Dal 21 giugno al 10 novembre 2024, la Reggia di Venaria Reale ospita una delle mostre più suggestive dell’anno: il Bestiario di Luigi Mainolfi, un’esposizione che porta il visitatore in un mondo popolato da creature fantastiche e zoomorfe. Le oltre 20 opere dell’artista campano, che vive e crea a Torino dagli anni ’70, sono perfettamente inserite negli spazi barocchi della Reggia, dialogando con la natura circostante e la mitologia.
Il Bestiario: un autoritratto dell’artista
Secondo le parole dello stesso Mainolfi, il Bestiario è come un autoritratto. Le opere esposte sono state accuratamente selezionate per gli spazi della Reggia di Venaria, in particolare per gli ambienti esterni. Le sculture, ispirate agli animali e al mondo naturale, si integrano armoniosamente con l’architettura barocca e i giardini geometrici della Reggia, evocando un dialogo continuo tra arte, storia e natura.
Creature tra mito e fiaba
Il Bestiario di Mainolfi non è solo un omaggio alla natura, ma un viaggio attraverso il mito e la fantasia. Le sculture zoomorfe richiamano i bestiari medievali, quei codici miniati che raffiguravano animali reali e immaginari. L’artista si ispira anche alla zoologia fantastica di Jorge Luis Borges, dando vita a creature sospese tra la realtà e l’immaginazione.
Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è come le opere di Mainolfi si fondano con l’ambiente naturale della Reggia. Le sue sculture invadono i giardini, dialogano con la fauna selvatica, come i cerbiatti della vicina Mandria, e creano una connessione profonda con il paesaggio circostante.
Un omaggio a Diana, dea della caccia
La Reggia di Venaria, dedicata a Diana, dea della caccia e della luna, rappresenta la cornice ideale per il Bestiario di Mainolfi. Le sculture, che spaziano dal bronzo alla terracotta, entrano in contatto con le raffigurazioni della dea e degli animali presenti negli arazzi e negli stuccati della Reggia, creando un dialogo tra antico e moderno.
Luigi Mainolfi: un artista tra natura e mitologia
Nato a Rotondi, in provincia di Avellino, Mainolfi ha sviluppato una carriera artistica che lo ha portato a essere riconosciuto a livello internazionale. Le sue opere si distinguono per l’uso di materiali naturali come il bronzo, la terracotta, il marmo e il ferro, che richiamano forme organiche e il legame con la terra.
La sua arte riflette un profondo legame con la natura e la sua terra d’origine, mescolando influenze mitologiche e storiche con una reinterpretazione moderna. Mainolfi è noto per creare sculture che evocano forme primitive, suggerendo un dialogo tra l’uomo e la natura. La sua carriera, iniziata negli anni ’70, è costellata di successi, tra cui la partecipazione alla Biennale di Venezia e numerose esposizioni in gallerie e musei sia in Italia che all’estero.
Un percorso tra arte e natura
Il Bestiario di Luigi Mainolfi rappresenta un’occasione unica per immergersi nel mondo della scultura contemporanea in un contesto storico di grande fascino. Le opere dell’artista invadono gli spazi della Reggia, in particolare la Corte d’Onore e il Gran Parterre dei giardini, creando una continuità tra l’arte e la natura che le circonda.
La mostra offre ai visitatori la possibilità di esplorare un nuovo modo di vedere la natura e gli animali, attraverso lo sguardo di un artista che ha saputo trasformare il mito e la fiaba in sculture di grande impatto visivo ed emotivo.
Se sei un appassionato d’arte o semplicemente curioso di scoprire il lavoro di Luigi Mainolfi, non perdere l’occasione di visitare il Bestiario alla Reggia di Venaria Reale. Rimani aggiornato su tutte le novità seguendo i nostri social e condividi l’articolo per far conoscere questo straordinario evento a chi ama l’arte e la natura!