Il 2 febbraio verrà presentata alla stampa la mostra I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia, che si terrà a Torino presso il Mastio della Cittadella e sarà visitabile dal 3 febbraio fino al 1 aprile.
E’ stata prodotta da Navigare srl con il patrocinio della Regione Piemonte, il Comune di Torino e la collaborazione di AICS. La curatrice Simona Bartolena, ha presentato alla stampa il progetto:
La mostra sui Macchiaioli a Torino ha un taglio particolare perché si concentra sulla nascita della pittura en plein air e sul confronto con la Francia, non con gli Impressionisti, che sono stati successivi alla macchia, ma con la scuola di Barbizon che, invece, è stata la radice comune tra Macchiaioli e Impressionisti, ma anche la realtà che ha dato ai Macchiaioli la certezza di essere sulla strada giusta nella ricerca sul vero che ha cambiato l’arte dell’800.
I Macchiaioli e la loro rivoluzione artistica
La mostra comprende circa 90 opere di oltre 30 artisti italiani e francesi e pone l’accento sulla vicende di giovani artisti che frequentavano il Caffè Michelangelo e che diedero vita in Italia alla pittura en plein air.
Dai tavolini del Caffè Michelangelo si diffusero ben presto idee antiaccademiche e l’amore per lo studio del vero che influenzò l’arte e la letteratura di fine 800, un periodo pieno di fermenti culturali che vede nascere anche il Verismo di Verga in letteratura.
Dipinti ad olio ed acquerelli sono collocati in una suddivisione tematica che racconta l’evoluzione della pittura macchiaiola nata a Firenze nel 1855. Una caratteristica che diede slancio al Caffè Michelangelo fu la caricatura e l’abitudine degli artisti a farsi le caricature a vicenda. Nella mostra si può infatti trovare uno spazio di caricature.
I Macchiaioli si confrontarono poi con la scuola di Barbizon, formata da Corot, Daubigny, Troyon, Rousseau, Giuseppe e Filippo Palizzi e anticiparono l’arte degli Impressionisti e diedero un grande impulso alla pittura moderna.
La mostra ripercorrerà dunque il contributo che Telemaco Signorini, Raffaello Sernesi, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Giuseppe Abbati, Giovanni Fattori, diedero alla pittura ed il respiro europeo di questo movimento che la critica per molto tempo ha considerato come un fenomeno provinciale.
Si concluderà con le opere di Adolfo Angiolo, Ludovico Tommasi, Silvestro Lega, i fratelli Francesco e Luigi Gioli, eredi artistici dei Macchiaioli, la cui eco arriverà alle generazioni successive.
Per informazioni e prenotazioni consultare https://www.navigaresrl.com/mostra/la-mostra-sui-macchiaioli-a-torino/