Franca Pisani è un’artista che rende omaggio alla scrittrice Matilde Serao, in una personale dal titolo Nel sogno. Omaggio a Matilde Serao che dal 6 al 20 settembre 2020 si tiene a Castel dell’Ovo a Napoli. La mostra è a cura di Marina Guida con la collaborazione di Marzia Spatafora.
Noi di Arte.Icrewplay , redazione tutta al femminile, amiamo ricordare attraverso l’arte di Franca Pisani la figura di Matilde Serao, poichè fu la prima donna in Italia a fondare un quotidiano, Il Mattino e ricordiamo inoltre l’incisività de Il Ventre di Napoli.
Franca Pisani traduce in immagini le opere letterarie di Matilde Serao. Il titolo della mostra riprende l’omonimo romanzo della scrittrice napoletana, Nel Sogno pubblicato nel 1897.
Nature morte e paesaggi astratti si staccano quindi dalle pagine scritte de Il Ventre di Napoli, per prendere vita e modellarsi grazie all’arte di Franca Pisani.
Tra le opere in mostra ricordiamo Pagina azzurra, Evviva la vita, Nel sogno, Parla una donna, Un taccuino inedito, Voci delle cose, Opale, tutte pagine memorabili della Serao che prendono nuova vita e nuova forma.
Quando l’arte e la letteratura si uniscono trionfano sulla caducità del tempo, moltiplicando il senso dell’eterno.
Franca Pisani e il ritorno a un mondo primordiale
Emerge nel suo “codice” stilistico-iconografico il recupero di una bellezza primordiale che trova in prima battuta la sua traiettoria in un viaggio emotivo che parte da un dialogo di forme di evidente matrice dualistica tra il passato e il presente.
L’artista toscana dimostra, nell’excursus espositivo della mostra Nel sogno. Omaggio a Matilde Serao, di riprendere i temi della scrittrice partenopea, trasponendoli in una visione di natura segnica dell’arte che non tralascia i lontani precursori di questa tecnica alla quale ella egregiamente volge lo sguardo come Carpaccio, Tintoretto e Veronese e il Tiziano giovane.
Il suo modo di dipingere risulta essenzialmente materico e si pone come obiettivo ultimo quello di una ricerca identitaria propria, come quel bisogno urgente che dal macro-cosmo si evolve in una visione mistica della vita. Sembrerebbero proprio queste le direttrici del “movimento artistico” al quale la Pisani desidera fare entrare il fruitore con l’intento di risvegliare la forza di un’anima caduta nella sua essenza primordiale in un mondo contemporaneo non più memore della metafisica, tendente all’entropia, ossia al disordine che ella dimostra egregiamente di esorcizzare, ma dove la volontà di creare un “ordine creativo nuovo” diviene pietra angolare della mostra Nel sogno. Omaggio a Matilde Serao.
La Pisani intercetta in tal modo la poetica della Serao dove nell’insieme delle opere esposte, quadri e installazioni, si evince quella persistenza delle memorie quotidiane dei luoghi dell’eterno ritorno di memoria proustiana, laddove le rovine del passato diventano attualizzazione del presente. Nell’allestimento museale si nota una volontà da parte di Franca Pisani di utilizzare in maniera preminente il supporto artistico dei teleri, supporti appositamente grezzi con i quali l’artista conduce il visitatore in un viaggio non solo pittorico e scultoreo, ma altresì archeologico in quanto quest’ultimo porta in essere, attraverso i marmi rinvenuti, le rovine dissepolte, sinonimo per l’artista di una nuova alba di speranza.
Ella infatti nell’insieme museografico non cerca un’immagine precisa, come d’altronde non potrebbe nessun artista, ma quel mondo “nomade”, cifra dominante delle sue emozioni, che l’utilizzo degli oli essenziali e della biacca offre ai nostri sensi, decodificando quell’orgoglio femminile, chiave di volta della trasposizione semantica della poetica di Matilde Serao. Dimostra di riuscirvi magistralmente quando il suo stile contrappone alla rappresentazione del ventre materno l’elemento simbolico delle “madri di un passato” con l’intento di proteggere le generazioni future dal decadimento morale che l’arte per sua natura non concepisce.
Visitando la mostra Nel sogno. Omaggio a Matilde Serao diveniamo finalmente consapevoli di uscire da un mondo che ormai sembra sfuggirci di mano, in cui la tecnologia e l’informazione signica logorano i nostri sistemi di credenze. L’artista decide facendo “un passo indietro” di ricondurci a quelle origini storiche fatte sì di catastrofi, ma anche di inimmaginabili bellezze.
Per l’analisi signica di Franca Pisani, che fu allieva di Umberto Eco al D.A.M.S ringraziamo Raoul Bianchini che abbiamo intervistato a gennaio 2020.
Caro Icrewer se vuoi arricchire il tuo bagaglio culturale non perdere questa mostra. Per maggiori informazioni vai su questo link www.comune.napoli.it/casteldellovo.