Il 27 ottobre 1991, nelle prime ore del mattino, un devastante incendio colpisce uno dei simboli culturali più importanti della città di Bari, il Teatro Petruzzelli. L’incendio, divampato poco dopo la fine della rappresentazione della Norma di Bellini, ha distrutto gran parte della struttura, lasciando un vuoto enorme nel cuore della città pugliese.
Solo poche ore prima, il teatro aveva ospitato una rappresentazione di grande successo, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quelle sarebbero state le ultime note a risuonare tra le sue mura per molti anni. Le fiamme si propagarono rapidamente, distruggendo scenografie, sedie e le decorazioni storiche che rendevano il Teatro Petruzzelli un gioiello architettonico del Sud Italia. L’incendio, oltre a distruggere un luogo iconico della cultura, segnò profondamente la città di Bari e tutti gli amanti del teatro.
Le indagini e le condanne
Le indagini durarono molti anni e si conclusero con la condanna definitiva, sedici anni dopo l’incendio, di Giuseppe Mesto e Francesco Lepore, ritenuti i responsabili materiali del rogo. L’incendio venne considerato un atto doloso, ma le motivazioni alla base dell’azione criminale rimasero avvolte nel mistero per lungo tempo. Solo dopo numerose inchieste e processi si riuscì a fare chiarezza sulla vicenda, segnando la conclusione di un lungo periodo di incertezza per la città e il mondo culturale italiano.
La rinascita del Teatro Petruzzelli
Il Teatro Petruzzelli riapre ufficialmente le sue porte diciotto anni dopo l’incendio, esattamente nel 2009, con una maestosa rappresentazione della Nona Sinfonia di Beethoven, simbolo di speranza e rinascita. La ricostruzione del teatro ha richiesto un impegno notevole sia dal punto di vista economico che da quello tecnico, ma l’obiettivo è stato raggiunto con grande determinazione. Oggi il Petruzzelli è tornato a essere uno dei centri culturali più importanti d’Italia, ospitando spettacoli di livello internazionale e riaccendendo l’amore per l’arte e la musica nella città di Bari.
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