Il Malato Immaginario, opera teatrale di grande successo storico di Molière, sarà sul palco del teatro Kismet di Bari, in programma dal 4 al 9 marzo 2022. Il testo è stato riscritto da Teresa Ludovico con un’ambientazione diversa dall’originale. Non siamo più in Francia e non è il seicento, il luogo della vicenda è una casa del Sud Italia e unico denominatore comune è quello dell’immaginazione.
Una malattia che non esiste ma che varca le soglie della realtà per evadere dalla quotidianità e dal mal di vivere. Una forma di egoismo traslata nell’attualità, piena di ironia e di finzione.
Il Malato Immaginario, nel Carnevale 1973
Argante, il malato immaginario, si circonda di altre figure come Pulcinella, medici beffardi, una moglie, un notaio e altri personaggi che animano la commedia. Pulcinella nella riscrittura di Teresa Ludovico, è una sorta di narratore che ne apre e ne chiude lo spettacolo.
Un uomo che non accetta la morte e che cerca di ribellarsi al destino di ognuno di noi. “Non ci sono più bambini” e la salvezza è quella di affidarsi ai medici che promettono una certa illusione, che lo stato di malattia non è sinonimo di morte ma di una vita ancora in corso.
La scelta dei colori degli abiti dei personaggi
Grande risalto e messo in primo piano sono, sicuramente, gli opposti di una vita in bianco e nero, senza sfumature. Se da un lato vedremo Pulcinella, la figlia Angelica e il suo spasimante, Antonietta e il fratello Aldo, e la serva bisbetica padroneggiare la scena con abiti bianchi, dall’altro il notaio, la moglie di Argante e i medici vestiranno il colore nero. L’ultima scena del Molière, con un fazzoletto rosso. Presenza costante è il sarcasmo e lo spettacolo è fortemente “corale”, “Il malato immaginario è un omaggio al popolo del teatro”, parole pronunciate da Augusto Masiello. protagonista della pièces teatrale.
Gli attori in scena