New York – Maxi catene d’oro, pendenti da record e accessori eccentrici: all’American Museum of Natural History di New York, una mostra ripercorre la storia della musica hip-hop attraverso i gioielli indossati dalle leggende del genere.
Gioielli e cultura hip-hop
Diamanti, anelli appariscenti e collane d’oro sono noti simboli dello sfarzo nel mondo del rap e dell’hip-hop. Con il passare degli anni, questo stile è diventato così iconico da meritare una docu-serie, un libro e ora una mostra all’American Museum of Natural History. Visitabile fino al 5 gennaio 2025, “Ice Cold: An Exhibition of Hip-Hop Jewelry” celebra l’influenza culturale dell’hip-hop attraverso una straordinaria selezione di gioielli personalizzati, indossati da star come Slick Rick, A$AP Rocky, Nicki Minaj, The Notorious B.I.G. e Bad Bunny.
La mostra a cura di Vikki Tobak
Curata da Vikki Tobak, giornalista e autrice del libro “Ice Cold: A Hip-Hop Jewelry History” (2022), la rassegna mette in luce come i gioielli possano rappresentare dichiarazioni di individualità, empowerment e resilienza. Il percorso espositivo si estende per oltre mezzo secolo, dalla fine degli anni Settanta fino ai giorni nostri. Sean M. Decatur, direttore dell’American Museum of Natural History, ha descritto la mostra come una “finestra su una delle più potenti forze sociali e culturali degli ultimi 50 anni, l’hip-hop”.
Gioielli iconici
La mostra inizia con il “set diamantato” di Slick Rick, composto da una corona scintillante, una benda per l’occhio e una catena lunga un metro e mezzo. Altri pezzi iconici includono la collana di Jam Master Jay dei Run D.M.C. e il grande orologio di plastica indossato negli anni Ottanta da Flavor Flav dei Public Enemy. Tra i gioielli rappresentativi degli anni Novanta si trovano il ciondolo d’oro con il volto di Gesù appartenuto a The Notorious B.I.G. e il massiccio polsino d’oro con la scultura di un’aquila rapace di Ghostface Killah. La mostra arriva fino ai giorni nostri con i gioielli di Nicki Minaj, Bad Bunny e Drake.
Karam Gill, co-curatore e regista del documentario “Ice Cold” del 2020, ha sottolineato che questa mostra “celebra la creatività e l’innovazione dell’hip-hop”. Dal documentario al libro, il progetto “Ice Cold” ha esplorato riflessioni sulla percezione sociale e sul sogno americano. Questa mostra porta queste considerazioni ancora più oltre.
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