Elisabetta II dipinta dal famoso artista Pietro Annigoni, è un orgoglio tutto italiano che da ieri sembra essere sulla bocca di tutti, quasi una notizia dell’ultimora, a corollario di quello che diventerà probabilmente l’annuncio del secolo e destinato a segnare inesorabilmente la fine di un’epoca: i 70 anni di regno di Sua Maestà.
L’annuncio dato nel tardo pomeriggio londinese dalla BBC ormai è storia e a correndo della notizia delle notizie, quasi in ogni parte del globo sono state evidenziate una sequenza di immagini della sovrana ritratta nei vari momenti della sua vita privata e pubblica.
Tra queste ben presto sono apparse quelle che, in modo ufficiale, più rappresentano ElisabettaII ovvero i ritratti da Lei stessa fatti realizzare da importanti maestri d’arte.
Dopo le prime ore dall’annuncio per la fine della sua vita terrena, quasi a volerne da subito celebrare con più incisività la grandezza di un regno così longevo, secondo a nessuno dopo lo scorso aprile con lo scoccare della data del giubileo di platino, le immagini della sovrana sono state scelte tra le più rigorose.
Ben presto infatti, tra le tante immagini è apparso regale il ritratto che fece di Lei il nostro Pietro Annigoni.
Quale immagine migliore per consegnare alla storia quello che già in vita era un personaggio storico, con i suoi 96 anni di vita ed i 70 di regno sull’intramontabile trono britannico.
Amava molto quel ritratto Elisabetta II e scelse personalmente Pietro Annigoni per realizzarlo, chiamandolo a corte nel 1954 poiché ben consigliata da estimatori del pittore italiano molto vicini alla corte.
Elisabetta II un ritratto nato da quello che l’autore pensò essere uno scherzo
Proprio così, quando arrivò al pittore la lettera nella quale gli veniva commissionato il ritratto di Sua maestà la Regina Elisabetta II, Pietro Annigonì letteralmente appallottolò la missiva gettandola tra le altre cartacce.
Solo in un secondo momento gli fu fatto notare che tra la cerchia di persone che circondava la Regina vi erano molti suoi estimatori.
Ciò permise al pittore italiano di valutare la richiesta come reale.
Dopo poco infatti venne il giorno del suo primo ingresso a corte non senza emozione, Lui che ormai era uno dei quattro migliori ritrattisti al mondo, sentiva il peso di una commissione così importante.
Per sedici volte varcò le austere cancellate di Buckingham Palace e ogni volta per un’ora la regina in persona posò per lui in uno spazio appositamente allestito.
La loro conversazione, per nulla parca e con riferimenti anche di ambito familiare, tra i due avvenne in francese poichè Pietro Annigoni, pur essendosi trasferito nel Regno Unito da qualche tempo, mal comprendeva ancora la lingua anglosassone o forse aveva il timore che l’emozione gli giocasse un brutto scherzo, riparando su un idioma che lo facesse sentire più a suo agio.
Egli stesso volle trascrivere giornalmente le emozioni di questa esperienza nei suoi diari dai quali, ancora oggi, possiamo leggere quale grande sensazione sia stata per Lui trovarsi al cospetto di Sua Maestà:
Oggi, a Buckingham Palace, primo incontro con la Regina. Emozione intensa, invincibile, che perdura.
Non dimenticherò questo giorno
come modella, la Regina non facilita il mio compito.
Non sente la posa, né pare preoccuparsene. E parla molto.
In compenso è gentile, semplice, e non appare mai distante […]. La famiglia reale al completo – Regina, Regina Madre, principessa Margaret, principe Filippo e i bambini – è venuta a vedere il ritratto.
Alquanto scrutatrice la madre, piena di charme, di freschezza, e circondata da un’emanazione di fonda sensualità la principessa. Molti elogi che direi sinceri
Parole semplici, affidate a pagine personali e private quasi che il pittore sentisse di parlare esclusivamente con se stesso dell’esperienza appena vissuta, come è giusto che sia in un diario ma che alla fine delle sedute di posa egli seppe rappresentare su tela nel solo modo che conosceva, in punta di pennello che da lì in avanti stupì ed ammaliò il mondo.
Nell’immediatezza il dipinto ricevette dalla critica ampi consensi ma anche aspre critiche che vennero messe a tacere dalle successive e molteplici commissioni che la famiglia reale ricolse all’artista che ebbe così modo di ritrarre anche la Regina Madre, il Principe Filippo e altri membri della casa reale.
Tale primo ritratto di Elisabetta II fu successivamente, grazie al grande successo, utilizzato come effige su una banconota e su francobollo.