Mantova ospita la fotografia femminile internazionale, parte il 5 marzo e invade i luoghi storici della città: la biennale della fotografia femminile – alla sua prima edizione – sarà fruibile tutti i fine settimana del mese.
Questa è davvero una bella novità per il mondo della fotografia e più in generale, per l’universo artistico femminile: ideata dall’Associazione “la Papessa” e con la direzione artistica di Alessia Locatelli, la prima biennale di fotografia femminile porterà in città: mostre di grandi fotografe italiane e internazionali, talk, letture di portfolio, workshop e residenze artistiche.
Il programma prevede 4 giornate dal palinsesto notevolmente ricco e con la partecipazione importante di ospiti speciali: Rena Effendi, Sandra Hoyn, Annalisa Natali Murri, Claudia Corrent, Daro Sulakauri, Nausicaa Giulia Bianchi, Eliza Bennett, Erika Larsen, Betty Colombo, Mariagrazia Beruffi, Claudia Amatruda e Aldeide Delgado.
Prima biennale della fotografia femminile di Mantova: tema generale
Attraverso i frammenti colti dagli scatti in esposizione, il tema generale racconta la situazione lavorativa delle donne, vista dalle donne: rappresentanti internazionali della fotografia femminile.
In una realtà in cui ancora esiste distinzione di genere, quella della Biennale di fotografia femminile è l’occasione per dare la giusta visibilità a importanti progetti di eccezionali proposte da tutto il mondo.
Il tema del lavoro, riguarda tutti, ma diviene delicato se declinato all’universo femminile e, quando è analizzato su scala internazionale, è ancor più interessante trarne approfondimento e confronto culturale sul ruolo sociale della donna lavoratrice. Così, l’iniziativa si pone lo scopo di veicolare un messaggio di uguaglianza per mezzo di quella che in molti ancora stentano a definire fotografia artistica.
Le fotografe protagoniste
Rena Effendi con Transylvania: built on grass
Indaga contesti d’ingiustizia sociale, conflitto e sfruttamento. Transylvania: built on grass è un frammento di vita nelle remote campagne della Romania.
Sandra Hoyn con Fighting for a Pittance
Foto giornalista tedesca, focalizza la sua ricerca sui diritti umani e sull’ambiente e propone un crudo ritratto in bianco e nero sulla boxe infantile Tailandese. Le foto mostrano la violenza del ring e Bambini e bambine.
Annalisa Natali Murri con Cinderellas.
La fotografa italiana, porta un intenso lavoro sulle Hijras transessuali del Bangladesh, sulle gravi situazioni di povertà che costringono la sopravvivenza per prostituzione. Il suo è un incontro intimo, silenzioso e profondamente rispettoso.
Claudia Corrent con Vorrei
Con la sua passione per la comunicazione visiva e dell’immagine, ritrae gli adolescenti italiani di una scuola professionale.
Daro Sulakauri con The Black Gold
Il suo progetto ci porta alla scoperta delle condizioni lavorative dei minatori georgiani di Chiatura: le condizioni durissime e pericolose per un salario assolutamente inadeguato. Il progetto è accompagnato da un’installazione video.
Nausicaa Giulia Bianchi con Women Priests Project
Orientato sui temi della spiritualità e del divino, Il suo lavoro documenta la “disobbedienza” condotta dalle donne prete.
Eliza Bennett con A Woman’s work is never done
Un progetto sul ricamo sbalorditivo e potente associato all’idea di lavoro femminile, distante dalla fatica fisica del lavoro maschile. La fotografa, utilizza la sua stessa pelle come tessuto da ricamo sovvertendo così la contrapposizione tra lavoro maschile e femminile. Il suo progetto prevede un’installazione video.
Erika Larsen con Quinhagak Works between 2015-2019 This is not a work in progress
Documenta le culture e il loro legame con la natura e attualmente lavora su un progetto ambientato in Alaska.
Betty Colombo
Grazie a Save The Planet, di cui è Ambassador, la fotografa italiana, mostra la riforestazione del Campo dei Fiori di Varese e presenta il progetto in esclusiva, finanziato da Canon Italia, di cui è testimonial.
Concludiamo la nostra veloce carrellata con il lavoro di Aldeide Delgado, curatrice del Catalogo Fotografas Cubanas, che presenta una testimonianza fotografica della zona cubana e caraibica esplorando il tema del lavoro.
Se già siamo entusiasti per questo appuntamento, l’interesse si moltiplica quando apprendiamo dell’organizzazione delle ‘letture portofolio’ – nell’ambito delle quali saranno selezionati due progetti destinati al premio nazionale Italy Photo Award – a dicembre 2020. Questa è l’ulteriore conferma dell’impegno e dell’attenzione rivolto alle proposte emergenti di spicco, ma non è finita!
La presenza di un circuito OFF mostrerà la visione di dieci fotografe selezionate, i cui lavori saranno allestiti nei locali pubblici del centro di Mantova.
Di seguito, tutti i recapiti per qualunque informazione: Mantova (Spazio Arrivabene 2, Tempio di San Sebastiano, Palazzo Ducale, Galleria Corraini, Galleria Disegno e Casa del Rigoletto, Palazzo Te, Spazio Bernadelli, Casa Del Pittore) – Dal 5 al 29 marzo – Ingresso: 15 € biglietto intero – www.bffmantova.com