Caro iCrewer, già abbiamo avuto modo di parlare dell’arte giapponese e dello stile Nihonga. Oggi conosceremo uno dei padri fondatori di questo stile, che ha origine dalla Scuola Kano. Conosceremo Kano Hogai e l’opera I due Draghi (tra le Nuvole).
Kano Hogai (27 febbraio 1828 – 5 novembre 1888) era un’artista giapponese, formatosi in piena Era Meiji (23 ottobre 1868 – 30 luglio 1912). È importante avere questa informazione, perché si può capire completamente il significato delle sue opere e del suo lavoro di ricerca artistica.
Il Periodo Meiji segna un traguardo importante per la storia nipponica. Infatti, il popolo nipponico passa dall’essere una società feudale isolata a rischio di colonizzazione da parte delle potenze occidentali, ad uno stato nazionale moderno e industrializzato e a una grande potenza emergente, influenzata dalle idee scientifiche, tecnologiche, filosofiche, politiche, legali ed estetiche dell’Occidente.
Lo stile innovativo di Kano Hogai
Conosciamo pochissimo della vita privata di Kano Hogai, ma sappiamo con certezza che è stato un allievo della Scuola Kano e ha contribuito a creare, con Hashimoto Gaho, lo stile artistico Nihonga. Questo stile è stato messo ancor di più in evidenza, nel mondo Occidentale, dal critico e storico d’arte Ernest Francisco Fenollosa.
Hogai era figlio di un importante pittore del daimyo locale (in occidente è equiparabile alla figura del feudatario). Il padre decise di mandarlo ad Edo (odierna Tokyo) per studiare l’arte della pittura. Kano Hogai rimase lì per dieci anni e studiò con Kanō Shōsen’in, fondatore della scuola Kano, e altri importanti artisti dell’epoca.
Kano Hōgai è stato chiamato per incarichi molto importanti e stimati, come i dipinti sul soffitto per il castello di Edo. Ha anche ricevuto l’onore di avere alcune delle sue opere esposte all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1876.
Tuttavia, nonostante questi onori ed i numerosi incarichi, il tumulto economico creato dalla caduta dello shogunato nel 1868 costrinse Hōgai a cercare di mantenersi con un reddito attraverso metodi più banali e semplici. Ha lavorato per la bonifica di terreni e la gestione di un negozio che vende strumenti per la scrittura.
Nel 1877, Hōgai tornò a Edo, e lavorò per il ricco clan Shimazu, che era il daimyo del Satsuma han, che si
estendeva nelle province di Satsuma , Ōsumi e Hyūga. Questo incarico gli ha dato l’opportunità di studiare le opere di alcuni dei più grandi maestri della pittura giapponese, tra cui Sesshū e Sesson.
Nel 1884, Hōgai attirò l’attenzione di Ernest Francisco Fenollosa, critico e storico d’arte e collezionista del New England, con il quale fece amicizia e acquistò molti dei suoi dipinti.
Insieme a Fenollosa, Okakura Kakuzō e Hashimoto Gahō, Hōgai ha poi preso parte alla Painting Appreciation Society. La Società è stata creata per attirare l’attenzione sulle arti tradizionali giapponesi, in particolare l’arte classica dei periodi Heian e Nara che stavano iniziando a essere seriamente trascurati, con molte opere vendute o addirittura distrutte a causa del ritrovato interesse del Giappone per l’Occidente.
I due Draghi tra le Nuvole di Hogai
I lavori di Kano Hogai riflettono il profondo stile tradizionale della Scuola Kano, ma mista ad esperimenti che mostrano l’influenza delle tecniche e dell’arte occidentali. Hogai è conosciuto per i suoi dipinti di draghi, uccelli e divinità buddhiste, come la dea Senshu Kannon.
Del 1885 è l’opera I due Draghi tra le nuvole (90,2 × 135,3 cm), che rappresenta due draghi che giocano o che simulano un combattimento. Sono padre e figlio, e rappresentano il mondo Occidentale e il mondo Orientale, nel momento in cui l’arte giapponese viene influenzata dall’arte occidentale.
Nell’esecuzione dell’opera notiamo un’innovazione importante da parte di Hogai: l’uso della prospettiva occidentale. Questa innovazione dona tridimensionalità all’opera, distaccandosi dalla bidimensionalità dell’arte nipponica.
L’opera, donata e appartenuta ad Ernest Fenollosa, si trovava nella sua casa di Tokyo. L’opera attualmente si trova presso il Philadelphia Museum of Art, ed è stato donato da Moncure Biddle in memoria di suo padre, Ernest F. Fenollosa, nel 1940.