L’epifania e il tema dell’Adorazione dei Magi ha attraversato trasversalmente l’intera storia dell’arte, divenendo addirittura un tema centrale nel periodo del Rinascimento.
Tra Masaccio, Botticelli e Leonardo Da Vinci , seguimi in questo virtuale viaggio tra alcuni capolavori di questi grandi artisti che si sono ispirati all’Epifania e che ne hanno in qualche modo segnato l’evoluzione questo episodio centrale nella narrazione Cristiana che ben presto divenne motivo ricorrente nell’arte.
L’ Adorazione dei Magi è un episodio raccontato nel Vangelo di Matteo, e già fra il Quattro ed il Seicento fu uno dei temi pittorici più rappresentati.
Argomento che ben si prestava per gli artisti a diventare strumento allegorico al fine di rappresentarne tra le pieghe, riferimenti contemporanei così da celebrare potere politico e le ricchezze dei committenti perché si proponeva come strumento perfetto per inserire episodi legati alla contemporaneità e celebrare così velatamente ma non troppo il potere e la ricchezza del committente di turno.
Questo però era solo un aspetto dell’insieme poiché il vero sentimento religioso ispirato dalla manifestazione terrena della divinità fatta Bambino, ha da sempre coinvolto emotivamente gli artisti di ogni tempo i quali, ognuno con le proprie caratteristiche modalità, ha cercato di ridare la sacralità di quell’attimo.
L’Epifania dei grandi dell’arte
Proprio oggi dunque che è il 6 gennaio, ripercorri con noi alcuni degli aspetti peculiari fra le Adorazioni più belle della storia dell’arte facendo un po’ anche il giro del mondo nei più importanti musei.
A Berlino è esposta, presso il Museo Statale, questa Adorazione dei Magi del Masaccio.
Dipinta nel 1426, l”intera scena rispecchia fedelmente i canoni tradizionali dell’epoca, con i personaggi raffigurati di profilo.
Il dipinto, pur appartenendo al polittico di Pisa è oggi, come detto conservato in Germania e raffigura i Re Magi in movenze differenti: il primo, in ginocchio mentre depone la corona. Un secondo, abbigliato da una tunica rosa, è colto nell’inginocchiarsi mentre il terzo sembra essere arrivato esattamente in quel momento.
La scena è completata anacronisticamente da alcuni personaggi spettatori, i quali, unici, sono vestiti con abbigliamento contemporaneo all’artista, momento questo che come già precedentemente accennato, vuole risaltare le figure del committente, due in questo caso, individuati quali il notaio ser Giuliano di Collino e suo nipote, raffigurato sopra un rialzo del terreno.
Cambiano i tempi e l’evoluzione dell’arte si tocca con mano nelle opere prodotte nell’ambito del periodo considerato.
Senza possibilità di smentita, in questo senso si può certamente argomentare che nel Rinascimento il tema dell’Epifania ebbe grande impulso rappresentativo che si mostrò però in una nuova veste iconografica.
Evoluzione questa elaborata in primis dal maestro Botticelli, il quale con la sua Adorazione dei Magi del 1474, conservata agli Uffizi, pose per la prima volta la Sacra Famiglia al centro della scena con la sola Maria come figura predominante al vertice della rappresentazione, relegando tutte le altre figure in posizione di secondo piano.
Elaborazione questa assunta totalmente anche dal coevo Leonardo da Vinci, il quale inoltre muove decisamente un grande passo in avanti nel riprendere tale innovazione.
Leonardo rivoluzionerà ancora la scena; la sua Adorazione dei Magi, esposta anch’essa agli Uffizi, rappresenta non una scena ma un’azione svolta in essa, e cioè il preciso momento in cui in un momento il Bambino, nel compiere il gesto di benedizione, svela la sua essenza divina portatrice di salvezza.
Leonardo Da Vinci in questo coglie magistralmente il senso più profondo e sacro del termine Epifania facendo così diventare la rappresentazione dei Magi un momento pittorico intriso di simbolismo, espressione artistica questa che, attraverso il genio, fu messa su tela per la prima volta.
E pensare che da piccoli, con ingenuità, si relega il 6 gennaio solo alla calza della Befana !