GoDot, una dicotomia che ci riporta immediatamente al teatro di Samuel Beckett e alla famosa opera “Waiting for Godot”. Nasce così il protocollo adottato dal festival “Urbino Teatro Urbano”, che si terrà fino al 17 luglio. Uno strumento che permette in tutta sicurezza di poter assistere agli eventi dal vivo. Gli ideatori si sono ispirati, proprio, all’accostamento del famoso personaggio di Beckett: “Go!”, sta per cammina, avanza, non fermarti e non creare assembramenti e “Dot”, per fermo, siedi, rilassati e guarda lo spettacolo. Il festival di Urbino ha sviluppato questo progetto per gestire i flussi di persone, trasformando il distanziamento in un’opportunità poetica e in un gioco a partire già dal nome.
Il protocollo GoDot, da dove nasce questa idea?
Il protocollo GoDot, nasce dal CTU Cesare Questa, il Centro Teatrale dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Dal 2016, opera in una prospettiva di ricerca e produzione teatrale curando, inoltre, laboratori e progetti di formazione. Formato da un numero di 300 allievi di tutto il territorio marchigiano, il Centro collabora con tutti i gradi della regione Marche, con lo scopo di creare un ponte tra università e territorio. Attivo nell’organizzazione di eventi, rassegne e spettacoli, ogni anno organizza il festival Urbino Teatro Urbano. Quest’anno, l’organizzazione ha ripensato all’evento in rapporto con la città e con le richieste delle nuove normative per la sicurezza e mette a punto questo nuovo metodo di fruizione degli spettacoli.
Protocollo GoDot, come funziona?
Il protocollo GoDot, si compone in tre parti principali. Fondamentalmente è un sistema di segnaletica orizzontale e verticale, disegnata da ISIA, che permette al pubblico di partecipare all’evento, rispettando le norme di sicurezza trasformando un limite, in chiave teatrale e performativa. Un percorso in cui lo spettatore prende parte alla performance incontrando dei suggerimenti urbani artistici, verificando il proprio comportamento. Come, ad esempio, tenere in mano una corda di 1.5 metri da legarsi intorno alla vita e se questa è tesa stiamo tenendo la giusta distanza.
Una serie di pittogrammi originali che formano delle indicazioni di un percorso, che viene arricchito da stimoli sonori e proiezioni olografiche.
GoDot, strumenti digitali creati ad hoc
Eventbrite è un sito web di gestione di biglietteria e di eventi che consente di promuovere eventi locali. GoDot, utilizza questo sistema di prenotazione e servirà a diminuire l’ingombro sociale, affiancato ad altri strumenti innovativi come Digital Arianna, un’applicazione mobile che consente di tenere sotto controllo sul proprio dispositivo gli spostamenti effettuati con il rispetto della privacy, basate sull’idea del filo. (da qui il nome Arianna). Installando questa app, ogni spettatore verrà premiato con Wom, (Worth One Minute), un altro supporto digitale che permette di ricevere dei voucher elettronici che possono essere conservati sullo smartphone con una’applicazione,“Wom Pocket”, una raccolta punti che si accumulano ogni volta che si svolge un’azione socialmente utile a titolo volontario. Ogni minuto ne vale uno.
GoDot, l’applicazione è gratuita
GoDot è un’applicazione gratuita di tipo Open Source e sarà disponibile e scaricabile da tutti i teatri, le associazioni e amministrazioni. Potrà essere personalizzata a piacimento, così da poterla utilizzare nelle diverse manifestazioni dal vivo. Il progetto è stato presentato a maggio e prenderà forma in questi giorni al festival di Urbino Teatro Urbano. Dal 20 luglio verrà rilascita GoDot2.0, una versione aggiornata che terrà in considerazione i risultati di questa prima sperimentazione. Per tutti i dettagli e per scoprire questa iniziativa, ecco il link ufficiale del sito.
Noi di Arte.icrewplay.com facciamo un grande in bocca al lupo al festival Urbino Teatro Urbano per questa nuova avventura e per questo nuovo modo di vivere gli spettacoli in sicurezza.