Halloween: quale può essere un posto suggestivo da visitare in occasione del ponte di Ognissanti sempre nel rispetto delle regole? Oggi caro Icrewer ti parlo del Parco dei Mostri di Bomarzo in provincia di Viterbo nel Lazio. E’ un parco naturale costituito da sculture di basalto, raffiguranti animali mitologici, risalenti al XVI secolo.
L’opera fu progettato da Pirro Ligorio su commissione del principe Pier Francesco Orsini che volle dedicare il parco detto “boschetto” alla moglie Giulia Farnese. Le opere scultoree furono realizzate da Simone Moschino. Il parco si estende su una superficie di tre ettari e si trova all’interno di un bosco di conifere e latifoglie.
L’attuale disposizione non è quella originale, poichè all’inizio del XX secolo la famiglia Bettini lo rilevò e lo rimise in uso. Non si conosce lo scopo originario del parco, quello che è certo è che era dovuto al puro piacere estetico del Principe Orsini, tuttavia molti studiosi hanno preso in considerazione l’ipotesi di un percorso iniziatico di matrice alchemica.
E visto che Halloween oltre al divertimento legato al consumismo ci fa riscoprire le paure profonde ed esplorare la nostra cultura legata al mistero, non perdere l’occasione per esplorare o semplicemente documentarti su questo parco che fu anche visitato da Salvador Dalì.
Halloween: benvenuti nel Parco dei mostri
Nella notte di Halloween accendi l’immaginazione e visualizza questo percorso tra cieli, inferi e simboli. Due Sfingi con l’iscrizione di benvenuto ti accolgono nel Parco. L’aspetto ricalca sia i modelli egizi che quelli classici. Subito dopo incontrerai un immenso mascherone antropomorfo con la bocca spalancata che è stato identificato con il personaggio mitologico del mutaforma Proteo. Segue poi un mausoleo che sembra ricalcare il frontone di una tomba etrusca.
Ti troverai di fronte ad un’immensa statua e sentirai la tensione della lotta tra Ercole e Caco. Molto significativo il gruppo scultoreo della tartaruga e della Balena che si guardano. Sul guscio della Tartaruga si innalza la Nike, ossia la vittoria alata. La Tartaruga rappresenta un simbolo di longevità e l’unione tra cielo e terra. Quindi le due sculture rappresentano una purificazione e un’unione di elementi.
Cos’è Halloween se non un eterno viaggio tra cieli e inferi? Anche qua nel Parco di Bomarzo avrai questa sensazione di essere sempre in bilico.
Da una fontana emerge la figura di Pegaso il cavallo alato, una perfetta fusione tra passionalità e istinto che possono essere dominati dalla spiritualità rappresentata dalle ali del cavallo.
Inoltre c’è un ambiente che ricalca il Ninfeo di età romana dove troverai la statua di Venere che si erge su una conchiglia, una piccola esedra con funzione di teatro, e un’altra importante attrazione costituita dalla casa pendente che provoca smarrimento in chi vi entra. Andando avanti troviamo le statue delle divinità Nettuno e Cerere e un maestoso elefante che sembra voler stritolare nella proboscide un legionario romano. Molto probabilmente si tratta di un riferimento ad Annibale e alle Guerre puniche.
Un altro mostro mitologico simile a un drago, la Viverna lotta contro alcuni animali, purtroppo non riconoscibili. Altra figura celebre è quella dell’Orco con la bocca spalancata, una camera scavata nel tufo nella quale si può entrare. La particolarità di questo ambiente è l’inquietante effetto sonoro che produce. Se entri all’interno di questa struttura La tua voce apparirà distorta, spettrale e inquietante in vero stile Halloween.
Non mancano Proserpina, regina dell’Ade, la testa di una Gorgone raffigurata su un’anfora, la Furia figura di donna con coda e ali di drago, l’Echidna, figura di donna con corpo di serpente, due leoni presenti nello stemma di Viterbo.
Infine un Tempio che rimane più isolato rispetto al Parco, che riprende la forma classica per il frontone, le colonne e il vestibolo e la forma rinascimentale per la cupola.
Halloween e il Mistero: alcuni studi sul Parco dei Mostri
Se Halloween per te significa indagare nel mistero, puoi andare a cercare gli studi del critico d’arte, il Professore Antonio Rocca che individua nel libro L’idea del Theatro di Giulio Camillo, la principale fonte iconografica del Parco di Bomarzo.
Il testo offre appunto un’interpretazione in chiave alchemica delle immagini presenti nel parco. Nel Parco si attraversa quindi la visione del mondo dalla Grecia del V secolo, fino alle soglie della Rivoluzione scientifica del Rinascimento. Una sintesi della cultura greca, cristiana ed ebraica e un percorso che cha come scopo la conoscenza e la salvezza.
Caro Icrewer anche se quest’anno i festeggiamenti legati ad Halloween potranno essere limitati metti nella tua agenda con la speranza di poter ritornare a viaggiare questo suggestivo itinerario. Per maggiori informazioni vai su questo link.