Stephanie Kurlow è una ragazza di 14 anni che ha un sogno: diventare la prima ballerina che danza con l‘hijab. Da quando aveva due anni, la Kurlow balla, ma la sua passione per la danza fu interrotta bruscamente nel 2010, quando tutta la sua famiglia decise di convertirsi all’Islam.
Di padre australiano e madre russa, terza di tre fratelli, Stephanie sembra volare mentre danza sulle punte, avvolta in un tutù dai colori pastello e l’hijab in perfetta pendant con il suo soffice abito di tulle.
Stephanie Kurlow, la ballerina con l’hijab
Credeva che la danza per lei diventasse un capitolo chiuso, perché nessuna scuola accettava ballerine che danzassero con l’hijab, ma lei non ha desistito. Ha scritto alla Launchfood, una piattaforma di crowfunding, incentrata sulla comunità musulmana di tutto il mondo, presentandosi come una ragazza che vuole danzare, nonostante il credo religioso e nonostante tutti i pregiudizi e i messaggi di odio che ha ricevuto in questi anni.
Molti non condividono le sue esibizioni con l’hijab, poichè l’odio verso questo credo religioso e il fatto che possa mettere in crisi la libertà delle donne, provoca non pochi risentimenti.
Eppure Stephanie ha accolto la fede islamica con molta serenità, ha vissuto questa esperienza religiosa con molta spiritualità, un percorso, come lei stessa ammette, assolutamente felice per la sua vita. Per questo, indossa le sue scarpette e volteggia leggiadra sulle note della musica classica. “In 3 anni ho cambiato 4 paia di scarpette”, dice con un certo orgoglio. Le ore di allenamento sono tante: circa 30 ore la settimana.
Stephanie vorrebbe un giorno aprire una scuola di danza aperta a tutte le religioni, perché è convinta che l’arte possa essere un collante meraviglioso fra le diversità.
La Kurlow ha rilasciato anche un’intervista. Ha attirato molta attenzione su di sé e la sua storia. Vuole essere una fonte d’ispirazione per le ragazze musulmane che vogliono diventare ballerine e per tutte le ragazze nel mondo che hanno vinto questa battaglia, come la ballerina cinese – australiana Li Cuxin, a cui la ragazza s’ispira.
E’ un segnale di un mondo che sta cambiando attraverso i giovani che come Stephanie vogliono esprimersi attraverso l’arte, nonostante le diverse culture e le diverse religioni. Molte bambine chiedono a Stephanie come abbia fatto a farsi sentire e vorrebbero essere come lei. E’ un modello d’ispirazione per le piccole ballerine.
Caro Icrewer, se vuoi avere un punto di vista più ampio ti consiglio di leggere questo articolo sull’antica Cina e le danza che incontra il Divino
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La danza con l’hijab e il suo significato per Stephanie
Stephanie sa che la danza è molto sacrificio, seguito da soddisfazioni, ma anche da momenti di crisi, perché il movimento di un braccio o una piccola piroetta nascondono molto allenamento. Dietro un sorriso ci sono i piedi che sanguinano e le gambe dolenti, ma un ballerino questo lo sa e la sua passione vince la dura battaglia della fatica e della paura di sbagliare davanti al pubblico.
Da sempre l’arte si è mossa per spianare le colline dell’ignoranza o per smussare gli angoli del bigottismo o del bieco pregiudizio. La danza, poi, è espressione corporea e inconscia sincronia dei sentimenti del ballerino, che si mescolano in una vivida armonia con quelli dello spettatore. Basti pensare all’energia che emana un corpo sinuoso e danzante in mezzo a colori di scena o avvolto in tute che ne identificano la forza e la purezza del movimento.
Stephanie si concentra sulla bellezza del passo e regala al mondo la potenza della passione per la danza, la determinazione per un credo, quello artistico, che abbraccia qualsiasi credo e qualsiasi cultura o popolo.
“Ci sono delle scorciatoie per la felicità. E danzare è una di esse”
Vicki Baum