È di poche ore fa la notizia dell’acquisizione da parte del Comune di Ferrara dell’archivio fotografico di Gaetano Previati. Si tratta di 380 negativi su lastra alla gelatina di bromuro d’argento, relativi a opere pittoriche e grafiche – oltre a un gran numero di fototipi e fotoincisioni.
Ferrara, acquisito l’archivio fotografico di Gaetano Previati
L’acquisizione dell’archivio fotografico sarà inoltre seguita da un processo di digitalizzazione delle immagini, al fine di tutelare e preservare la memoria storica delle opere di Previati nel tempo. I negativi sono attualmente in possesso di Alberto Previati, figlio del pittore ferrarese.
Il trasporto dell’intero archivio fotografico è stato reso possibile grazie ad un cospicuo finanziamento nell’ambito del bando ministeriale Strategia fotografia 2020. In questo modo il Comune di Ferrara potrà dedicare le proprie risorse alla valorizzazione di questo importantissimo archivio forografico.
È un momento importante, queste preziose testimonianze hanno un valore storico fondamentale perché rappresentano il segno di un’attività che ha segnato la vita artistica di Previati, legata anche alla fotografia e fino ad oggi rimasta marginale rispetto alla sua grande opera pittorica – commenta l’assessore Marco Gulinelli.
Gaetano Previati: vita e carriera artistica
Gaetano Previati nasce a Ferrara nel 1852. La sua formazione artistica avviene prima presso la Scuola di Belle Arti di Ferrara, per poi concludersi all’Accademia di Brera.
Gli esordi sono segnati da un tipo di pittura legata al romanticismo storico, esemplata da Gli ostaggi di Crema del 1879 (Milano, Pinacoteca di Brera).
Il soggetto rappresenta il sanguinoso assedio di Crema, voluto da Federico Barbarossa (1159 – 1160). Non riuscendo a piegare il popolo dei cremaschi – nemmeno con l’uso di un gatto, oggetto di continui lanci di pietre incendiarie da parte degli assediati – l’Imperatore ordinò di legare a quest’ultimo alcuni ostaggi, sperando che con questo stratagemma i cremaschi fossero costretti a desistere.
Il Previati ha un’opera varia di generi, di argomenti e anche di maniere. È un maestro in divisionismo, un divisionismo suo proprio, e abbiamo visto la sua teoria, ma non di rado è tornato alla cosiddetta vecchia maniera di dipingere con la quale, naturalmente, cominciò nel 1879 col quadro storico Gli ostaggi di Crema. (Enrico Corradini)
Gaetano Previati, il divisionismo
Dopo essersi trasferito a Milano, Gaetano Previati entrò in contatto con gli ambienti della Scapigliatura e nel 1891 con l’opera Maternità si consacra al divisionismo (un movimento caratterizzato dalla separazione dei colori in singoli punti o linee che interagiscono fra di loro in senso ottico) – di cui fu anche un teorico.
L’adesione al divisionismo nacque dopo l’incontro con Vittore Grubicy de Dragon, il quale diverrà nel tempo mecenate e mercante esclusivo di Previati. La pittura di questo momento è fortemente caratterizzata da lunghi filamenti di colore il cui andamento diverso contribuisce ad aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Maternità (presentata alla Triennale di Brera) è un dipinto nel quale l’artista interpreta in modo laico il tema della tradizione cristiana.
Una giovane madre è seduta con la schiena è appoggiata al tronco di un esile albero. I colori degli indumenti sono riconoscibilissimi nell’iconografia cristiana: un velo bianco e un abito dalle tinte blu.
Con un fare molto protettivo è intenta ad allattare il bambino che stringe fra le braccia. Fanno loro da contorno una schiera di angeli – apparentemente addormentati – caratterizzati da grandi ali. La posizione dell’angelo che appare riverso sul sepolcro esprime disperazione e abbandono.
Previati è un pittore molto attivo non solo nel mercato espositivo, ma anche nel vivo dibattito artistico sulla pittura italiana, mantenendo ben saldi i temi storici inerenti al Risorgimento, lo spirito religioso popolare, i paesaggi e le nature morte.
Di particolare rilievo Re Sole e le illustrazioni legate alla letteratura, come i trecento disegni per l’illustrazione dei Promessi Sposi.
Nell’opera il Re Sole e la regina avanzano accompagnati da tre piccoli paggi che sostengono lo strascico della sovrana e da una folla che segue l’incedere regale. Infine, una fila di carrozze accompagna i sovrani. È un dipinto di carattere storico. In cui si rievoca in chiave Simbolista il corteo regale di Luigi XIV di Borbone, soprannominato il Re Sole.
E’ del 1912 il capolavoro di Gaetano Previati – Il sogno – seguito dal Ciclo per una sala da musica che oggi arreda l’appartamento di D’Annunzio al Vittoriale.
Si spegne nel 1920 all’età di 67 anni nella città di Lavagna, dove era solito soggiornare per lunghi periodi.