É Primavera, simbolo di rinascita e tra gli alberi in fiore e i mille prati variopinti, polveri colorate appaiono in cielo. Sembrano nuvole dalle mille sfumature di colore che unendosi originano piogge tra le più docili e gioiose che siano mai esistite e la gente è in festa, immersa nel colore: è l’ Holi la festa del colore della tradizione indiana.
Quest’ anno l’Holi, la festa del colore, l’ antica festività indiana che simboleggia la rinascita e la reincarnazione, si è celebrato il 28 e 29 marzo, ma i giorni variano di anno in anno a secondo del giorno di plenilunio del calendario indiano.
Il colore per l’ India non è puro elemento decorativo, ma è legato alla tradizione popolare e religiosa. Quando si parla di India, si parla di colore. Il simbolismo riguarda ogni aspetto della vita, ha un significato profondo per le celebrazioni, festività e per i riti religiosi. La festa dell’ Holi, è la festa della Primavera, perchè simboleggia la rinascita della Natura, madre e generatrice di vita, e la rinascita spirituale e del corpo, inteso come cambiamento positivo.
Nonostante l’ emergenza pandemica, l’ India ha comunque celebrato l’ Holi divertendosi tra colori e sorrisi. Conosciamo l’ Holi, ormai diffusa in tutto il mondo, e accogliamola festosamente nelle nostre case.
Holi! Festa del Colore!
Nei giorni di plenilunio, la cosiddetta Luna Piena, che introducono la Primavera, l’ India è in festa di colori. Ma perchè? Niente di più semplice che dare il benvenuto alla nuova stagione, che simboleggia la rinascita e la reincarnazione e quindi, anche, alla rinascita della propria vita, con i mille colori dei fiori.
Una celebrazione sentita non solo da giovani e bambini che si divertono tra musica e colori in grande piazze spesso davanti al Taj Mahal, ma da tutta la popolazione, anche dagli anziani che si muovono in gruppo scambiandosi l’ un l’ altro delle polveri di colore sui volti, come gesto di saluto e di benendizione. Tutto ciò è accompagnato da musica popolare e dolci tradizionali.
I significati dell’ Holi della tradizione indiana sono andati via via modificandosi con l’ evento Holi Festival, soprattutto se festeggiato in nazionalità diverse dove non c’ è la consapevolezza della cultura indiana e quindi viene visto come un’ occasione per festeggiare, in realtà, l’ Holi, ha dei significati molto più profondi. In comune tra le due ricorrenze c’ è però il colore e l’ acqua! Vediamo perchè.
Come viene celebrata l’ Holi? Fuoco, acqua e pigmenti.
La prima giornata si attiene all’ origine della tradizione indiana. Il termine Holi significa “bruciare”, infatti, alla vigilia dell’Holi vengono praticati rituali con l’ accensione del fuoco sacro, il falò, per scacciare via il demone Holika, dal quale prende il nome Holi, e per lasciare alle spalle l’ inverno passato e rinascere in primavera.
La festa, però, in seguito assunse un significato più allegro così, mentre il primo giorno è dedito alla tradizione, il secondo è legato alla festa in sè per sè e ad una leggenda sul dio Krishna.
La seconda giornata è quella dedicata, quindi, alla festa e al divertimento e alla Holi Festival che tanto conosciamo. In questo giorno tutti diventano uguali, non c’ è disuguaglianza, siamo tutti colorati. La tradizione vuole, con il lancio delle polveri indiane che in origine erano composte da polveri naturali derivate da piante e spezie, ogni persona cosparsa di un solo colore predominante che ne spiega un significato profondo.
Le polveri non sono, però, soltanto simbolo di festa e di rinascita, ma assumono un compito e un significato molto importante insieme all’ acqua che viene “gettata” assieme al colore per far aderire le polveri di pigmento sui corpi bagnati.
Il significato dei colori nella tradizione Holi
I pigmenti Gulal o Abir vengono lanciati letteralmente o delicatamente messi con gesto di carezza sui volti, per celebrare uguaglianza, amore e rinascita, festeggiando, cantando e ballando.
Questa tradizione deriva da una leggenda indù che riguarda la divinità Krishna, dio della protezione, compassione, tenerezza e amore. In realtà ce ne sono varie, ma la più diffusa narra che Krishna non comprendendo il perchè della sua pelle scura in confronto al candore della moglie, per gioco si cosparsero la pelle di polveri colorate. Ma non per questo nell’ iconografia Krishna appare con la pelle blu.
I colori sono espressione della cultura indiana. Hanno una pluralità di valori simbolici. Nella tradizionale festa dell’ Holi sono molto utilizzati i colori naturali derivanti da spezie ed erbe, per sottolineare il doppio scopo benefico, quello delle proprietà delle erbe sulla pelle e quello simbolico del colore. Ogni colore, infatti, ha un proprio significato. Partiamo proprio dal blu della pelle di Krishna.
Il Blu colore della forza e vitalità
Il blu per la tradizione indù rappresenta l’ acqua, come gli oceani, il mare, i fiumi e quindi la vita. L’ acqua è uno degli elementi fondamentali in natura, forse il più importante. Senza acqua non c’ è vita, ma allo stesso tempo la sua forza può devastare ogni cosa. Perciò rappresenta forza e vitalità.
Il colore blu della divinità Krishna indica, invece, l’ universo e l’ essenza dell’ essere Supremo, la sua natura celestiale, lo spazio etereo come gli altri deva, le divinità indiane.
Il verde colore della rinascita
Il verde è il colore che rappresenta la natura, la rinascita, in particolare richiama la Primavera, la stagione del risveglio generale. Stabilizza la mente, è rinascita spirituale e del corpo, risveglio e quindi, anche, libertà e felicità.
Il giallo colore della protezione
Le vesti gialle del dio Krishna rappresentano la divinità solare che illumina il cosmo, ma i pigmenti gialli usati durante l’ Holi, significano protezione.
In principio il giallo veniva ricavato dalla curcuma, una tinta naturale, e non a caso assume il significato di guarigione da una malattia o protezione dai problemi fisici. La curcuma, infatti, sappiamo che se assunta produce benefici fisici e ha, quindi, potere di guarigione dai malanni di stagione o proprietà benefiche per la pelle.
Arancione colore dell’ energia
L’ arancione, associato allo zafferano, è il colore dell’ ottimismo e della salvezza. Viene anche definito come “l’anima dell’ energia“, è la fiamma del fuoco sacro, ed è espressione, quindi, della sacralità.
Il rosso colore dell’ abbondanza
Il rosso nella cultura indiana assume un’ accezione diversa rispetto alla nostra cultura. Viene associato alla ricchezza, all’ abbondanza in senso generale del termine, benessere fisico ma anche materiale. È adatto a chi vuole migliorare la propria vita, aspirando “al di più”.
È, anche, il colore dell’ argilla fertile, perciò, nella cultura indiana simboleggia anche l’ unione, la prosperità e la fertilità.
Il bianco colore della pace
Il bianco ha un significato simile alla nostra cultura. È il colore della pace, della purezza, della conoscenza. Tutte le divinità hanno sempre delle tinte di bianco sulle loro vesti.
Il bianco nella religione induista è dato dall’ unione di tutti i colori ed ha, quindi, qualità di ognuno di loro.
È raro trovare polveri bianche durante l’ Holi, generalmente vengono utilizzati accessori da portare con sè, come nella foto l’ orecchino, o semplicemente indumenti bianchi sui quali i pigmenti spiccano.
Il viola colore della saggezza
Le varie sfumature di colore assumono caratteristiche dei colori primari, come il viola che accomuna la spiritualità del blu e la determinazione del rosso e aspira all’ idealismo trascendentale. Ha effetti benefici sulla psiche e simboleggia la saggezza.
Il nero colore contro i mali e la negatività
Il nero scongiura il male. La festa dei colori, l’Holi appunto, viene celebrata per l’ allontanamento dei demoni, del male, per rinascere spiritualmente, il nero, in questo contesto, non ha significato negativo ma bensì viene utilizzato come colore per scacciare via i mali e tenere alla larga la negatività.
Il nero, come il bianco, non sono colori comunemente utilizzati durante l’ Holi, ma riguardano più l’ oggettistica, come amuleti da portare con sè o come il vestiario, indumenti di colore nero o bianco fanno risaltare le polveri di colori.