I viaggi segreti dell’Imperatore Adriano sono davvero rimasti tali, o almeno alcuni di essi, fino ai nostri giorni ma un sensazionale ritrovamento sembra proprio aver scoperchiato il vaso di Pandora intorno a qualcosa che fino ad oggi non era stato ancora detto.
Tutto questo è avvenuto a Roma, città indubbiamente ricchissima di storia e la meravigliosa quanto straordinaria scoperta è avvenuto proprio lungo il litorale della città eterna.
Sono ora dunque di dominio pubblico le memorie dell’imperatore Adriano grazie a una preziosa lastra di pietra incisa e restituita alla luce dei tempi moderni nel parco archeologico di Ostia Antica.
In totale solo sette, all’apparenza semplici righe, scritte su di un supporto divenuto ormai frammento, in marmo bianco ma sono state sufficienti agli esperti per scoprire e quindi raccontare i viaggi segreti dell’imperatore, con tanto di date precise, fatte di partenze e di ritorni tra i vari territori.
Delle vere e proprie cronache del 128 d.C. assimilabili ad un gazzettino, quelle che vengono raccontate, descritte con dovizia di particolari in quello che rappresentata a tutti gli effetti un “reperto di straordinaria importanza”.
Quanto rinvenuto, durante lo scavo nell’area del Foro di Porta Marina, zona poco nota al pubblico e subito fuori la cinta muraria di età repubblicana, è un frammento dei Fasti Ostiensi, che si configura alla stregua di cronaca degli eventi più importanti dell’epoca, grazie alla quale poter ricostruire una parte importante della storia romana.
Una simile scoperta rappresenta oggi “un evento piuttosto raro”, spiega al Messaggero il direttore del parco Alessandro D’Alessio che ha guidato il progetto di scavo Ostia Post Scriptum insieme a Luigi Calò dell’università degli studi di Catania.
Il testo si riferisce certamente a fatti e avvenimenti accaduti a Roma nel 128 d.C., sotto il regno dell’imperatore Adriano”, spiega D’Alessio che poi aggiunge: Incrociando le informazioni che emergono da questo testo con quanto sappiamo da altre fonti, sia letterarie che epigrafiche, numismatiche e di altro genere, possiamo con buonissime ragioni restituire informazioni strepitose su Adriano”.
Una scoperta casuale quanto straordinaria ha permesso di conoscere i viaggi segreti di Adriano Augusto
Ad esempio il fatto che il primo gennaio del 128 d.C l’imperatore assunse il titolo di pater patriae e la moglie Sabina quello di Augusta, motivo per il quale distribuì al popolo del denaro.
Poi, il 10 aprile del 128 d.C Adriano partì per l’Africa e una volta tornato a Roma consacrò un tempio che potrebbe essere il Pantheon oppure un templio non ancora esistente, ovvero quello di Venere.
Il frammento ritrovato è di oltre 12 centimetri di larghezza e come, anticipato, contiene almeno 7 righe fitte di parole e lettere:
La scoperta di questo frammento epigrafico è straordinaria, in quanto ci restituisce in poche righe una tale quantità di informazioni e precisazioni sul regno e sull’attività di Adriano che prima non possedevamo
Una casuale quanto straordinaria scoperta quella effettuata. Ora le indagini per ricostruire le preziose memorie della quale è portavoce proseguono restituendoci delle memorie storiche dall’incommensurabile valore.
La figura dell’Imperatore Adriano ha mantenuto nel tempo il suo fascino al di là della storia.
Anche grazie alle ricchezze provenienti dalle conquiste, Adriano ordinò l’edificazione di molti edifici pubblici in Italia e nelle province, come terme, teatri, anfiteatri, strade e porti. Nella villa che fece costruire a Tivoli riprodusse i monumenti greci che amava di più e trasformò la sua dimora in museo.
Da qui la sua fama intramontabile, rinverdita da sorprendenti ritrovamenti come in questo caso.