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Il capolavoro immortale di Leonardo Da Vinci

Francesca La Terza 7 mesi fa Commenta! 4
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Leonardo Da Vinci (1452 – 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano. Uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’Arte. Il celebre artista nacque da una relazione clandestina, successivamente suo padre si risposò altre tre volte ed è così che Leonardo ebbe dodici fratelli. Dal 1469 al 1470, Leonardo iniziò la sua formazione nella bottega di Andrea del Verrocchio, in quegli anni era una delle più importanti di Firenze nonché creatrice di nuovi talenti. Le prime opere indipendenti di Leonardo vengono datate tra il 1469 ed i primi anni settanta, ricordiamo:

  • La Madonna del Garofano
  • Ritratto di donna

Tra il 1503 ed il 1506 ebbe inizio il capolavoro che lo rese celebre nei secoli: La Gioconda nota anche come Monna Lisa e conservato al Museo del Louvre a Parigi. L’opera raffigura Lisa Gherardini, nobildonna italiana e moglie di Francesco del Giocondo, da qui “La Gioconda”. Nel corso del tempo varie vicende videro come protagonista il celebre dipinto, rubato e poi copiato da altri pittori. Oggi l’originale quadro è conservato al Louvre dietro una teca di vetro infrangibile, in un’atmosfera a temperatura e umidità controllata.

Ultima Cena

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Il Cenacolo è un dipinto di Leonardo Da Vinci databile al 1494 – 1498 e conservato nell’ex refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più famosa rappresentazione dell’Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano. Nel 2017 è stato il sedicesimo sito più visitato. Leonardo fu incaricato di decorare le pareti del refettorio raffigurante la Crocifissione a cui lavorò Donato Montorfano e l’Ultima Cena, capolavoro Vinciano. L’artista decise di dipingere a secco sulla parete usando colori a tempera e olio su una preparazione a gesso. Questa tecnica, a differenza dell’affresco, consentì di lavorare con la lentezza e la meticolosità che gli erano necessarie, ma il colore in origine brillante iniziò presto a cadere. La causa di questo degrado viene identificata con l’umidità della parete, soggetta a sbalzi di temperatura e fenomeni di condensa. Nel suo Cenacolo Leonardo inserì la tavolata del Cristo e i dodici Apostoli in una severa struttura architettonica. Sul tavolo sono presenti i piatti di peltro, i bicchieri di vetro colmi di vino, gli alimenti e la tovaglia ricamata, ciò rappresenta quanto Leonardo avesse studiato con attenzione ogni dettaglio. La figura del Cristo domina al centro della composizione, inserito in una struttura piramidale e isolato, il Messia china la testa in avanti mentre indica il pane ed il vino dell’eucarestia annunciando il tradimento da parte di uno dei suoi Apostoli. Le sue braccia sono distese: una mano è rivolta verso l’alto, quasi a mostrare il palmo che sarà presto trafitto dai chiodi, l’altra mano si impone sulla tavola esprimendo una tensione partecipativa. Un altro dettaglio rilevante è la figura di Giuda, non in disparte, ma confuso in mezzo agli undici. Viene osservato, inoltre, che l’artista derivò la composizione di questo dipinto dal Vangelo di Giovanni, manca infatti il Calice dell’Eucarestia che il Vangelo non cita. Dopo l’annuncio del tradimento, infatti Gesù diede un comando: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni con gli altri; come io vi ho amato, così anche voi amatevi gli uni gli altri.” GIOVANNI 13, 14.

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