si pensa che l’ordine al quale il padre apparteneva si proponeva di difendere la Chiesa Cattolica, non trovi?
Vlad III, chiamato semplicemente Vlad, è passato alla storia per la sua crudeltà.
Al suo nome fu associato anche un altro soprannome: l’impalatore.
Dracula infatti torturava a morte le sue vittime e impalarli pare fosse una delle torture che preferisse infliggere. Quelli erano anni in cui la pace era una piccola goccia nel mare della guerra. La Romania si trovava spesso a combattere contro l’Impero Ottomano, contro l’Ungheria e ad avere molte faide interne.
Il temperamento guerrafondaio e violento di Dracula ebbe modo di entrare nella storia. Tuttavia, sembra che Vlad fosse benvoluto dalla sua gente, proprio per la sua capacità di respingere gli infedeli.
La sua morte è avvolta ancora oggi nel mistero, l’ipotesi più accreditata vuole che sia stato decapitato in battaglia e che la sua testa sia stata portata a Costantinopoli come trofeo di guerra. Tuttavia c’è un’altra ipotesi, ritenuta meno probabile, ma alquanto interessante, secondo la quale la figlia avrebbe pagato un riscatto per lui, imprigionato durante una battaglia, e lo avrebbe portato sano e salvo a Napoli, dove sarebbe morto e successivamente sarebbe stato inumato in una cappella della Chiesa di Santa Maria la Nova.
Nella chiesa infatti troviamo un monumento funebre che rappresenta un drago, sul quale è presente un epitaffio scritto in una lingua ancora sconosciuta.
Il castello di Dracula
Il vero castello di Vlad, contrariamente a quanto si pensi, fu la fortezza di Poenari. Una fortezza raggiungibile due volte al giorno percorrendo “solo” 1480 gradine, ma della quale rimane veramente poco, se non la forma delle mura esterne.
Secondo la leggenda, ripresa anche nel film di Coppola Dracula di Bram Stoker, la moglie di Vlad, morì durante un assalto alla fortezza gettandosi dalle mura del castello nel fiume sottostante, chiamato da allora Raul Doamnei “il fiume della signora”.
Il turismo creato attorno alla figura di Dracula si è sviluppato grazie al romanzo omonimo di Bram Stoker che ha creato un alone horror e misterioso attorno al personaggio di Vlad-vampiro.
Indubbiamente l’uomo che la storia del vero Dracula ci ha tramandato, tralasciando il mito dipinto ad arte da Stoker, è di un essere assetato di sangue. Se pensiamo che il genere gotico alla fine del 800 era piuttosto in voga, la combinazione risultò eccezionale. Il romanzo si confuse con la storia e la storia divenne mito, uno di quelli che ancora oggi colpisce l’immaginario collettivo, il nobile vampiro, quello più famoso di tutti: il Conte Dracula.