Per la nostra consueta Rubrica dedicata all’Arte Circense e Arte di Strada, oggi vi parlo del Circo Togni.
La sua storia, ricca di avvenimenti e cambiamenti, inizia nel 1872 ed arriva fino ai giorni nostri.
Aristide Togni fonda il Circo Togni nel 1872, dando vita a 5 generazioni di maestri nell’Arte Circense
Il Circo Togni viene fondato nel 1872 da Aristide Togni il quale, successivamente, assieme a 4 dei suoi 8 figli, forma il Circo Nazionale Togni. Si tratta di Riccardo, Ercole, Ugo, Ferdinando.
I suoi spettacoli sopravvivono alle due Guerre ed alle vicissitudini del dopoguerra ed è pubblicamente riconosciuto come il simbolo dello spettacolo italiano, con i 4 figli di Aristide alla guida delle carovane.
Negli anni Cinquanta il Circo Nazionale Togni si divide, dando vita a tre circhi differenti: il Circo Darix Togni della famiglia di Ercole, che prende il nome dal maggiore dei suoi figli, il Massimo Circo Togni della famiglia di Ugo ed il Circo Ferdinando Togni.
Il Circo Darix Togni riscuote un grandissimo successo grazie alle capacità, al talento ed al carisma di Darix, portando lo spettacolo Circense ad un livello più elevato.
Conosciuto come grande domatore di leoni, Darix è cosciuto anche per altre peculiarità, da quelle di attore a quelle di esploratore. È proprio quest’ultima a dare risalto alla sua figura e, di riflesso, al suo Circo: di grande risalto l’impresa più straordinaria del secolo, la traversata delle Alpi sulle tracce di Annibale, con una carovana di cammelli, elefanti e lama.
La sua scomparsa negli anni Settanta vede i suoi giovani figli alla guida degli spettacoli i quali, come il padre, si dimostrano talentuosi i diversi campi: Davio è trapezista, cavallerizzo, clown ed esperto domatore, in grado di ammaestrare ogni tipo di animale coi quali si esibisce con grande successo. Corrado è trapezista, domatore di elefanti, clown e brillante performer, con una mimica brillante e coinvolgente, applaudito anche dalla stampa internazionale. Livio è domatore e direttore di grande capacità, tanto da portare il Circo Darix Togni in oltre 20 paesi diversi.
Nel 1990 i tre fratelli fondano il Circo Florilegio di Darix Togni, altra idea di grande successo. Con questa iniziativa riportano in auge lo stile classico del Circo italiano, ispirandosi alla sua tradizione comica. Tutto è studiato nei minimi particolari, le carovane, il tendone, il mobilio ed i costumi sono tutti in stile, creando una atmosfera magica e sospesa nel tempo, stupendo il pubblico di tutta Europa, Africa, Turchia, Algeria, Russia, Siria e molti altri Paesi, meritando di “possedere le chiavi della porta dei sogni” come scrivono alcune testate giornalistiche.
Il Massimo Circo Togni viene sciolto negli anni Sessanta ed i figli di Ugo danno vita a diversi circhi: il Circo Cesare Togni, l’Oscar Togni ed il Lidia Togni. Il maggior successo nel tempo lo ha il Circo Lidia Togni che, negli anni Sessanta, aggiunge la denominazione Royal Americano e diventa famoso per le performances con gli elefanti, ritornando al titolo originale negli anni Ottanta.
Vinicio, figlio di Lidia ed attuale direttore del Circo, diventa uno dei più importanti addestratori d’Europa, le cui capacità vengono premiate con il Clown d’argento al Festival del Circo di Montecarlo nel 2014 e la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Il Circo Ferdinando Togni si afferma come uno dei più importanti al mondo, con tre piste ed una capacità di 5000 posti a sedere, proponendo i suoi spettacoli in Italia, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti e Russia, collaborando con successo con il Circo di Mosca, di Madrid, di Berlino, Billy Smart e lo spettacolo Zerolandia con Renato Zero. Dal 1976 il Circo Ferdinando Togni si occupa della direzione tecnica e logistica del Festival International du Cirque di Montecarlo.
La storia del Circo Togni attraversa periodi d’oro ed altri difficili, come quello attuale. In questo periodo, tra un lockdown e l’altro, il Circo Lidia Togni si trova a Roma, in via Appia Nuova, bloccato e senza introiti, affrontando grandi difficoltà. Gli spettacoli sono interrotti ma la vita del Circo no, sto parlando degli animali, con scorte di cibo carenti per le tigri, i dromedari, i cavalli e gli elefanti.
Disperata la richiesta di aiuto non solo per il sostentamento degli animali, ma anche per tutte le persone che ruotano attorno all’impresa come artisti, operai ed i loro famigliari. Un aiuto è arrivato dalle autorità e dalla grande solidarietà di volontari e privati ma non basta, si parla di quintali di cibo solo per il sostentamento degli animali.
Purtroppo non sappiamo quale sia il destino del Circo in questa gravissima circostanza, la speranza è di vederlo superare questa ennesima difficoltà e rinascere per darci la possibilità di sognare ancora sotto i suoi tendoni.