Il 17 maggio 2007, dopo lunghe e interminabili discussioni, l’Unione Europea ha istituito la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Un passo importante per raggiungere il pieno rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e della donna.
Istituire una Giornata Internazionale serve a ricordare che alcuni diritti vengono ancora calpestati e le persone maltrattate. È per questo motivo che ricordiamo alcune giornate, come la Giornata Internazionale per l’eliminazione della volenza contro le donne, la Giornata Internazionale della donna, la Giornata Internazionale dei popoli indigeni, e tante altre.
Tutte le Giornate istituite dall’Unione Europea si basano su dei principi fondamentali. Il principio d’uguaglianza e di non–discriminazione costituisce un elemento fondamentale della protezione dei diritti umani. È garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 14) ed è stato rafforzato dal Protocollo nº 12 a tale Convenzione che vieta qualunque forma di discriminazione dalle autorità pubbliche per qualunque motivo.
Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione. art.14, Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.
La Giornata Internazionale contro l’omofobia: alcuni cenni storici
Possiamo ben immaginare le esigenze che si trovano alla base di questa giornata internazionale. Il bisogno di vedere i propri diritti rispettati e tutelati, la ricerca di una pace interiore, legata ad un mondo sicuro che non preveda pregiudizi e discriminazioni. Queste sono solo alcuni dei motivi che ritroviamo nelle radici della giornata.
Perché far ricadere tale giornata il 17 maggio? Il 17 maggio 1990, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie, la classificazione ICD. Solo nel 1994, questa decisione divenne operativa a tutti gli effetti.
Da questo momento inizia il lungo e travagliato percorso che dovrà affrontare l’umanità e la comunità LGBTI. Avere una relazione con una persona dello stesso stesso è ufficialmente considerata una “variante naturale del comportamento umano”, come formalizza la definizione dell’OMS.
L’istituzione di tale giornata nasce dalla mente brillante di Louis-Georges Tin, scrittore, attivista e curatore del Dictionnaire de l’homophobie (2003). E dopo 14 anni dalla decisione presa dall’OMS, il 17 maggio 2004 è stata istituita la Prima Giornata Internazionale contro l’omofobia.
La Giornata viene istituita ufficialmente il 17 maggio 2007, dopo alcune dichiarazione da parte della autorità polacche contro la comunità LGBTI. Nel testo della Risoluzione del Parlamento europeo del 26 aprile 2007 sull’omofobia in Europa, leggiamo:
Il Parlamento europeo […] ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Unione europea senza discriminazioni.
Nel 2009 la campagna IDAHO (International Day Against Homophobia) viene incentrata sulla transfobia, ed in particolare sugli atti di violenza contro le persone transgender. Il nome ufficiale diventa pertanto “Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia” (International Day Against Homophobia and Transphobia). Nel 2015 viene aggiunta anche la bifobia negli obiettivi della campagna.
L’esigenza di una legge che tuteli la comunità LGBTI
Nonostante esistano leggi e Trattati che tutelino i diritti fondamentali della persona, non esiste una tutela specifica in materia di orientamento sessuale.
Purtroppo in Italia si può morire per i propri orientamenti sessuali. La morte non è solo fisica, ma anche psicologica. Sono tantissime le persone che si nascondo per paura di atti di bullismo o di ritorsioni da parte di persone che si definiscono normali.
La Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia ci deve far riflettere sulle lacune che presenta il nostro sistema. È triste dover ammettere che non basta un principio che tuteli l’uomo e la donna per tutte le scelte, politiche, religiose e sessuali.
Oggi si sta facendo un passo in avanti, con la proposta di legge Zan. Una legge che prevede la prevenzione dei fenomeni omolesbobitransfobici, da una parte tramite l’estensione dei reati d’odio (istigazione a delinquere e o atti di violenza) anche all’orientamento sessuale, all’identità di genere e al genere, dall’altra tramite una serie di proposte attive che educhino e sensibilizzino al rispetto verso tutte e tutti.
Speriamo che l’Italia continui a camminare verso l’inclusione, ma soprattutto speriamo che gli italiani omofobi diminuiscano.