Sarà inaugurata il 14 ottobre alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (GAM) una grande retrospettiva dedicata all’opera di Giovanni Fattori – tra i maggiori esponenti dell’Ottocento italiano. Artista capace di interpretare in modo del tutto singolare sia tematiche inerenti alle grandi battaglie risorgimentali sia personaggi appartenenti al paesaggio rurale e alla vita di campagna, riuscendo a trasmettere loro nuova dignità e solennità.
GAM di Torino| Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900
Curatrici del progetto: Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM) e Silvestra Bietoletti (Storica dell’arte, specialista di pittura toscana dell’Ottocento), coadiuvate dal Comitato scientifico formato da Cristina Acidini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca.
Il percorso in mostra di Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900 presenta oltre 60 lavori del maestro livornese: tele di grande formato, tavolette e acqueforti. La rassegna si snoda in nove sezioni e copre un lasso di tempo che va dal 1854 al 1894, ossia dalla sperimentazione macchiaiola fino alle tele dell’età matura che ne mettono in luce una grande apertura sull’imminente ’900.
Il progetto espositivo è stato come una successione, una sorta di scansione cronologica e tematica in cui le opere di Fattori incontrano – già nel corso dell’Ottocento – il benestare dei torinesi. Così come testimonia la presenza dell’artista alle rassegne allestite in città, alle manifestazioni annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e alle Esposizioni Nazionali (1863 – 1902).
Conclude il percorso alcune opere degli allievi di Fattori e di artisti ispirati dalla sua pittura come Plinio Nomellini, Oscar Ghiglia, Amedeo Modigliani, Lorenzo Viani, Carlo Carrà, Giorgio Morandi a voler testimoniare che la lezione del livornese fu in grado di creare stimoli nella pittura italiana del Novecento.
Fa da cornice un emozionante video, un viaggio nel viaggio che racconta i luoghi, le relazioni umane ed artistiche che hanno guidato la vita di Fattori attraverso le parole del maestro stesso. Un momento che vuole avvicinare il visitatore all’artista – il cui carattere fu sempre schivo e riservato, ma con una forte carica emotiva tale da impressionare future generazioni di artisti.
La mostra Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900 è organizzata e promossa da GAM Torino – Fondazione Torino Musei e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con l’Istituto Matteucci e il Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.
Il legame fra Giovanni Fattori e la città di Torino
Il rapporto tra Fattori e Torino ha inizio nel 1863 quando il maestro inviò alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Torino Ambulanza militare (Episodio dell’indipendenza italiana del 1859). Volle presentarsi al pubblico torinese riproponendo il tema de Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta che gli aveva garantito la vittoria al Concorso Ricasoli (momento indispensabile per l’inizio della sua carriera artistica).
Fattori partecipò regolarmente alle mostre e alle manifestazioni torinesi con cadenza annuale fino al 1902. Ricordiamo tra i suoi primissimi ammiratori Marco Calderini, allievo di Antonio Fontanesi e personaggio di spicco della scena culturale cittadina.
Durante i primi anni del Novecento si intensifica l’attenzione per il maestri livornese fino a diventare il modello di un nuovo ideale classico. I grandi collezionisti del tempo – come l’imprenditore Riccardo Gualino – arricchirono le proprie raccolte con capolavori del calibro di Ritratto della seconda moglie attualmente conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze e presente in mostra.
Ulteriore momento cruciale nella vita di Fattori fu il 1930, anno in cui Vittorio Viale divenne direttore del Museo Civico di Torino, riuscendo ad ottenere la preziosa tavola Gotine rosse, opera appartenuta alle collezioni di Giovanni Malesci e poi di Mario Galli e oggi custodito alla GAM.
INFORMAZIONI UTILI
BIGLIETTI: Intero € 13,00 | Ridotto € 11,00
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