Il Grunge e il suo simbolo indiscusso Kurt Cobain leader dei Nirvana, ti aspettano in un’appassionante mostra fotografica a Firenze, se sei tra coloro che negli anni ’90 pogavano con Smells Like Teen Spirit, nelle discoteche rock, che si contendevano i giovani il venerdì sera con le discoteche techno o house, allora non puoi assolutamente perderti questa mostra.
La Grunge Revolution di Kurt Cobain e i Nirvana
Che Kurt Cobain sia il maggior rappresentante del Grunge (la parola deriva dall’aggettivo grungy, sporco), per alcuni solo una diversa espressione del rock [se sei amante del genere ti invito a leggere l’articolo su Patti Smith ] per altri una vera e propria “costola” del genere, da non confondere assolutamente con altri, non ci sono dubbi. Del resto i Nirvana, di cui Cobain era il frontman, fino alla prematura morte avvenuta il 5 aprile del 1994, erano il gruppo di spicco di questo nuovo sound nato nello Stato di Washington negli U.S.A, che conteneva in se influenze diverse, dall’havy metal, all’hard rock, passando per il punk, il rock psichedelico e il post-hardcore. Ascoltando il genere, infatti, nonostante sia inconfondibile la distorsione della chitarra elettrica, il metallo pesante dei piatti della batteria e la voce sofferta e urlata dei singer, il grunge è tuttavia vario all’interno della produzione dei diversi gruppi che lo hanno reso celebre e band come i Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains, The Smushing Pumpkins o il gruppo interamente femminile delle Hole, di cui la voce era Courtney Love (proprio la moglie del nostro Kurt) e tantissimi altri, sono tutte musicalmente diverse e a loro modo inconfondibili.
La mostra fotografica sugli scatti di Peterson e Lavine a Firenze
Palazzo Medici Riccardi ospita dal 7 marzo al 14 giugno 2020, a Firenze, la mostra fotografica “Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution” a cura di ONO arte contemporanea. 80 scatti, alcuni inediti, che ripercorrono la vita di Cobain e più in generale del grunge.
La mostra si suddivide in due sezioni, una espone i lavori di Charles Peterson, fotografo statunitense, che seguì il gruppo nei live, sopratutto agli esordi a Seattle.
“Il pubblico di Seattle era divertente. Non volevo solo cogliere il colpo di testa del cantante solista. Volevo fare l’esperienza, farti sentire davvero come se fossi lì. … mi piace la composizione delle riprese. Il modo in cui i miei occhi e il cervello lavorano insieme – compongo costantemente con o senza macchina fotografica…”. [cit di Charles Peterson].
Peterson è l’autore dei famosi scatti in bianco e nero con flash potenti che squarciavano il buoi dei concerti, dei cantanti Grunge che si lanciavano in mezzo al pubblico nei famosi stage diving, dei contrasti tra la luce dei fari e i musicisti sul palco.
Che ha ritratto i back stage, le prove e momenti che per i fan più accaniti erano ricercati con avidità, soprattutto perché le informazioni non erano così facilmente fruibili come oggi, un adolescente di quegli anni tappezzava la stanza di poster, indossava le felpe dei suoi begnamini e ritagliava le immagini dai giornali per incollarle sul diario… che nostalgia! Oggi la vita di un adolescente è tutto sullo smartphone, negli ’90 tutta su una Smemoranda!
Una seconda sezione della mostra è dedicata ad un altro big della fotografia: Michael Lavine. Lavine, grande amico di Cobain, che ritrasse il gruppo e Kurt non solo durante la salita nell’Olimpo del Rock, ma anche in scatti più intimi, alcuni divenuti delle icone, come quelli tra Kurt e la moglie Courtney Love. Lavine del resto è un fotografo che ha immortalato molte star, non solo del panorama musicale, ma anche di Hollywood.
Quindi se anche tu come me hai nostalgia degli anni ’90 e fai parte di quella che è stata definita la “generazione Smell Like Teen Spirit” non puoi perderti questo tuffo nel passato.