Il Quarto Stato di Pellizza da Volpago da oggi in mostra nella sede di Palazzo Vecchio a Firenze.
In linea con il tenore della giornata, l’ingresso quest’oggi è stato gratuito per tutti i residenti, comunque sempre dietro prenotazione e fino ad esaurimento disponibilità
I soliti ben informati hanno già divulgato, sebbene sottovoce che l’affluenza ha raggiunto livelli pre pandemia.
Un prestito quello dell’opera Il Quarto Stato in arrivo direttamente da Milano poiché proprietà del Comune stesso ed esposta nel Museo del Novecento del capoluogo Lombardo.
Inaugurata alla presenza delle autorità il 30 aprile, l’esposizione dell’opera Il Quarto Grado di Pelizza da Volpedo sarà esposta a Firenze fino al 30 giugno.
La città toscana è stata scelta poichè l’artista autore de Il Quarto Stato soggiornò per lungo tempo e dove frequentò l’Accademia di Belle Arti, dove ebbe modo di seguire gli insegnamenti di Giovanni Fattori.
In contemporanea nella splendida Sala d’Arme è presente l’allestimento di un progetto speciale, realizzato con la collaborazione della Fondazione Alinari per la fotografia che avrà come fulcro il mondo del lavoro dall’Ottocento ai nostri giorni.
L’opera Il Quarto Stato simbolo delle lotte dei lavoratori
Il prestito dell’opera IL Quarto Stato ha un po’ il sapore del gemellaggio tra Firenze e Milano e lo si deduce ampiamente dal discorso che il Sindaco Milanese Giuseppe Sala ha pronunciato durante l’inaugurazione:
Nel solco della collaborazione culturale avviata dalla mostra ‘Le Tre Pietà’, ancora in corso presso il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, il Comune di Milano, che lo custodisce con orgoglio nel proprio patrimonio civico, ha deciso di concedere in prestito temporaneo a Firenze, in occasione della Festa del Lavoro e dei Lavoratori, il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Frutto di un iter progettuale lungo e complesso, quest’opera è un epigono della pittura divisionista, icona dell’arte italiana a cavallo tra Otto e Novecento.
La rappresentazione della marcia pacifica dei braccianti che incedono o procedono compatti verso lo spettatore, dà nuovo senso alla concezione dell’arte, che da questo punto in poi diventa anche strumento di denuncia e veicolo di speranza. Se idealmente costituisce l’opera-cerniera tra Otto e Novecento, artisticamente il Quarto Stato è un capolavoro senza tempo e, contemporaneamente, tra le opere più piene della loro epoca, rappresentazione per eccellenza dell’aspirazione di ogni lavoratore a una vita dignitosa e più giusta.
Questo progetto, condiviso tra Milano e Firenze anche nella curatela, consentirà ai cittadini fiorentini e ai moltissimi turisti che visitano la città l’opportunità eccezionale di ammirare un’opera straordinaria, approfondendo dal punto di vista storico e artistico uno snodo fondamentale nella storia italiana e europea: il passaggio dalla società agricola a quella industriale, che cambiò sostanzialmente ogni aspetto della vita del nostro paese generando istanze destinate a cambiarne il volto definitivamente
A tali parole ha fatto eco anche il Sindaco di Firenze Nardella:
La marcia silenziosa e compatta dei braccianti del Quarto Stato è più contemporanea e attuale che mai.
In un periodo di grande incertezza e difficoltà come quello che stiamo vivendo, il capolavoro di Pellizza da Volpedo ci ricorda che il lavoro è motore sociale insostituibile, strumento di libertà e indipendenza non solo economica, ma anche identitaria e personale di ogni individuo.
A Milano siamo molto legati a questa opera, perché mette al centro il popolo, il lavoro e i diritti. Acquistato dai cittadini nel 1920, grazie a una raccolta fondi promossa dal sindaco socialista Emilio Caldara, il quadro è stato esposto a Palazzo Marino, alla Galleria di Arte Moderna e dal 2010 è al Museo del Novecento.
In occasione del Primo Maggio, festa del Lavoro, siamo felici di poter condividere il messaggio di forza e speranza che questo corteo sprigiona con la città di Firenze e i visitatori del Salone dei Cinquecento.
La collaborazione avviata con la mostra sulle “Tre Pietà” continua proficua grazie a questa opera iconica, che chiude l’Ottocento e apre l’arte del secolo breve.
E proseguirà nel corso dei prossimi anni con progetti incentrati sul prestito reciproco di opere d’arte e iniziative culturali congiunte, dal profondo valore simbolico
Il Quarto Stato viene esposto in pubblico per la prima volta nell’anno 1902 proprio all’Esposizione internazionale di arte decorativa moderna di Torino.