Gianrico Tedeschi, è morto lunedì nella sua casa di Pettenasco, a Novara. Nato a Milano nel 1920, vanta 70 anni di carriera nel teatro italiano. Si è dedicato anche alla tv, radio, cinema ed è noto per alcuni spot pubblicitari, distinguendosi per la sua coerenza e il suo sguardo graffiante. Ha iniziato a recitare in un campo di prigionia nazista, portato lì, perché si era rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Ha collaborato con i più grandi registi, da Luchino Visconti a Giorgio Strehler a Luca Ronconi. In occasione dei suoi 100 anni, aveva ricevuto un messaggio di auguri dal Presidente della Repubblica Mattarella. Se ne va un uomo di grande spessore che ha riempito la sua vita di arte.
Gianrico Tedeschi, gli inizi in un lager
Tedeschi, abbandonò gli studi universitari alla Cattolica per partecipare come sottotenente in guerra. Catturato in Grecia, si rifiutò di andare a Salò e tra il 1943 e il 1945, venne trasferito nei campi di concentramento di Beniaminovo e Sandbostel in Polonia e poi a Wietzendorf in Germania. Per resistere alla dura situazione, cominciò a mettere degli spettacolini in scena. Egli stesso raccontava che recitava l’Enrico IV di Pirandello di fronte ai compagni di lager che sono stati oltre a Enzo de Bernard, intellettuali come Enzo Paci, Giovannino Guareschi, Giuseppe Lazzati, Giuseppe Novello e Roberto Rebora. In seguito si diplomò all’Accademia a Roma.
“Fare teatro? “Mio papà era appassionato di teatro ci portava tutte le domeniche e io, che avevo sei anni, mi annoiavo da morire. Poi una volta mi ha portato al Teatro Dal Verme a vedere Ermete Zacconi in “Spettri” di Ibsen. La sua recitazione mi ha talmente impressionato che da lì ho cominciato ad andare volentieri a teatro”.
Gianrico Tedeschi, e i grandi nomi della scena teatrale
Due sono stati i grandi nomi del teatro, nella vita e nella carriera di Tedeschi: Strehler e Visconti. Debuttò nel ‘47 sotto la regia di Strehler con “Sotto i ponti di New York” di Maxwell Anderson, per poi lavorare in seguito col grande Luchino Visconti prendendo parte nella Locandiera e nelle Tre sorelle cechoviane. Recitò nella parte di Pantalone nello storico Arlecchino in varie tournèe in U.R.S.S e U.S.A. Attore versatile, tra stili, diverse compagnie e sedi come il Piccolo di Milano, lo Stabile di Genova e quello di Trieste. Noto per il teatro leggero, con Anna Magnani, recitò con Tognazzi, e nelle commedie musicali con Rascel e Delia Scala.
Gianrico Tedeschi, uomo di ironia e umorismo
Per Gianrico Tedeschi, l’arte del recitare è sempre stata un gioco. Nonostante i testi di spessore, nel teatro, si è spesso distinto per ironia e umorismo. Partecipò al popolarissimo programma radiofonico, Gran Varietà, andato in onda tra il 1966 e il 1979. Qui ebbe la possibilità di mischiare sketch e comicità, assieme ai conduttori Johnny Dorelli, Raimondo Vianello, Raffaella Carrà, e gli altri comici del momento come Paolo Villaggio, Paolo Panelli, Enrico Montesano, Monica Vitti, Ugo Tognazzi.
Lo ricordiamo per ospitate in varietà come Il poeta e il contadino di Cochi e Renato. E ancora, negli anni settanta, le pubblicità di Carosello, autentici cortometraggi sul modello cinematografico con brevi sceneggiature alla base. Gianrico Tedeschi è stato il testimonial delle caramelle Sperlari e ricordiamo tutti con grande sorriso il famoso nonno della celebre pubblicità del formaggio Philadelphia.
Gli ultimi anni e il Piccolo teatro di Milano
Nel 1987 Gianrico Tedeschi si rapportò ancora con un’opera di Goldoni, recitando in “La famiglia dell’antiquario” con il piemontese Felice Andreasi scambiandosi con il collega ogni sera i due personaggi principali. Nel 2010, fu Luca Ronconi, a dirigerlo ne “La compagnia degli uomini” di Bond, dove fu per quattro ore di spettacolo, sempre in scena, all’età di 91 anni! Fu nel 2015 che mise fine alla sua carriera con Dipartita finale, di Beckett diretto da Branciaroli che, oltre a Tedeschi ha voluto in scena altri attori più o meno della stessa età.
Si ritira nella sua casa sul lago d’Orta con la famiglia, dove passerà l’ultima parte della sua vita
Noi di arte.icrewplay.com, abbiamo raccontato solo alcuni dei momenti della vita di questo grande artista, per salutarlo. Ma Gianrico Tedeschi ha avuto una vita colma, dove regnava l’arte in tutte le sue sfaccettature. Ti consigliamo di leggere un’intervista biografica che lui stesso ha realizzato con sua figlia Enrica, pubblicata poco tempo fa da Viella con un titolo in cui lui stesso si definisce, come sempre con molta misura: “Semplice, buttato via, moderno”.