19 giugno 1978– Garfield il fumetto di Jim Davis iniziò a prendere vita e a diventare famoso nel mondo, ospitandolo in molte altri fumetti, uno fra i tanti noti Peanuts.
Gatto pigro sarcastico, appassionato di tv, sonno e cibo con il suo immancabile piatto di lasagne, un gatto davvero molto indisponente che non dà tregua al suo padrone Jon e al cane Odie che nonostante tutto resta suo fedele amico.
Garfield esordì su 41 quotidiani americani grazie all’agenzia editoriale United Feature Syndicate, che in quel periodo cercava proprio un fumetto innovativo con protagonista un animale spiritoso.
Jim Davis lavorò tanto alla realizzazione delle caratteristiche sia fisiche che psicologiche dei personaggi soprattutto nel momento in cui il suo fumetto venne rifiutato per la scelta del personaggio o personaggi animali che secondo i redattori non potevano rappresentare i lettori, fu proprio allora che gli venne l’idea del gatto.
Cosa? Garfield non doveva essere un gatto? Ebbene sì. Garfield non nacque come gatto ma come insetto! Vediamo meglio.
Garfield, il gatto nato come insetto
Jim Davis era un fumettista che lavorava per il settimanale dell‘Indiana, The Pendleton Times, nel quale pubblicava la sua striscia di fumetti intitolata Gnorm Gnat con protagonisti degli insetti. Notò che i suoi fumetti erano molto apprezzati dal pubblico perché divertenti e così cercò di proporli a vari redattori per aumentarne la popolarità, ma nonostante tutti i redattori trovassero convincenti e divertenti le battute, altrettanto non potevano dire dei personaggi perchè la gente non poteva identificarsi con tali “animaletti”.
Così Jim Davis, capendo che il suo prodotto era davvero buono e apprezzato si mise al lavoro e cercò di cambiare i personaggi, lavorando all’aspetto fisico e a quello psicologico. Ma che animale scegliere?
In quel periodo giravano molti fumetti con protagonista l’amico fedele dell’uomo il cane, ma pochi con il suo rivale, il gatto. Jim Davis pensò proprio a lui, al gatto domestico un pò buffo e con un carattere indifferente tipico del felino. E per il nome? Volle omaggiare il nome di suo nonno Davis James A. Garfield.
L’unica agenzia che vide potenziale nel fumetto fu proprio la United e notando la diffusione immediata dopo il primo esordio, tentò la ristampa in volume. Qui Jim Davis volle cambiare di nuovo le regole del fumetto e propose di stampare la sua opera in formato orizzontale, rispetto al verticale di tutti gli altri.
L’agenzia accettò, si tentò questo tipo di pubblicazione e la fortuna volle che non riuscendo a capire dove posizionarlo nelle fumetterie, venne messo accanto al registratore di cassa e cioè proprio il posto più in vista.
In Italia il fumetto iniziò ad essere diffuso nel 1981 con Eureka, Comix e poi Mondadori.
Ma Garfield non è solo fumetto, è anche televisione, cinema e videogioco! E non mancano i numerosi gadget e i giocattoli per bambini!
Garfield nel mondo moderno racconta l’angoscia esistenziale
Nel sito creato garfieldminusgarfield.net iniziarono ad essere pubblicate strisce di fumetti di Garfield ma senza Garfield!
Il risultato è un dialogo esistenziale e introspettivo del personaggio Jon, che paradossalmente diventa anche il protagonista. Di solito Jon parla spesso con l’amico felino nei fumetti originali, il curatore di queste reinterpretazioni ha voluto mettere in risalto un aspetto fondamentale del mondo moderno, l’angoscia, la schizofrenia, la solitudine, il pensiero umano. Cancellando quindi, dalla scena il buffo gatto ne deriva un dialogo tra Jon e sè stesso.
Jim Davis vedendo questa interpretazione da parte del curatore che ha ideato ciò ha espresso “Ritengo che si sia trattato di un’ispirazione, voglio ringraziarlo per avermi permesso di poter vedere Garfield da un altro punto di vista».
Esordio di G. 1978 primo fumetto del gatto più amato