Scoperta eccezionale avvenuta proprio in occasione della vicina festa di Halloween, un fantasma rinvenuto su una tavoletta d’argilla babilonese grazie allo studio di Irving Finkel al British Museum.
L’opera in questione non era mai stata esposta perché ritenuta priva di contenuti, ma Irving Finkel, curatore del Dipartimento del Vicino Oriente al British Museum, assiriologo famoso a livello mondiale ed esperto di scrittura cuneiforme, ha notato in questa tavoletta d’argilla qualcosa mai vista prima.
Sottoponendola alla giusta luce la tavoletta babilonese si anima ed appare una figura che così ad occhio nudo e senza la giusta direzione della luce non si può vedere, proprio perché ritrae un fantasma.
“Un oggetto dell’antichità spettacolare, trascurato fino ad ora” – Irving Finkel
Il fantasma babilonese del British Museum
Ha 3.500 anni ed è disegnato su una tavoletta d’argilla babilonese. Appare solo in delicate circostanze, quando quest’ultima viene sottoposta ad un punto d’incidenza della luce.
Viene raffigurato mentre cammina con le mani tese in avanti aventi una corda ai polsi che lo lega al corpo di una donna posta davanti a lui che gli mostra la strada da seguire per andare nell’aldilà e lasciare la vita terrena.
Secondo Finkel questa tavoletta non completa fa parte di una guida esorcista che spiega come allontanare i fantasmi indesiderati che sono nel mondo dei vivi ed indirizzarli in quello dei morti, insieme ad una pratica rituale incisa con scrittura cuneiforme.
La tavoletta è molto rovinata e le figure non si individuano facilmente ma comunque si identificano. Si tratterebbe di un fantasma maschio, rappresentato magro e barbuto in cerca di compagnia.
Nonostante sia già stata esaminata più volte, secondo Finkel, era stata decifrata erroneamente perché incisa con un sistema di scrittura cuneiforme molto antico. Il fantasma, tra l’altro, appare solo se visto dall’alto e sotto una luce diretta.
“Probabilmente non ci penseresti mai due volte perché l’area in cui si trovano i disegni sembra che non abbia alcuna scrittura. Ma quando lo esamini e lo tieni sotto una lampada, quelle figure ti saltano fuori nel tempo nel modo più sorprendente. È un oggetto da Guinness dei primati perché come si può avere un disegno di un fantasma più vecchio?”
Mentre nella parte anteriore della tavoletta babilonese è rappresentata la scena del rituale, in quella posteriore c’è un testo decifrato dallo stesso Finkel, dove sono citate istruzioni e pratiche per affrontare un fantasma con un avvertimento: “Non guardare mai dietro di te!”.
La credenza negli spiriti e fantasmi appartiene a tutte le culture e affonda le radici a partire da quelle dell’antico Medio Oriente come Assiri e Babilonesi, che attuavano pratiche per allontanare i fantasma spesso nascosti nei luoghi remoti che tornavano nel regno dei vivi.
Per fare ciò si servivano di un mago o di un esorcista è per questo che Finkel pensa che tale tavoletta possa esser appartenuta ad una biblioteca antica di un mago o conservata in un tempio, per poter essere consultata come guida di tali rituali.
Finkel ha pubblicato tale scoperta nel suo libro “The First Ghost”, dove si cimenta a raccontare le credenze e i rituali delle antiche civiltà oltre a spiegare la sua caccia ai fantasmi intrapresa attraverso queste tavolette.
Finkel, infatti, cura la collezione di oltre 130.000 tavolette cuneiformi ed è famoso per aver scoperto la prima storia del diluvio raccontata in una di esse.
Inoltre, all’interno del libro, elabora pensieri filosofici interrogandosi con domande quasi esistenziali come: Cosa sono i fantasmi? Perché l’idea di loro rimane così potente nonostante la mancanza di prove concrete, e cosa ci dicono sull’essere umano?
“Tutte le paure, le debolezze e le caratteristiche che rendono la razza umana così affascinante, sicuramente erano lì in picche 3.500 anni fa. Voglio che la gente conosca questa cultura. L’Egitto vince sempre a Hollywood. Se il mondo sotterraneo babilonese è qualcosa di simile a quello che è stato descritto, allora sono ancora tutti lì. Quindi ricordatelo”.