L’essere imitati appartiene ai grandi e Paul Gauguin non si è sottratto certo a questo rito insolito che nell’arte si tramuta in decine di opere attribuite a questo o quell’artista, per poi attendere conferma o smentita anche dopo diversi anni, circa l’autenticità dell’opera presa in esame.
Il problema è ciò che invece accade nel frattempo, quando blasonati musei di caratura internazionale cadono nel tranello, a volte ben ordito, di chi intenzionalmente si adopera per ingenerare confusione e fraintendimento.
E’ notizia di questi giorni infatti che due grandi musei americani, la National Gallery of Art di Washington e il Museum of Fine Arts di Boston, hanno ammesso che forse due quadri di Paul Gauguin esposti nelle loro gallerie, sembrerebbero non dipinti dall’autore francese.
In particolare si tratta delle tele “The Invocation” a Washington e “Women and a White Horse” a Boston.
I particolari più evidenti che portano a non attribuire queste opere al maestro Gauguin sono indicati, nella prima tela, sulla figura centrale che appare completamente nuda, mostrando inequivocabilmente le parti intime, situazione mai riscontrata in altre tele del pittore nello stesso periodo, mentre nel secondo quadro, a destare forte perplessità è l’atteggiamento della donna a cavallo del puledro bianco, ritratta in posizione decisamente volgare, non propria delle figure femminili di Gauguin.
Ad insinuarne fortemente il dubbio in merito, è il noto gallerista e collezionista francese Fabrice Fourmanoir, profondo conoscitore di Paul Gauguin del quale, attraverso anni di studio e passione che lo hanno portato da tempo a trasferirsi a Tahiti, dove ha aperto una galleria d’arte, è in grado di riconoscere l’autenticità delle opere, analizzandole sia nel loro insieme, sia indagando su piccoli particolari quali lo spessore della firma sulla tela per esempio e altri elementi minori che evidentemente è facile sfuggano ad un primo sguardo.
Paul Gauguin da Parigi a Tahiti
Il primo falso scovato in bella mostra in un museo, Fabrice Fourmanoir lo individuò a Los Angeles al Getty Museum già nel 2002 e quando dagli approfondimenti della sua intuizione si ebbe la certezza che si trattava di una falsa attribuzione a Gauguin, le quotazioni del gallerista in qualità di esperto e sommo conoscitore di Paul Gauguin, iniziarono a salire facendogli acquisire la fama mondiale di massimo esperto di Gauguin.
Dal 2002 non è rimasto purtroppo un caso isolato e da quella data sono molte le opere dell’artista francese che l’esperto gallerista ha individuato nei musei di tutto il mondo, esprimendo il suo personale dubbio circa l’autenticità di alcuni dipinti.
In effetti sembra che a tutt’oggi, le opere di Gauguin non originali siano circa 13 e pur tenendo conto che la produzione dell’artista, nel periodo polinesiano, fu molto copiosa, lo stesso Fabrice Fourmanoir, ne fornisce una personale spiegazione che al momento sembra aver convinto una buona fetta di critica; sembra infatti che molte di queste opere di dubbia attribuzione siano riconducibili al tardo periodo polinesiano quando Gauguin non dipingeva quasi più.
Fabrice Fourmanoir punta il dito contro il mercante d’arte Ambroise Vollard
Tra i maggiori galleristi parigini nel periodo a cavallo tra fine ottocento ed inizi del novecento, Ambroise Vollard è di fatto accusato di aver appositamente commissionato a più falsari tele attribuibili per stile e contenuti a Gauguin, al fine di trarne un maggiore profitto.
Va detto che non tutta la critica approva le teorie di Fourmanoir ma egli stesso, nel tempo, ha dimostrato senza ombra di dubbio di essere un profondo e apprezzabile conoscitore di Gauguin e non ultimo, ogni dubbio insinuato circa le opere in odore di falso, è stato da Lui argomentato fin nei minimi particolari, con riferimenti biografici e storici che indubbiamente danno una marcia in più alle teorie che egli espone.
E forse, dico forse qualche voce contraria alle contestazioni di Fabrice Fourmanoir sulle tele di Gauguin, si è levata in modo non del tutto limpido, essendoci di mezzo va ammesso, una serie di interessi economici elevati e la reputazione di istituzioni internazionali che in quanto tali, rappresentano una sicurezza che a quanto pare, con notizie di questo genere è destinata a vacillare in termini di spessore conoscitivo e di onestà sia intellettuale che pratica.
L’ultima traccia di Gauguin si ha nelle Isole Marchesi dove riposa dall’8 maggio 1903.