Se in qualche angolo del nostro immenso ed infinito universo esistesse una dimensione in grado di ospitare le grandi leggende della musica, Freddie Mercury come un angelo ribelle e bellissimo allieterebbe ancora le creature che vi abitano con il suo canto celestiale.
Mi piacerebbe immaginare Brian May nei suoi panni di Astrofisico alla scoperta di una galassia delle voci più belle, una galassia del cuore in cui mantiene conversazioni profonde con il suo amico e collega.
Nel 2001 venne inserito nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Queen, come singolo artista entrò a far parte nel 2003 nella Songwriters Hall of fame e nel 2008 la rivista statunitense Rolling Stone, lo classificò al diciottesimo posto tra i migliori cantanti di tutti i tempi e l’anno successivo al primo per la classifica della rivista britannica Classic Rock.
Freddie Mercury il cui vero nome era Farrokh Bulsara, nacque il 5 settembre 1946. a Stone Town nell’arcipelago di Zanzibar che allora era un protettorato Britannico. Vi trascorse l’infanzia, fino a quando, a causa del lavoro del padre che era Segretario di Stato per le Colonie, si trasferì a Zanzibar. Egli apparteneva all’etnia Parsi e la sua famiglia era di religione Zoroastriana.
La formazione di Freddie Mercury
Nel 1955 Freddie cominciò a frequentare un college britannico, al St Peter’s Boys School a Pachgani. Qui si distense per la sua vivacità creativa che manifestò nel disegno e nella musica e per la sua abilità nello sport. Il Preside del College incoraggiò la sua famiglia a fargli prendere lezioni aggiuntive di pianoforte, partecipò inoltre al coro della scuola e cominciò ad esibirsi nelle sue prime band scolastiche per le feste del College.
Nel febbraio del 1963 poiché non superò l’esame di ammissione alla decima classe si trasferì al college St. Mary’s School di Bombay.
Nel 1964 si trasferì con la famiglia in Gran Bretagna, a causa della Rivoluzione a Zanzibar. La famiglia si stabilì così a Feltham nei pressi dell’aeroporto di Heathrow dove lavorò anche come addetto ai bagagli e come magazziniere in modo da pagarsi gli studi presso l’Isleworth Polytechnic, dove ottenne il massimo dei voto e fu poi ammesso all’Healing Art College di Londra, dove si iscrisse al Corso di Studi in Art and Graphic Design.
Andò a vivere in un piccolo appartamento che condivise con un amico. Al College conobbe inoltre Brian May, Roger Taylor e Tim Staffel.
Le prime band e nel 1970 i Queen
Poichè Freddie aveva origini africane e visse in India si nutrì di diverse influenze musicali. In particolar modo apprezzava la cantante indiana Lata Mangeshkar. In Inghilterra fu affascinato dai più grandi artisti del periodo, in particolar modo Jimy Hendrix al quale attribuiva una straordinaria magia sul palco, John Lennon, Robert Plant, Eric Clapton, ma anche da Liza Minelli, i Beatles, i Rolling Stones, The Who, i Led Zeppelin. Aveva inoltre una grande passione per l’opera.
Sul palco rivelò ben presto una grande personalità da showman e una volta terminati gli studi si esibì con varie band, fino a quando nel 1970 insieme a Brian May e a Roger Taylor formarono i Queen. Fu Freddie a scegliere il nome e a disegnare il logo.
“Anni fa pensai al nome Queen… È soltanto un nome, ma è molto regale e ha un suono splendido. È un nome forte, molto universale e immediato. Aveva un grande potenziale visivo ed era aperto a ogni tipo di interpretazione. Ero certamente consapevole delle sue implicazioni omosessuali, ma quello era solo uno dei suoi aspetti.»
Ai tre si aggiunse al basso Mike Grose. La loro prima esibizione si tenne a Truro e fu un concerto di beneficienza organizzato per la Croce Rossa. Nel 1971 si aggiunse il bassista John Richard Deacon. Fecero il loro primo tour nei locali della Cornovaglia e nel 1972 disegnò il logo definitivo della Band, chiamato Queen Crest e ispirato allo stemma reale britannico. Nel disegno vennero inclusi i segni zodiacali dei quattro membri della band.
Nel 1973 uscì il primo album del gruppo Queen, registrato presso la Trident Studio. Successivamente vennero pubblicati anche Queen II e Sheer Heart Attack che ottennero un buon successo di critica.
La Consacrazione dei Queen arrivò nel 1975 con A night at the Opera e il singolo Bohemian Rapsody, divenne il brano che creò il tratto distintivo del gruppo.
Successivamente scrissero come Somebody to Love (A Day at the Races, 1976), We Are the Champions (News of the World, 1977), Don’t Stop Me Now (Jazz, 1978), Crazy Little Thing Called Love (The Game, 1980).
La svolta glam
Verso la metà degli anni 70 prese consapevolezza del proprio orientamento sessuale, mentre musicalmente parlando fu affascinato e si ispirò al glam rock, il cui massimo esponente era David Bowie. Il look nei suoi concerti divenne più eccentrico grazie al contributo della stilista Zandra Rhodes.
Nel 1980 uscì l’album Flash Gordon, colonna sonora dell’omonimo film. In quegli anni si fece crescere i baffi e tagliò i capelli ispirandosi alla moda Castro Clone, lanciata dalla comunità omosessuale di San Francisco.
Nel 1982 il gruppo affrontò una breve separazione perchè l’album Hot space non era andato bene ed erano nate delle tensioni all’interno.
Ciascun membro della band si dedicò ai propri progetti solisti. Freddie Mercury andò a Monaco e collaborò con Moroder con il quale incise la colonna sonora della versione restaurata di Metropolis di Fritz Lang e scrisse inoltre il brano Love Kills.
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I Queen si ritrovarono poi nel 1983 e incisero The Works. Tennero dei concerti a Sun City città del Sud Africa, simbolo dell’Apartheid. La band fu criticata e fu accusata di mirare al denaro e di legittimare la politica segregazionista. La band rispose di non essere politicizzata e che ai suoi concerti partecipavano persone di diverse etnie.
Furono molto emozionanti per il pubblico le serate del 12 e del 19 gennaio 1985 a Rock in Rio, dove Freddie Mercury coinvolse i presenti con le note di Love of my life.
Il 13 luglio 1985 partecipò al Live Aid, organizzato da Bob Gendolf per aiutare le popolazioni dell’Etiopia colpite da una grave carestia. L’esibizione al Wembley Stadium di Londra consolidò il mito dei Queen.
Il 29 aprile 1985 uscì l’album solista di Freddie Mercury Mr Bad Guy con la Columbia Records. Il brano di maggior successo fu Living on my own.
Il 6 giugno 1986 a Stoccolma i Queen aprirono il Magic Tour per promuovere A Kind of Magic, colonna sonora del film Highlander-l’ultimo immortale.
Dopo l’ultima esibizione del 9 agosto 1986 nel parco di Knebworth, Freddie cominciò ad avere problemi di salute. Gli venne diagnosticato l’AIDS e in conseguenza di ciò il Sarcoma di Kaposi.
The Show must go on
Decise comunque di dedicare la restante parte della vita a comporre musica. Nel 1987 pubblicò la cover dei Platters dal titolo The Great Pretender.
Nel 1988 decise di riprendere la sua grande passione per l’Opera lirica e con la soprano spagnola Montserrat Caballè pubblica Barcelona, pezzo in cui unisce sonorità liriche con sonorità pop.
Con i Queen pubblicò The miracle nel 1989, ma sospese i tour per via delle sue condizioni di salute che erano notevolmente peggiorate.
Tra le ultime canzoni Show must go on, Innuendo, Mother Love. Lasciò questo mondo il 24 novembre del 1991 nella sua casa di Logan Place, assistito dai suoi affetti più cari e dai suoi compagni di scena.
A Mary Austin, ex compagna, amica intima che accettò la sua omosessualità e gli fu sempre vicino, spettò il compito di spargere le ceneri in un luogo segreto…E chissà quanto questo luogo sarà ancora palpitante di vita e di note!