La pandemia ci ha privato molto, iniziando dagli affetti per arrivare ad eventi ed occasioni. Inizialmente si soffriva per le mancanze affettive e l’impossibilità di raggiungere un proprio caro. Poi, le libertà personali sono venute sempre meno. E alla fine è aumentata l’esigenza di rivedere aperti musei e piccoli musei, teatri e siti archeologici.
I Piccoli Musei hanno espresso apertamente il bisogno di riaprire al pubblico per sostenere l’educazione e l’istruzione. In questo modo potrebbero riuscire a sopravvivere con i pochi visitatori che entrano. Un piccolo passo, ma che può essere di aiuto per questi piccoli luoghi di sapere e storia.
Associazione Nazionale Piccoli Musei: riapriamo per una scuola e un turismo di prossimità
L’associazione esprime piccole e specifiche realtà che vanno valorizzate e finanziate, al fine da poter essere un valido sostegno per la scuola. Questo è il concetto che l’Associazione Nazionale Piccoli Musei usa come fulcro per spiegare, in una lettera aperta ai Ministri Franceschini e Bianchi, il loro valore e la loro importanza.
L’Associazione Nazionale Piccoli Musei al ministro della Cultura Dario Franceschini e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in una lettera inviata il 27 marzo scorso, chiede di riaprire “insieme alle scuole che hanno sede nelle stesso comune”, per favorire una didattica attiva che possa “contribuire alla realizzazione di un modello di scuola di prossimità”; ma soprattutto essere considerati in base alla propria “funzione e specificità”.
L’associazione, che rappresenta oltre seicento piccoli musei italiani, ribadisce che la riapertura dopo Pasqua è possibile in virtù del fatto che si tratta di “realtà museali, piccole anche nel flusso dei visitatori, che pur essendo dignitosissimo non ha mai rappresentato un rischio di assembramento, e devono essere considerate nella loro specificità e soprattutto nella loro funzione“.
Continuando la lettera, si legge:
I piccoli musei si distinguono dai grandi per una conduzione che coinvolge in parte o totalmente il volontariato, per i modelli di gestione in cui l’accoglienza amichevole e consapevole è uno dei tratti più distintivi, per essere strettamente legati al territorio in cui si trovano e in molte circostanze che rappresentano, per il rapporto privilegiato con il proprio istituto scolastico, con cui possono contribuire alla realizzazione di un modello di scuola di prossimità.
L’associazione chiede che sia possibile riaprire “almeno in relazione con le attività educative rivolte agli istituti scolastici dello stesso comune in cui il museo ha sede”: questo per “facilitare lo svolgimento delle attività didattiche in sicurezza, valorizzando la funzione pedagogica dell’apprendimento attivo attraverso occasioni di outdoor education e di scuola all’aperto nel territorio“.
Scopo dell’Associazione
L’Associazione Nazionale Piccoli Musei nasce nel 2007, fondata dal Prof. Giancarlo Dall’Ara, studioso e docente di Marketing nel Turismo. L’obiettivo dell’associazione è quello di promuovere una nuova cultura gestionale dei Musei che sia in grado di valorizzarne le specificità che sono differenti rispetto ad un grande museo, in particolare il legame più stretto con il territorio e con la comunità, la capacità di essere accoglienti e di offrire esperienze originali ai visitatori.
I musei associati sono oltre 600, su tutto il territorio nazionale. L’associazione promuove una cultura gestionale dei piccoli musei che sia in grado di valorizzarne le specificità. Dal 2007 ad oggi, sono stati tanti gli incontro e i convegni organizzati per trovare soluzioni e spunti di studio.
Leggendo lo statuto dell’Associazione, troviamo elencati gli obiettivi e lo scopo che tiene viva ed unita l’attività associativa dei piccoli musei locali:
- promuovere una cultura gestionale che sia in grado di valorizzarne le specificità: dal legame con il territorio all’accoglienza, alle modalità espositive, alla capacità di offrire esperienze originali ai visitatori;
- promuovere la conoscenza dei piccoli musei e valorizzare l’idea del piccolo museo quale luogo della comunità, ossia quale luogo curato, custodito e gestito in sintonia con la comunità locale;
- promuovere una cultura del marketing dei piccoli musei che faccia leva sulla qualità dell’accoglienza e delle relazioni, e sulla gestione del ricordo dell’esperienza di visita;
- stimolare le Regioni e lo Stato a prevedere norme adeguate ai piccoli musei, ed a definire standard e profili professionali coerenti con la dimensione e la specificità dei piccoli musei;
- portare all’attenzione delle Istituzioni, locali e nazionali, i problemi dei piccoli musei al fine di preservare e tutelare il patrimonio archeologico, artistico, storico, culturale e scientifico in essi custodito;
- tutelare le condizioni morali, giuridiche ed economiche nelle quali si svolge l’attività dei piccoli musei;
- promuovere intese fra gli enti, le istituzioni e le associazioni similari per facilitare scambi di esperienze e materiali, nonché per la formulazione di normative comuni;
- svolgere il ruolo di rappresentanza professionale in ambito culturale, scientifico, tecnico, giuridico e legislativo, per tutto quanto può riguardare un migliore assetto istituzionale e organizzativo dei piccoli musei.