Disegnare il territorio Festival dell’Illustrazione
Il Festival si svolgerà su più fronti, con incontri e laboratori ma in primis attraverso una serie di mostre, con accesso contingentato ma sempre gratuito che troveranno spazio nell’Artoteca Di-Se, un’area di nuova realizzazione ricavata all’interno del Collegio Rosmini di Domodossola, inaugurato nell’aprile scorso al fine di incentivare il prestito di opere d’arte originali
Tutti gli autore presenti al Festival lo faranno con una selezione di opere per un totale di venti a testa, suddivise tra stampe o tavole originali.
Le Storie di animali di Massimo Caccia, da tempo collaboratore del quotidiano Corriere della Sera per il quale studia illustrazioni che vanno a completare il supplemento laLettura, dando così la sua peculiare impronta di artista certamente poliedrico che sperimenta sulla scena un singolare mondo animale che sbigottito viene calato suo malgrado nel mondo reale con le sue più disparate situazioni e vicissitudini.
C’è poi con A mano a mano di Cecilia Campironi che da sempre ha tratto forte ispirazione dal mondo intorno a Lei, amando letteralmente collezionare illustrazioni a tema declinando concetti visivi attraverso il gioco per ridare equilibrio a quello che da sempre è un complesso rapporto quello cioè tra immagine e parola tra immagine e parola, talvolta mettendo l’accento sul significato strettamente letterale, altre spaziando nell’infinito mondo da cui l’immaginazione sa in certi casi attingere.
Il Festiva vedrà nel suo ampio programma anche cimentarsi nella sua espressività sfoggiata nei particolareggiati disegni Il Borse, riconoscibile dal sempre meticoloso e fitto tratto a matita e penna e che In die illa tremenda vede città volanti, immaginarie e fantastiche, ingabbiate da fili invisibili, che riportano alla mente i racconti di Jules Verne.
Altra illustratrice che sarà ospite del Festival è Giulia Neri con Le abilità emotive, momento artistico attraverso cui da vita ad immagini a cui affida il compito di ergersi a metafore visive profonde, a tinte leggere in cui spesso ricorrono: case, libri, nuvole.
E per finire SeaCreative, street artist che con la sua arte mira a riqualificare spazi e luoghi e che al Festival sarà presente con il suo progetto Arabeschi fitomorfi nel quale intende dare vita ad un microcosmo indipendente popolato da personaggi hanno sul volto perenni espressioni di stupore a volte completamente assenti, altre invece irrimediabilmente attonite che fanno pensare ad un universo parallelo fantastico e visionario.