E’ nato “Fabricius” il tool di Google Arts & Culture, primo strument
“Lo abbiamo creato in collaborazione con l’Australian Centre for Egyptology della Macquarie University, Psycle Interactive, Ubisoft e gli egittologi di tutto il mondo”- Google Arts & Culture
Chi di noi non è rimasto affascinato dalla cultura egizia? Chi non ha mai cercato di capire quei segni strani ma pieni di significato?
Tutti siamo stati almeno archeologi, studiosi di epigrafia per un giorno, ci siamo appassionati fin da bambini alle scuole elementari nel vedere quei segni strani e pieni di significato che decoravano i nostri libri di studio, e siamo cresciuti così,da sempre attirati dalla curiosità del significato di quello strano linguaggio dei segni.
Ma ciò che sembrava non potersi mai avverare neanche in un futuro lontano adesso è diventata realtà.
“Fabricius” di Google Arts & Culture
Google Arts & Culture ha lanciato “Fabricius”, in occasione dell’anniversario del ritrovamento della Stele di Rosetta, avvenuta nel 15 luglio 1799 da Pièrre François Boulard, durante una spedizione di Napoleone Bonaparte e dei “servant”, i cosiddetti scienziati, nella città portuale di Rosetta nel delta del Nilo.
La Stele di Rosetta è stata la prima testimonianza storica che ha permesso di decifrare il mistero dei geroglifici.
Un codice si può dire segreto, che per 4000 anni è stato usato dagli antichi egizi, decifrabile con padronanza solo da alcuni studiosi, e che adesso con lo strumento “open source” viene messa al servizio di tutti.
Fabricius è uno strumento interattivo, ma anche al servizio dei professionisti del settore, si possono ad esempio eseguire ricerche approfondite sullo studio dell’immagine di una parete di geroglifici non tanto definiti e renderli più nitidi per poter consentire lo studio accurato.
E se sei un insegnante che lavora in modalità FAD e che utilizza Google Classroom, potrai avvalerti di questo strumento per ampliare lo studio e le conoscenze dell’arte e della cultura egizia, utilzzando le tante risorse messe a disposizione come la storia di Tutankamon, le Piramidi di Giza e molto altro.
Ma non è tutto, grazie allo strumento di Google Arts & Culture, con Fabricius, chiunque può scoprire il significato di quei segni pieni di mistero e lo si può fare in modo interattivo attraverso tre gateway divisi secondo le preferenze , che sono stati messi a disposizione:
- “Learn” (Impara): è disponibile un vero e proprio studio dell’idioma, percorribile in diversi passaggi, che aiuta a studiarne e tradurre la lingua dell’antico Egitto;
- “Play” (Gioca): è in realtà un traduttore vero e proprio, grazie alla traduzione del testo in lingua dei segni si può condividere sui social o mandare messaggi personalizzati agli amici;
- “Academic Reaserch” (Ricerca Accademica): è da supporto al servizio degli studenti o esperti del settore
Ma non finisce qui, è possibile sfruttare il tool al massimo delle sue potenzialità, usandone tutte le risorse disponibili come leggere contenuti, informazioni dell’antico Egitto, di Piramidi, di faraoni, o dedicarsi ad uno studio approfondito delle immagini a livello interattivo.
Perchè Fabricius?
Il nome sarà sicuramente saltato all’attenzione dei conoscitori del settore, Fabricius è nato in onore al padre dell’”epigrafia”, (le iscrizioni antiche), Georg Fabricius, e se prima d’ora Fabricius e i geroglifici sembravano due realtà a sé stanti, adesso si uniscono, diventano un tutt’uno grazie alla creatività di Google che sviluppa nomi accattivanti, ma anche sensati che ci aiutano a conoscere attraverso la tecnologia il significato di fondo.
Fabricius è disponibile solo in inglese e lingua araba, ma non c’è da disperarsi perché Google ci ha messo sempre a disposizione un aiuto che forse usandolo frequentemente ed automaticamente non ci facciamo più caso, il traduttore automatico della pagina, perciò (cliccando qui) e accedendo da internet con l’account Google e quindi a Google Arts & Culture, e cercando Fabricius, Google ci tradurrà automaticamente le informazioni ed istruzioni e ci farà vedere dei video su come utilizzare al meglio la decodifica dei geroglifici, come eseguire ricerche approfondite accademiche e per mandare in via simpatica messaggi personalizzati con i geroglifici, in modo tale che quando useremo il tool vero e proprio in inglese sapremo muoverci con facilità.
Si può anche scaricare l’app di Google Arts & Culture da Google Play qui, e da App Store qui.
Informazioni tecniche di “Fabricius”, machine learning
Dal blog di Google ci viene specificata la tecnologia del tool:
“la tecnologia AutoML di Google Cloud, AutoML Vision, è stata utilizzata per creare un modello di machine learning in grado di dare un senso a cosa sia un geroglifico. In passato era necessario un team di Data Scientist, molto codice e molto tempo, ora AutoML Vision consente agli sviluppatori di addestrare facilmente una macchina a riconoscere tutti i tipi di oggetti.
Lo abbiamo creato in collaborazione con l’Australian Centre for Egyptology della Macquarie University, Psycle Interactive, Ubisoft e gli egittologi di tutto il mondo”
Che aspetti a scaricare l’app o andare sul sito? Scopri Fabricius!