Foliage d’autunno, un’ esplosione di colori caldi che la natura sprigiona prima di cadere nell’oblio della stagione invernale, quando tutto sarà incolore e freddo.
Un momento della stagione autunnale che da sempre ha ammaliato artisti di tutti i tempi, concedendo a coloro che hanno fatto dell’arte pittorica un proprio interesse, di esibirsi nella capacità di cogliere tutta la magia di questo prezioso momento dell’anno.
Tra i molti, oggi ti portiamo ad approfondire la tematica di un dipinto dal titolo Sentiero alberato in Autunno, opera del pittore danese Hans Andersen Brendekilde, che o impresse su tela, a futura memoria, nel 1902.
La tela, appartiene ad una collezione privata e sono effettivamente poche le occasioni per poterla ammirare dal vivo in qualche evento pubblico.
Complice però la stagionalità, benché a certe latitudini stia regalando giornate decisamente clementi, è più facile in questo momento dell’anno, lasciarsi ispirare dal repentino mutamento della natura e far correre la mente a ripescare immagini pittoriche che questi paesaggi le conservano da sempre.
IL Foliage di Hans Andersen Brendekild
Hans Andersen Brendekilde, fu un pittore danese che si cimentò nell’arte pittorica tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento.
Il suo carattere istintivo lo fece da subito propendere per una pittura realista; amava egli infatti riprodurre scene tratte, nella maggior parte dei casi, dalla vita che le persone comuni svolgevan0 nelle campagne danesi; ambiente a Lui familiare poiché lui stesso proveniva da un’umile famiglia di contadini proprio di quelle lande.
Quel particolare periodo dell’anno, in cui la natura si tinge dei colori dell’autunno con relativo foliage, gli era dunque così familiare che volle riprodurlo nel 1902 appunto nel dipinto a cui impresse il titolo di Sentiero alberato in Autunno.
Opera questa che pur mantenendo radicate le movenze descrittive della vita del tempo, caratteristica peculiare dell’autore, vide quest’ultimo soffermarsi sull’aspetto paesagistico, evidentemente rapito dall’espressività quasi umana del foliage.
La scena infatti, oltre che dal foliage, è popolata da figure umane ma l’interezza della rappresentazione cede in quest’opera, inevitabilmente il passo all’espressività del foliage.
Un dipinto da sogno in cui, il punto di vista dell’autore emerge straripante, in maniera più che vigorosa per arrivare a tutti coloro che dall’ultimo tratto impresso con il pennello, ne saranno nel tempo distratti o acuti fruitori.
Un folliate avvolgente, carico di ogni sorta di sensazione, prima fra tutte quella di non volersi lasciare alle spalle, sia pur per un breve momento, quello invernale, tutto questo ovvero la vitalità.
Nello specifico, Brendekilde offre una suggestiva raffigurazione di un comune sentiero come tanti nei dintorni che a sua volte sembra inoltrarsi in un bosco, celando però all’occhio il vero punto d’arrivo, quasi non sia rilevante.
Prorompe infatti, tra il punto d’osservazione e lo sfondo del dipinto, una scena semplice nelle azioni riportate ma inghirlandata da tutti i colori tipici dell’autunno esattamente in ogni singola sfumatura, dove spicca come fuoco, il rosso delle foglie che ricoprono i rami degli alberi e già cadute copiose sull’intero sentiero tanto da celarne completamente il fondo.
Alcune foglie, complice forse il vento ma certamente in primis la loro debole forza, sono invece finite nello specchio d’acqua che si intravede alla destra di chi osserva, probabilmente un fiumiciattolo ma anche per lui, i contorni non sono pienamente visibili poichè ancora una volt, gli effetti del foliage hanno ormai occupato ogni cosa.
Come anticipato, in questo famoso paesaggio, Brendekilde non rinuncia alla presenza umana, ma contrariamente al suo stile, esso è sì protagonista ma marginale alla forza dell’autunno espressa in colere come in questo caso.
Più in posizione di primo piano rispetto all’insieme, emerge una signora, ben vestita, seduta su una panchina di legno proprio a margine del sentiero descritto, ed è ritratta nell’atto di osservare due persone che in lontananza stanno proseguendo la loro camminata lungo il sentiero.
Non sappiamo se la signora di nero vestita fosse già lì qualche minuto prima, al passaggio delle due figure che ora sta osservando quasi scomparire sullo sfondo, se le conosceva oppure no.
Sta di fatto però che il suo indugiare su di esse, apre un orizzonte interpretativo che ogni visitatore può fare proprio, lasciandosi trasportare dal silenzio con cui la natura sembra accompagnare la scena.
Da notare infine la totale assenza di impronte tra il foliage, quasi che il pur breve tempo che le figure sullo sfondo hanno impiegato per raggiungere la loro posizione, sia stato alla natura sufficiente per cancellarne il passaggio, proprio come si appresterà a fare di lì a poco rispetto alle tempistiche della scena dipinta, il generale inverno, indistintamente verso la natura e l’uomo.
Il pittore dei bambini
Brendekilde è cresciuto a Braendekilde, un piccolo e grazioso villaggio vicino a Odense sull’isola di Fionia.
Era un lontano parente dell’autore Hans Christian Andersen , il, famoso in tutto il mondo, scrittore di fiabe, e come lui ebbe un’infanzia molto povera poichè i loro padri erano produttori di zoccoli, mestiere scarsamente remunerativo all’epoca.
Compiuti i 4 anni, Brendekilde fu costretto da vicissitudini familiari legate soprattutto a fattori economici a lasciare i genitori andando a vivere con i nonni fino all’età di 10 anni. Da questo momento in poi, poichè in grado di vivere autonomamente come pastore, si stacca definitivamente dall’essere a carico dei familiari.
A scuola un insegnante scoprì la sua abilità nell’intagliare animali nel legno e dal 1871 al 1874, situazione che lo favorì nell’intraprendere l’attività di apprendista intagliatore presso Wilhelm Hansen a Odense.
Nel 1877 fu avviato alla pittura presso la bottega di OA Hermansen altrimenti detto il pittore dei fiori, mentre nelllo stesso anno, fu ammesso all’Accademia reale danese di belle arti di Copenaghen .
I suoi insegnanti furono gli scultori Jens Adolf Jerichau e Harald Conradsen (1817–1905). In accademia trovò molti amici che rimasero fedeli l’uno all’altro per il resto della loro vita.
Nel 1881 si lecenziò dall’Accademia con lode ma benché educato come scultore iniziò subito con la pittura.
Brendekilde e LA Ring furono i primi pittori danesi, cresciuti tra i poveri delle campagne e hanno rappresentato le vere condizioni di vita nella Danimarca rurale nel periodo dal 1880 al 1920.
Molti dei dipinti di Brendekilde divennero molto famosi e vinsero medaglie, ad esempio all’Esposizione Universale di Parigi nel 1889, a Chicago nel 1893 e alla “Jahresausstellung” im Glaspalast a Monaco nel 1891. Ispirò anche pittori come i suoi amici Julius Paulsen , Peder Mønsted , Hans Smidth , Paul Fischer , Søren Lund e HP Carlsen .
Brendekilde è il primo pittore a portare il movimento delle arti e dei mestieri in Danimarca quando dal 1884 circa disegnò e realizzò cornici integrate attorno ai suoi dipinti, le cornici facenti parte dei dipinti e della loro storia. Alcune cornici erano simboliche e altre più ornamentali.
Molti dei suoi dipinti sono ovviamente legati a quelli di Anna e Michael Ancher , PS Krøyer e dei pittori svedesi Carl Larsson e Anders Zorn. Tutti questi hanno esposto i loro dipinti alle mostre internazionali di Copenaghen 1888, Parigi 1889, Monaco di Baviera 1891 e Chicago 1893.
Oltre ad essere un pittore realista sociale, Brendekilde dipinse anche ritratti e uno dei pochi pittori impressionisti nati in Danimarca.
Raggiunta l’età della maturità, e dunque del foliage della vita, divenne sempre più consapevole degli aspetti piacevoli del vivere in campagna, riproducendone da quel momento e con più assiduità rispetto al passato, le persone, i bambini e tutti i fiori.
Nel villaggio di Jyllinge costruì una grande casa che destinò a sua dimora permanente nelle cui pertinenze ebbe modo di coltivare più di 3000 specie di fiori, in quello che ben presto divenne conosciutissimo in patria come il suo meraviglioso giardino, il cui foliage d’autunno di sicuro sarà stato uno spettacolo unico.
La struttura e le premesse di tale giardino, non sappiamo se anche il suo Foliage, per molti aspetti si può dire che ricorda per assonanza, il giardino di Claude Monet a Giverny.
Brendekilde morì il 30 marzo 1942 proprio a Jyllinge, cittadina danese sulla sponda orientale del fiordo di Roskilde.