Il Festival di Sanremo 2024 non è ancora iniziato e le polemiche sono già all’ordine del giorno. A farne le spese è il rapper napoletano Geolier.
Il giovane partenopeo porterà sul palco dell’Ariston un pezzo in lingua napoletana, intitolato I p’ me, tu p’ te.
Negli scorsi giorni ne ha diffuso il testo sul web, scatenando le ire di alcuni celebri concittadini. Il celebre scrittore Maurizio de Giovanni ha parlato di “napoletano scorretto” riferendosi alla grammatica del testo, lontana anni luce da quella della lingua napoletana.
“È una lingua antica e bellissima […] non merita questo scempio”,
ha dichiarato lo scrittore partenopeo.
Anche il saggista Angelo Forgione è entrato a piedi uniti sulla questione. Il suo pensiero è riassumibile in una citazione gastronomica:
“Altro che ananas sulla pizza”.
Insomma, il giovane cantautore non è ancora salito sul palco di Sanremo e già si trova a dover gestire l’enorme pressione riservata a chi visita il tempio della musica italiana.
Geolier e il successo su Spotify
Ai denigratori della grammatica inventata da Geolier si è unito anche il noto cantautore napoletano Pino Mauro, che in una trasmissione su una rete televisiva partenopea ha dichiarato:
“Gli artisti sono un’altra cosa”.
Grammatica a parte, il rapper si è distinto nello scorso anno solare grazie al suo secondo album. Il coraggio dei bambini è infatti il disco più ascoltato in Italia su Spotify.
Il pezzo intitolato “I p’ me, tu p’ te” nasce con l’intento di portare il cuore della Napoli odierna. Il brano racconta la fine di una relazione, testimonianza di un amore che raggiunge il massimo splendore prima di esplodere come una stella.