Il 24 agosto del 1903 nasceva a Napoli Peppino De Filippo. È stato uno dei più importanti e apprezzati attori comici italiani, sia in ruoli di protagonista che di coprotagonista.
Peppino De Filippo, nato per il teatro
Trascorse i primi anni d’infanzia a Caivano e si esibì sui palcoscenici sin da bambino. Dopo alcune esperienze con diverse compagnie teatrali, sempre in ruoli generici, nel 1931 fonda con i fratelli la Compagnia Teatro Umoristico: i De Filippo. È un’esperienza di grande successo con tournée in tutta Italia, nuove commedie, critiche entusiaste e teatri sempre pieni. Tuttavia nel 1944, per dissidi con il fratello Eduardo (dovuti anche alla relazione che Peppino aveva iniziato con Lidia Maresca, che divenne poi la sua seconda moglie), Peppino lasciò la compagnia.
Questa separazione gli permise di trovare un suo stile come autore, distinguendosi da Eduardo per il tono delle sue commedie, più leggero. Anche come attore avrà modo di mostrare la sua versatilità in interpretazioni come quella de Il guardiano di Harold Pinter, diretto da Edmo Fenoglio nel 1977 con Ugo Pagliai e Lino Capolicchio, e quella di Arpagone ne L’avaro di Molière. Sempre nel 1977 Peppino pubblica, per l’Editore Marotta, l’autobiografia Una famiglia difficile.
La carriera cinematografica
Oltre al teatro, lavorò come attore anche per il cinema. Con Totòdiede vita a una delle più celebri e acclamate coppie comiche del cinema italiano; i due attori, infatti, avevano una straordinaria intesa e capacità di compensarsi.
Questa serie di film formata fra gli altri da Totò, Peppino e i fuorilegge, La banda degli onesti e Totò, Peppino e la… malafemmina (memorabile la scena della lettera dettata da Totò e scritta da Peppino, divenuta un vero cult, citata da Roberto Benigni e Massimo Troisi in Non ci resta che piangere), fu coronata da un vasto successo di pubblico, sebbene non venissero ugualmente considerati dalla critica dell’epoca. Lavorò anche con grandi registi come Fellini e Lattuada in Luci del varietà e nell’episodio Le tentazioni del dottor Antonio, inserito in Boccaccio ’70.
Pappagone, l’alter ego di Peppino De Filippo
Per la televisione inventò il personaggio di Gaetano Pappagone, presentato nella trasmissione Scala reale; un umile servitore, al servizio del Cummendatore Peppino De Filippo, in cui convergono le tipiche maschere del teatro napoletano (Pulcinella e Felice Sciosciammocca), inventore di un gergo particolare ed esilarante. I suoi piriché, ecquequà, carta d’indindirindà entrarono nel parlato comune divenendo modi di dire diffusissimi.
De Filippo aveva preso spunto dal cuoco della commedia I casi sono due di Armando Curcio, che si chiamava Gaetano Esposito. Il nome Pappagone trae origine da una varietà di prugne napoletano, appunto le prugne pappagone.
Nato come personaggio da intrattenimento, Pappagone diventa un divo dello spettacolo e l’eroe di tutti i bambini. È definito una maschera napoletana allegra, bizzarra, ingenua, buono nell’animo; rendendo la sua vita uno stile di vita per ognuno: che impara sbagliando, sbaglia divertendosi e si diverte facendo divertire gli altri.
Alla fine del 1979 si ebbero le sue ultime partecipazioni televisive dove, già malato, conduce il varietà televisivo Buonasera con… coadiuvato dalla collaborazione del figlio Luigi. Del programma televisivo incise anche la sigla dal titolo La gallina, pubblicato su 45 giri.
Vita privata e morte
Sposato tre volte, dalla sua prima moglie Adele Carloni ebbe un figlio, Luigi, che ha continuato con successo fino alla morte l’attività paterna riproponendone in scena molti lavori teatrali. In seconde nozze sposò l’attrice e soubrette Lidia Maresca (attiva con il nome d’arte Lidia Martora), sorella di Marisa Maresca, dopo una convivenza trentennale nel 1971, poche ore prima della morte dell’attrice. Nel 1977 sposò Lelia Mangano, sua partner in compagnia. Al pari di molti altri attori famosi, Peppino De Filippo recitò in diversi film del genere del musicarello.
Morì il 27 gennaio 1980, all’età di 76 anni, a causa di un tumore e venne sepolto nella tomba di famiglia al cimitero del Verano a Roma.